Il Si.Di.Pe. formula a tutto il personale della carriera dirigenziale penitenziaria - dei ruoli di istituto
penitenziario e di esecuzione penale esterna - ed a tutti gli operatori penitenziari, che gestiscono e
affrontano ogni giorno la grave emergenza penitenziaria, i migliori auguri di
Auguri questi che, purtroppo, non possono risolvere il dramma che non solo le persone detenute
ma anche chi lavora nel sistema penitenziario vive e soffre, nell’impotenza di realizzare appieno il proprio
mandato istituzionale e nel timore di pagare per un sistema che non funziona perché a ben altri livelli
stanno le responsabilità di scelte politiche e gestionali del passato, rivelatesi insensate e strumentali, fatte
sul carcere per conseguire personali vantaggi professionali o per trovare facili consensi. Auguri, però, che
servono più dei pellegrinaggi politici fatti ad arte per un’indignazione di facciata, buona solo per fare finta
che si vorrebbero miglioramenti che in Parlamento, però, non si sostengono o non si promuovono.
Gli auguri del Si.Di.Pe. vogliono essere, allora, all’insegna della speranza, quella che tutto vada bene in questo ferragosto infuocato da difficoltà che restano gravissime e di cui solo ora la politica sembra essersi accorta e cerca di affrontarle, perché bacchettata dalla CEDU, ma è ancora lontana dal risolverle in assenza di ampie riforme strutturali e sistemiche e in mancanza di investimenti sul sistema penitenziario. Come si può riequilibrare il sistema se non si recuperano risorse? Se non si investe nel personale penitenziario? Se si pensa di ridurre i Provveditorati? Se non si riesce a garantire stabilmente un Direttore per ogni istituto penitenziario ed ogni Ufficio di Esecuzione penale esterna? Se non ci sono educatori, assistenti sociali penitenziari, psicologi? Se non si blocca il rischio di uno smantellamento dell’Amministrazione Penitenziaria ad opera di un’insulsa spending review? Certamente i detenuti sono diminuiti grazie al lavoro del Ministro della Giustizia Orlando, ma occorre fare di più, perché costruire un carcere nel quale si possa solo vivere meno stretti ma senza che sia possibile realizzare la funzione rieducativa prevista dalla Costituzione non è il carcere che l’ordinamento penitenziario e la CEDU vogliono; certamente la messa alla prova è uno strumento importante ma senza risorse resta concretamente inattuabile e, comunque, darà il colpo finale agli UEPE. Vorremmo che su questi temi fosse creato uno spazio di ascolto e di discussione con gli operatori del sistema penitenziario e non solo con “dotti e sapienti” che quel sistema conoscono solo nella teoria dei libri.
Confidiamo, allora, che il Ministro della Giustizia Orlando ascolti anche noi. Intanto, Auguri ai dirigenti penitenziari ed a tutti i loro collaboratori - poliziotti penitenziari, funzionari della professionalità giuridico-pedagogica, funzionari di servizio sociale, contabili, amministrativi, psicologi, volontari, cappellani…- che affrontano ogni giorno, tra mille difficoltà, senza risorse, umane e finanziarie, senza gratificazioni, economiche e professionali, senza sostegno, l’incendio che le irresponsabilità di altri negli anni hanno prodotto. Auguri affinché riescano a cavarsela…in attesa di tempi migliori.
Il Segretario Nazionale Rosario Tortorella
Gli auguri del Si.Di.Pe. vogliono essere, allora, all’insegna della speranza, quella che tutto vada bene in questo ferragosto infuocato da difficoltà che restano gravissime e di cui solo ora la politica sembra essersi accorta e cerca di affrontarle, perché bacchettata dalla CEDU, ma è ancora lontana dal risolverle in assenza di ampie riforme strutturali e sistemiche e in mancanza di investimenti sul sistema penitenziario. Come si può riequilibrare il sistema se non si recuperano risorse? Se non si investe nel personale penitenziario? Se si pensa di ridurre i Provveditorati? Se non si riesce a garantire stabilmente un Direttore per ogni istituto penitenziario ed ogni Ufficio di Esecuzione penale esterna? Se non ci sono educatori, assistenti sociali penitenziari, psicologi? Se non si blocca il rischio di uno smantellamento dell’Amministrazione Penitenziaria ad opera di un’insulsa spending review? Certamente i detenuti sono diminuiti grazie al lavoro del Ministro della Giustizia Orlando, ma occorre fare di più, perché costruire un carcere nel quale si possa solo vivere meno stretti ma senza che sia possibile realizzare la funzione rieducativa prevista dalla Costituzione non è il carcere che l’ordinamento penitenziario e la CEDU vogliono; certamente la messa alla prova è uno strumento importante ma senza risorse resta concretamente inattuabile e, comunque, darà il colpo finale agli UEPE. Vorremmo che su questi temi fosse creato uno spazio di ascolto e di discussione con gli operatori del sistema penitenziario e non solo con “dotti e sapienti” che quel sistema conoscono solo nella teoria dei libri.
Confidiamo, allora, che il Ministro della Giustizia Orlando ascolti anche noi. Intanto, Auguri ai dirigenti penitenziari ed a tutti i loro collaboratori - poliziotti penitenziari, funzionari della professionalità giuridico-pedagogica, funzionari di servizio sociale, contabili, amministrativi, psicologi, volontari, cappellani…- che affrontano ogni giorno, tra mille difficoltà, senza risorse, umane e finanziarie, senza gratificazioni, economiche e professionali, senza sostegno, l’incendio che le irresponsabilità di altri negli anni hanno prodotto. Auguri affinché riescano a cavarsela…in attesa di tempi migliori.
Il Segretario Nazionale Rosario Tortorella
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