POLIZIOTTA SI UCCIDE IN QUESTURA PESARO, LASCIA UNA FIGLIA Problemi familiari e depressione l'avrebbero spinta al suicidio -
PESARO, 9 luglio 2014- Lascia una figlia di 13 anni l'assistente della Polizia di Stato che stamani poco dopo le 8 si è uccisa sparandosi un colpo di pistola alla testa nella Questura di Pesaro, dove prestava servizio. Quarantasette anni, originaria della Campania ma residente a Fano, la donna lavorava alla Sezione Anticrimine. All'origine del gesto estremo ci sarebbero problemi familiari (sembra che la poliziotta si stesse separando dal marito) e uno stato di depressione. Inutili i tentativi di soccorrere l'agente: i colleghi hanno sfondato la porta della stanza in cui si era rinchiusa prima di fare fuoco, poi hanno chiamato il 118. Ma non c'era più nulla da fare. A condurre le indagini è il sostituto procuratore Giovanni Narbone.
POLIZIOTTA SUICIDA: QUESTURA PESARO, 'ERA MOLTO STIMATA" - La Questura di Pesaro ha diffuso una nota sul suicidio di un'assistente capo della Polizia di Stato, avvenuto stamani, annunciando che «sono in corso accertamenti finalizzati ad individuare le motivazioni del tragico gesto della dipendente, coniugata, madre di una bambina e persona estremamente riservata, seria e molto stimata dai superiori e dai colleghi per le proprie doti umane e professionali». L'agente, 47 anni, originaria della Provincia di Benevento e «da molti anni in forza alla Divisione Anticrimine della Questura di Pesaro Urbino» si è tolta la vita «alle 7.15 circa, all'interno del proprio ufficio, esplodendosi un colpo pistola alla tempia, con l'arma d'ordinanza». «Si trovava sola nel luogo di lavoro ed il cadavere veniva rinvenuto da alcuni colleghi, sopraggiunti poco dopo per intraprendere il servizio» conclude la nota.
PESARO, 9 luglio 2014- Lascia una figlia di 13 anni l'assistente della Polizia di Stato che stamani poco dopo le 8 si è uccisa sparandosi un colpo di pistola alla testa nella Questura di Pesaro, dove prestava servizio. Quarantasette anni, originaria della Campania ma residente a Fano, la donna lavorava alla Sezione Anticrimine. All'origine del gesto estremo ci sarebbero problemi familiari (sembra che la poliziotta si stesse separando dal marito) e uno stato di depressione. Inutili i tentativi di soccorrere l'agente: i colleghi hanno sfondato la porta della stanza in cui si era rinchiusa prima di fare fuoco, poi hanno chiamato il 118. Ma non c'era più nulla da fare. A condurre le indagini è il sostituto procuratore Giovanni Narbone.
POLIZIOTTA SUICIDA: QUESTURA PESARO, 'ERA MOLTO STIMATA" - La Questura di Pesaro ha diffuso una nota sul suicidio di un'assistente capo della Polizia di Stato, avvenuto stamani, annunciando che «sono in corso accertamenti finalizzati ad individuare le motivazioni del tragico gesto della dipendente, coniugata, madre di una bambina e persona estremamente riservata, seria e molto stimata dai superiori e dai colleghi per le proprie doti umane e professionali». L'agente, 47 anni, originaria della Provincia di Benevento e «da molti anni in forza alla Divisione Anticrimine della Questura di Pesaro Urbino» si è tolta la vita «alle 7.15 circa, all'interno del proprio ufficio, esplodendosi un colpo pistola alla tempia, con l'arma d'ordinanza». «Si trovava sola nel luogo di lavoro ed il cadavere veniva rinvenuto da alcuni colleghi, sopraggiunti poco dopo per intraprendere il servizio» conclude la nota.
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