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MAFIA: APOCALISSE; POLITICO ANTIRACKET ACCUSATO VOTO SCAMBIO

 Manifesta contro corruzione a Montecitorio,intercettato con bos  - PALERMO, 23 giugno 2014 - Dieci giorni fa aveva partecipato a un flash-mob davanti a Montecitorio per reclamare lo stop ai vitalizi agli ex politici condannati per mafia. Ma nel 2012 Pietro Franzetti avrebbe contrattato con uomini della mafia l'acquisto di un pacchetto di voti: non gli servirono però per essere eletto consigliere comunale nella lista dell'Udc. Per questo Franzetti esprimeva la sua contrarietà parlando con i suoi interlocutori in alcune telefonate intercettate nell'ambito dell'inchiesta Apocalisse sulle cosche di San Lorenzo. Franzetti ricordava al telefono di avere pagato 13 mila e 200 euro. Procacciatori di voti sarebbero stati Lorenzo Flauto, Francesco Graziano, Vincenzo Russo, Massimiliano Ammirata e Gaetano Ficano. La delusione più cocente veniva da San Lorenzo dove Franzetti, malgrado l'interessamento dei boss, non aveva raccolto neanche una preferenza. «... Ma proprio zero, ma come è potuto essere, San Lorenzo è zero». Graziano aggiungeva: «San Lorenzo.... minchia mi pareva più semplice la cosa». Richiamando i risultati di altri quartieri, Flauto osservava: «… qua, secondo me, c'è stato chi ha fatto, me lo paghi a me e magari... e glielo hanno dato ad altri...invece di darlo praticamente a me». Franzetti, che si qualificava come imprenditore antiracket, aveva scelto nella sua attività politica una linea di rigore contro la corruzione apprezzata nel suo profilo Facebook da alcuni amici. Ora per lui è scattato il divieto di dimora a Palermo. L'Udc in una nota fa comunque sapere che l'imprenditore aveva fatto negli ultimi tempi altre scelte politiche, «come risultata dalla sua attività sui social network».

Palermo/ Mafia: Operazione Apocalisse, Pietro Franzetti indagato per voto di scambio - 

Chiedeva con forza la revoca del vitalizio dei deputati e senatori condannati per mafia e adesso si ritrova indagato per voto di scambio. È uno dei retroscena emersi dall'operazione antimafia 'Apocalissè che all'alba di oggi ha portato in carcere oltre novanta persone. Pietro Franzetti, questo il suo nome, alle scorse elezioni amministrative di Palermo era stato candidato nelle liste dell'Udc ma non era stato eletto. Nei giorni scorsi aveva parteicpato al flashmob organizzato davanti a Montecitorio per chiedere la revoca del vitalizio ai condannatio per reati mafiosi, come l'ex senatore Salvatore Cuffaro. La Procura aveva chiesto il suo arresto ma il gip ha concesso il divieto di dimora a Palermo. Secondo gli investigatori Franzetti avrebbe chiesto i voti alla cosca mafiosa dell'Arenella. Pietro Franzetti, candidato alle comunali di Palermo del 2012 con l'Udc ma non eletto, avrebbe versato a Cosa nostra la somma di «13.200 euro per un pacchetto di 1.500 voti, ma alla fine ne otte sono poco più di 350». È quanto spiega il maggiore della Guardia di Finanza Roberto Vallino, parlando della figura di Franzetti, coinvolto nell'operazione 'Apocalissè che all'alba ha portato all'arresto di oltre 90 persone ritenute vicine al mandamento mafioso di San Lorenzo a Palermo. Nel corso delle indagini è emersa «la capacità della famiglia mafiosa dei Graziano di ostacolare il libero esercizio del voto - spiegano gli inquirenti - tant’è che, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2012, Francesco Graziano, coadiuvato dal pregiudicato Lorenzo Flauto, cugino di quest’ultimo e anch’esso affiliato, ha stipulato un “patto di scambio” con il candidato Pietro Franzetti, ottenendo da quest’ultimo consistenti somme di denaro in cambio della promessa di un “pacchetto” di voti reperito influenzando gli elettori sul territorio controllato dal sodalizio criminale». Per Franzetti la Dda aveva chiesto l'arresto ma il gip Luigi Petrucci ha concesso il divieto di dimora. -

OPERAZIONE APOCALISSE:NOMI E FOTOGRAFIE