REGGIO CALABRIA 20 luglio 2014. «Abbiamo segnato un punto storico per la civiltà e la battaglia per l'uguaglianza, ci impegneremo affinchè questo patrimonio non venga dissipato». Lo sostiene, in una nota, il Comitato Calabria Pride 2014, dopo la manifestazione che ieri ha concluso il primo Gay Pride svoltosi nella regione.
«È con immensa emozione - affermano gli organizzatori - che divulghiamo questo comunicato di chiusura. Un fiume di persone che abbiamo visto invadere le strade della città e l'Arena dello Stretto dai nostri occhi annebbiati di commozione. Il primo pride della storia italiana dichiaratamente antimafia, totalmente autofinanziato grazie alla generosità delle persone comuni che hanno compreso il lavoro del Coordinamento Pride e hanno voluto premiare il nostro coraggio e il nostro impegno nel realizzare un evento che segnerà la storia di questa terra.

E noi vogliamo ringraziare ancora tutti loro, ringraziamo il coraggio di tenere alte le teste e le bandiere arcobaleno, il coraggio di unirsi al corteo e non nascondersi più, infrangendo il velo di omertà che ci ha ammantati per troppo tempo. Siamo ancora increduli, ci guardiamo felici e l'entusiasmo è già pronto per fare da motore a nuovi progetti. Perchè abbiamo concepito questo primo gay pride non come una manifestazione isolata ma come un nuovo inizio, una promessa a tutta la Calabria di portare avanti la battaglia per i diritti degli omosessuali e dei transessuali ma anche, come abbiamo dimostrato, rimanendo attenti a tutti quelli che vengono giornalmente negati».
«Il nostro stupore - concludono gli organizzatori - è ancora più grande vedendo le strade piene di giovani, che rilasciano interviste alle televisioni rivendicando il diritto all'amore, che sono stanchi di una terra che nasconde e reprime. È per questo che non abbiamo sentito la mancanza delle istituzioni, che hanno concesso i loro patrocini morali ma non hanno camminato con i cinquemila cittadini che erano con noi. Renderemo presto noti i bilanci economici di questa manifestazione perchè vogliamo essere trasparenti con tutti coloro che ci hanno aiutato e vorranno ancora aiutarci».
«È con immensa emozione - affermano gli organizzatori - che divulghiamo questo comunicato di chiusura. Un fiume di persone che abbiamo visto invadere le strade della città e l'Arena dello Stretto dai nostri occhi annebbiati di commozione. Il primo pride della storia italiana dichiaratamente antimafia, totalmente autofinanziato grazie alla generosità delle persone comuni che hanno compreso il lavoro del Coordinamento Pride e hanno voluto premiare il nostro coraggio e il nostro impegno nel realizzare un evento che segnerà la storia di questa terra.

E noi vogliamo ringraziare ancora tutti loro, ringraziamo il coraggio di tenere alte le teste e le bandiere arcobaleno, il coraggio di unirsi al corteo e non nascondersi più, infrangendo il velo di omertà che ci ha ammantati per troppo tempo. Siamo ancora increduli, ci guardiamo felici e l'entusiasmo è già pronto per fare da motore a nuovi progetti. Perchè abbiamo concepito questo primo gay pride non come una manifestazione isolata ma come un nuovo inizio, una promessa a tutta la Calabria di portare avanti la battaglia per i diritti degli omosessuali e dei transessuali ma anche, come abbiamo dimostrato, rimanendo attenti a tutti quelli che vengono giornalmente negati».
«Il nostro stupore - concludono gli organizzatori - è ancora più grande vedendo le strade piene di giovani, che rilasciano interviste alle televisioni rivendicando il diritto all'amore, che sono stanchi di una terra che nasconde e reprime. È per questo che non abbiamo sentito la mancanza delle istituzioni, che hanno concesso i loro patrocini morali ma non hanno camminato con i cinquemila cittadini che erano con noi. Renderemo presto noti i bilanci economici di questa manifestazione perchè vogliamo essere trasparenti con tutti coloro che ci hanno aiutato e vorranno ancora aiutarci».
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