Cinquefrondi (Reggio Calabria) – La contromossa dell'amministrazione comunale avverso gli addebiti sotto forma di strali dei consiglieri di Rinascita è stata affidata ad un comunicato nella forma della replica nella quale è stato sintetizzato il pensiero della maggioranza.
"I cittadini ricordano ancora la Cinquefrondi di "ieri", abbandonata, apatica, in ginocchio, senza acqua, senza videosorveglianza e senza mai avere un modello concreto di città e di sviluppo, rispetto alla Cinquefrondi di oggi, moderna, sicura e all'avanguardia" scrivono dalla maggioranza, volendo così spegnere ogni polemica e ristabilire lo stato dei fatti.
Ed allora, secondo il dire dell'amministrazione comunale, sia il bilancio, che l'acquedotto, che i rifiuti godono di buona salute e tanto basta per respingere così ogni addebito circa le perplessità a cui la minoranza di Rinascita aveva fatto riferimento.
"Il bilancio Comunale, nonostante i tagli e gli ingenti debiti ereditati dalla precedente maggioranza – rispondono sibillini gli amministratori - finalmente viene approvato senza alcuna riserva da parte degli organismi preposti al controllo. Il servizio acquedotto è da sempre una vera e propria ossessione politica dei nostri detrattori, i quali, piuttosto che dispensare giudizi nei confronti della maggioranza, farebbero bene a recitare il "mea culpa" per tutti i disagi arrecati alla popolazione durante il loro mandato e per ciò che concerne la raccolta dei rifiuti essa è finalmente all'avanguardia, fortemente apprezzata e condivisa dai cittadini oltre che strategica, economica e rivoluzionaria."
Poche e misurate parole che certamente malcelano il silenzio o la svista sulle questioni poste sul tavolo dai consiglieri di minoranza Conia e Loria che ancor di più paiono abbastanza evidenti: le tariffe dell'acqua aumenteranno davvero del 50%? I rifiuti subiranno l'aumento del 30% come annunciato dai consiglieri di Rinascita? E la Tasi rischierà davvero d'essere una partita inesigibile per le casse comunali in quanto probabile gabella condizionata dal cosiddetto repentaglio dell'evasione di necessità? Queste domande sembrano essere state abiurate, sic et simpliciter, dagli amministratori. E gli interrogativi reclamizzati, al di là dell'aspetto più squisitamente partigiano dei postulatori, dunque, ancora tali rimangono.
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