ROMA - Due sole certezze possiamo vantare in ordine al Consiglio Regionale della Calabria. La prima è che “si vota a novembre”, per come ha dichiarato ieri la presidente facente funzioni Antonella Stasi, dovendo limitarsi ad incassare le affermazioni del Ministro Alfano. La seconda, poco invidiabile, è che i consiglieri regionali “congedati” continuano a beneficiare dell’indennità e degli emolumenti nonostante il Consiglio sia sciolto a seguito delle dimissioni del Presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti. Infatti, nonostante ciò, i consiglieri regionali continuano a "lavorare" come se nulla fosse, producendo pregevoli leggi elettorali, chiaramente incostituzionali, e comunque, anche se non lavorano, continuano a percepire lo stipendio pur se la legge regionale n.1/2013 dovrebbe impedirglielo.
Sappiamo per certo che, grazie alla convocazione del consiglio straordinario dell’11 giugno scorso, i consiglieri regionali hanno percepito per intero lo stipendio di giugno, grazie alla determina dell’ufficio di Presidenza che lo ha comunicato all’Ufficio risorse umane del Consiglio stesso.
Non vorremmo che da qui a novembre, periodo in cui si dovrebbe andare alle elezioni, con la scusa di convocazioni di consigli straordinari i nostri consiglieri regionali “congedati”, appartenenti ad un Consiglio regionale “sciolto”, possano continuare a percepire in modo non cristallino emolumenti e indennità. E' il caso di ricordare che quella calabrese è una delle regioni più povere d’Italia che sostiene un carrozzone - tra costi diretti ed indiretti - politico-amministrativo tra i più costosi d’Europa ?
Il M5S ha, pertanto, presentato interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dell'interno e per gli affari regionali per sapere cosa pensano di quest'ennesima anomalia calabrese e se non considerino che, nonostante l'avvenuto scioglimento del Consiglio regionale della Calabria, il protrarsi di tale sostanziale auto attribuzione di fondi pubblici da parte del Consiglio stesso si configuri come un atto improprio sotto il profilo giuridico ed amministrativo, ritenendo che sotto quello etico sia incontestabile, vista la grave congiuntura economica che affligge i cittadini calabresi. Un'interrogazione che segue la nostra mozione n. 1-00255 al Senato, dove si chiedeva al Governo di intervenire di fronte ai gravi profili di violazione di legge e del Regolamento del Consiglio.
Per una volta ci troviamo d’accordo con il ministro per gli Affari regionali, Lanzetta, quando dichiara che “i calabresi hanno bisogno di un governo regionale autorevole”, spronando i consiglieri a dimettersi.
Francesco Molinari – M5S
Cittadino eletto al Senato
Vice Presidente Comm. Finanze e Tesoro
Capogruppo Comm. Politiche Europee
Membro Commissione Antimafia
Membro Comm. Federalismo fiscale
Membro Consiglio di Garanzia Senato
Sappiamo per certo che, grazie alla convocazione del consiglio straordinario dell’11 giugno scorso, i consiglieri regionali hanno percepito per intero lo stipendio di giugno, grazie alla determina dell’ufficio di Presidenza che lo ha comunicato all’Ufficio risorse umane del Consiglio stesso.
Non vorremmo che da qui a novembre, periodo in cui si dovrebbe andare alle elezioni, con la scusa di convocazioni di consigli straordinari i nostri consiglieri regionali “congedati”, appartenenti ad un Consiglio regionale “sciolto”, possano continuare a percepire in modo non cristallino emolumenti e indennità. E' il caso di ricordare che quella calabrese è una delle regioni più povere d’Italia che sostiene un carrozzone - tra costi diretti ed indiretti - politico-amministrativo tra i più costosi d’Europa ?
Il M5S ha, pertanto, presentato interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dell'interno e per gli affari regionali per sapere cosa pensano di quest'ennesima anomalia calabrese e se non considerino che, nonostante l'avvenuto scioglimento del Consiglio regionale della Calabria, il protrarsi di tale sostanziale auto attribuzione di fondi pubblici da parte del Consiglio stesso si configuri come un atto improprio sotto il profilo giuridico ed amministrativo, ritenendo che sotto quello etico sia incontestabile, vista la grave congiuntura economica che affligge i cittadini calabresi. Un'interrogazione che segue la nostra mozione n. 1-00255 al Senato, dove si chiedeva al Governo di intervenire di fronte ai gravi profili di violazione di legge e del Regolamento del Consiglio.
Per una volta ci troviamo d’accordo con il ministro per gli Affari regionali, Lanzetta, quando dichiara che “i calabresi hanno bisogno di un governo regionale autorevole”, spronando i consiglieri a dimettersi.
