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Una etnia chiamata scrittura in Giuseppe Berto

Una etnia chiamata scrittura in Giuseppe Berto 
Di Pierfranco Bruni 

La letteratura italiana del Novecento offre spesso dei tasselli che hanno valenze mitico - simboliche. Elementi che vivono come scavo un incipit che è ben strutturato in una dimensione etno-linguistica.
In Giuseppe Berto la ricerca del linguaggio non è soltanto ricerca di una koinè o definizione di una struttura, ma diventa modello espressivo tra l'evidenza delle metafore e prevalenza di una metafisica dei dettagli.
In ogni romanzo di Berto si avverte la presenza di una lingua altra attraverso una accentuazione non solo tematica, ma ritmica derivante d una conoscenza del rapporto tra lingua, dialetti e "rughe" etniche tra i vari spazi di una geografia che è, appunto, l'identità mediterranea. Berto è uno scrittore che sa giocate con molta acutezza con i linguaggi popolari e con la lingua in senso più complessivo. Nei suoi romanzi l'intreccio della lingua con le lingue è fondamentale.
Si scrive con la lingua. Si parla con la lingua. Si comunica con la lingua. Ma la lingua è la somma di esperienze e di vissuti tra luoghi e umanità. 
Giuseppe Berto non è soltanto la chiave di lettura di una letteratura che supera il realismo. È la letteratura che è scavo nelle eredità di um uomo. Da questo punto di vista l'uomo e lo scrittore sono nella metafora e nella lingua.
Un processo anche etnico tra i ritagli di storie e di geografie dell'esistere. Viaggiare tra le pagine di questo scrittore è viaggiare nei segni del non dimenticato.