In prima visione tv Rai2 trasmette mercoledì 11 giugno il film drammatico "L'immortale" con Jean Reno. Il tradimento. Nel mondo della malavita, può portare a laceranti contraddizioni, terremoti di equilibri, feroci rese dei conti.
Nell'adattamento di una parte dell'omonimo romanzo di Franz-Olivier Giesbert, il regista Richard Berry ha costruito un'esistenza, mosaico di elementi tratti da una personale ricerca su realtà delinquenziali.
Come indicano i flashback, tutto ha inizio nell'adolescenza di tre amici che, stringendo tra loro un patto d'onore, entrano nelle organizzazioni d'affari illegali, assassine, che contano. Uno di essi punta sul traffico di stupefacenti, stringe legami con importanti esponenti politici e diventa nemico non dichiarato di quello più carismatico, ignaro e rimasto invece legato alla criminalità vecchio stampo, deciso a ritirarsi dalla scena per dedicarsi alla famiglia.
Quest'ultimo non considera però il monito d'insegnamento secondo il quale gli spargimenti di sangue avviano delle spirali infinite che non permettono di cambiar vita. Quindi, sopravvissuto incredibilmente ad un'esecuzione, inizia una lenta e inesorabile vendetta solitaria. A viso aperto, a differenza dei suoi carnefici. Tirando in ballo Marsiglia con l'ambientazione, attori locali nei ruoli minori, il meglio del film sta nel confronto a tre che coinvolge anche una poliziotta a cui è stato ucciso il marito-collega, mentre le altre due possenti figure protagoniste si devono a Jean Reno e soprattutto Kad Merad, che delinea un personaggio complesso, simpatico quanto minaccioso, impulsivo e pazzo incontrollabile.
Nell'adattamento di una parte dell'omonimo romanzo di Franz-Olivier Giesbert, il regista Richard Berry ha costruito un'esistenza, mosaico di elementi tratti da una personale ricerca su realtà delinquenziali.
Come indicano i flashback, tutto ha inizio nell'adolescenza di tre amici che, stringendo tra loro un patto d'onore, entrano nelle organizzazioni d'affari illegali, assassine, che contano. Uno di essi punta sul traffico di stupefacenti, stringe legami con importanti esponenti politici e diventa nemico non dichiarato di quello più carismatico, ignaro e rimasto invece legato alla criminalità vecchio stampo, deciso a ritirarsi dalla scena per dedicarsi alla famiglia.
Quest'ultimo non considera però il monito d'insegnamento secondo il quale gli spargimenti di sangue avviano delle spirali infinite che non permettono di cambiar vita. Quindi, sopravvissuto incredibilmente ad un'esecuzione, inizia una lenta e inesorabile vendetta solitaria. A viso aperto, a differenza dei suoi carnefici. Tirando in ballo Marsiglia con l'ambientazione, attori locali nei ruoli minori, il meglio del film sta nel confronto a tre che coinvolge anche una poliziotta a cui è stato ucciso il marito-collega, mentre le altre due possenti figure protagoniste si devono a Jean Reno e soprattutto Kad Merad, che delinea un personaggio complesso, simpatico quanto minaccioso, impulsivo e pazzo incontrollabile.
0 Commenti