Francesco Molinari – M5S
Cittadino eletto al Senato
Vice Presidente Comm. Finanze e Tesoro
Capogruppo Comm. Politiche Europee
Membro Commissione Antimafia
Membro Comm. Federalismo fiscale
Membro Consiglio di Garanzia Senato
Interrogazione
a risposta scritta
MOLINARI
- Al Presidente del Consiglio dei
Ministri, ai Ministri dell'interno e per gli affari regionali -
Premesso
che:
in
data 29/4/2014 Giuseppe Scopelliti ha rassegnato le dimissioni da Presidente
della Giunta Regionale della Calabria;
ai
sensi dell'art 126 della Costituzione le dimissioni del Presidente determinano de plano lo scioglimento del Consiglio
Regionale;
in
data 3 giugno 2014 si e' riunito, tardivamente in quanto oltre i 10 giorni
stabiliti dall'art. 60 del Regolamento del Consiglio, il Consiglio regionale
nel corso del quale i consiglieri sono stati "congedati";
il
Consiglio regionale nella medesima data, nonostante l'automatico scioglimento
derivante dall'art. 126 della Costituzione, ha adottato sine titulo una legge elettorale contenente disposizioni e
sbarramenti, a parere degli interroganti manifestamente incostituzionali,
avverso cui è pendente l'impugnativa proposta dal Governo dinanzi la Corte
Costituzionale;
lo
scioglimento del Consiglio regionale impedisce ai consiglieri di poter
beneficiare dell'indennità/emolumento, essendo con legge regionale n. 1/2013
stata modificata ed integrata la legge regionale n. 3/1996;
considerato
che:
l'art.
2, comma 3, della legge regionale n. 3/1996 dispone che "In caso di
scioglimento del consiglio regionale l'emolumento per i consiglieri e per i
componenti della giunta cessa alla data di scioglimento dello stesso", in
Calabria, nonostante le suddette dimissioni del Presidente della Giunta, i
consiglieri regionali continuano a percepire un'indennità non dovuta;
risulta agli interroganti che l'Ufficio risorse
umane del Consiglio regionale, incaricato dell'erogazione degli emolumenti, ha
ricevuto comunicazione dall'ufficio Presidenza affinché provveda all'erogazione
per intero dello stipendio di Giugno, giustificato dalla convocazione di un
consiglio straordinario il giorno 11 Giugno;
considerato,
inoltre che, a parere degli interroganti:
quanto
sopra esposto appare grave sia sotto il profilo giuridico ed amministrativo, in
quanto il massimo organo assembleare continua, nonostante lo scioglimento, ad
attribuirsi indebitamente un'indennità (ai sensi della legge regionale n. 3/1996)
non dovuta, che sotto il profilo etico, considerando la pesante crisi che
interessa la Calabria ed i contribuenti calabresi ai quali viene chiesto di
affrontare grossi sacrifici fiscali (tramite tributi locali tra i più onerosi
d'Italia) anche per far funzionare un
Consiglio regionale che risulta tra i più costosi d'Italia;
appare
verosimile che il Presidente del Consiglio regionale possa convocare una
riunione per ogni mese che ci separa dal momento elettorale al fine di vedere
attribuite le indennità non dovute a tutti i consiglieri regionali;
considerato
infine che:
in data 15 maggio 2014 è stata depositata la Mozione n. 1-00255, a
prima firma Sen. Molinari, che chiede lo
scioglimento del Consiglio Regionale calabrese ed impegna il Governo ad
intervenire di fronte ai gravi profili di violazione di legge e del Regolamento
del Consiglio;
il Quotidiano della Calabria, in data 9 luglio 2014, nell'articolo
dal titolo "Regione, la nota stonata
del ministro Lanzetta" evidenzia che il Ministro per gli affari regionali è intervenuta nel corso di una trasmissione radiofonica (Radio 24 dell'8 Luglio 2014) invitando i consiglieri regionali calabresi a dimettersi affermando che “i calabresi hanno bisogno di un governo regionale autorevole, nel pieno delle sue funzioni" e che "dal punto di vista legislativo i consiglieri possono rimanere in carica, ma la logica imporrebbe a tutti i consiglieri le dimissioni";
del ministro Lanzetta" evidenzia che il Ministro per gli affari regionali è intervenuta nel corso di una trasmissione radiofonica (Radio 24 dell'8 Luglio 2014) invitando i consiglieri regionali calabresi a dimettersi affermando che “i calabresi hanno bisogno di un governo regionale autorevole, nel pieno delle sue funzioni" e che "dal punto di vista legislativo i consiglieri possono rimanere in carica, ma la logica imporrebbe a tutti i consiglieri le dimissioni";
si
chiede di sapere:
se
il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa;
se
non consideri che, nonostante l'avvenuto scioglimento del Consiglio regionale
della Calabria, il protrarsi di un'auto attribuzione di fondi pubblici da parte
del Consiglio stesso si configuri come un atto inopportuno e, a parere degli
interroganti, improprio sia sotto il
profilo giuridico ed amministrativo che sotto il profilo etico vista la grave congiuntura
economica che interessa la Calabria ed i cittadini calabresi anche in
considerazione di quanto affermato a Radio 24, in data 8 luglio 2014, dal
Ministro per gli affari regionali che ha dichiarato che la Regione ha urgente
necessità di avvalersi di una guida autorevole.
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