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RAI RADIO2: RITRATTI, VASCO ROSSI SI RACCONTA

Il rocker di Zocca, primo ospite della nuova trasmissione di Red Ronnie, rivela curiosità e aneddoti della propria carriera artistica.
Si definisce un ‘provocautore’, spiega cos’era davvero il Roxy Bar, riflette su come fossero vent’anni che cercava un pezzo come ‘Cambia-Menti’ e racconta filosoficamente come, nel suo mondo, “niente dura e tutto scorre”. E' un Vasco Rossi inedito quello protagonista della prima puntata di Ritratti, il nuovo programma di Rai Radio2, ideato e condotto da Red Ronnie, che andrà in onda, dal 5 luglio, il sabato e la domenica dalle 8.00 alle 9.00.
I ‘Ritratti’ di Red Ronnie saranno percorsi musicali assieme all’artista di cui si parlerà, che racconterà agli ascoltatori di Radio2 anche aneddoti e aspetti inediti della propria vita. Nella puntata d’esordio, Vasco Rossi spiega perché ha intitolato quella che è probabilmente la sua canzone più celebre proprio Roxy Bar: “non conoscevo il Roxy Bar di Bologna  e non si tratta neanche del bar di Amsterdam di cui si è parlato. Il mio Roxy Bar e’ una visione scaturita dal mio immaginario, che deriva dagli anni ‘50 e mi riporta a Fred Buscaglione”. Nel corso della trasmissione, Vasco si definisce un  ‘provocautore’, le cui provocazioni artistiche hanno come obiettivo  tenere sveglie le coscienze. E, sulla sua ultima ‘rivoluzione’ “Cambia-menti”, dice: “erano vent’anni che cercavo di esprimere questo concetto con queste parole. Questo, per ora, è l’ultimo capitolo di un lungo discorso iniziato nel ‘77 e che andra’ avanti fino a quando avro’ voglia di raccontare cose che hanno un senso.  Almeno per me”. Infine, a Red Ronnie che gli chiede come nascano i suoi brani, il rocker di Zocca risponde: “i miei racconti nascono quando cammino sulle  dannate nuvole, quando sono nel mio mondo creativo, un mondo importante, perche’ quando esploro la mente posso trovare altezze e profondita’ e vedo cose che altrimenti non vedrei. Nel mio mondo di meditazione niente dura e tutto scorre, la mia trasposizione personale del Panta Rei di Eraclito al quale non ci si abitua mai.  Il pensiero che le cose muoiano e’ una tragedia,  la vita e’ una tragedia e noi, come eroi, continuiamo a  viverla”.