Ardore (Reggio Calabria) 26 giugno 2014 - Mattina odierna i Carabinieri della Stazione di Sant’Ilario
dello Ionio, unitamente ai colleghi della Stazione di Ardore e dello Squadrone Eliportato
cacciatori Calabria, a seguito di un’accurata attività info-investigativa possibile
grazie alla perfetta conoscenza del territorio, sono riusciti a rintracciare e
trarre in arresto MURDACA Nicola cl.’82, originario di Ciminà ma di fatto
irreperibile dal 2012. L’uomo, nei cui confronti era stato emesso un mandato
d’arresto europeo dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria in
data 15.02.2014, si era stabilito da alcune settimane con la propria famiglia
in un’abitazione sita nell’isolata e difficilmente raggiungibile c.da Pantano
di Ardore e lì è stato sorpreso all’alba di oggi dai militari.
Il Murdaca deve scontare la misura di sicurezza
della Casa Lavoro per la durata di anni 1. La misura in questione risulta
essere un aggravio alla misura della libertà vigilata inflitta, quale sanzione
accessoria, a seguito della sentenza della Corte d’Appello di Reggio
Calabria del 16.05.2011 nell’ambito del Procedimento Penale
convenzionalmente denominato “Stupor mundi” che ha consentito di individuare e
sgominare un’associazione mafiosa dedita al traffico internazionale di
stupefacenti da parte di soggetti attigui alla cosca Spagnolo-Varacalli
operante nel Comune di Ciminà, di cui il MURDACA Nicola ne ricopriva un ruolo
attivo.
Lo stesso MURDACA infatti al fine di
differire la sottoposizione alla misura della libertà vigilata, il 1.07.2012 si
rendeva irreperibile allontanandosi improvvisamente dal contesto famigliare di
Ciminà. Lo stato d’irreperibilità ha fatto si che i militari dell’Arma
richiedessero quindi un aggravamento della misura con la più limitativa e
restrittiva misura di sicurezza della casa lavoro nonché la
contestuale emissione di un mandato d’arresto europeo da estendere ambito Schengen.
Espletate le formalità di rito il soggetto è
stato condotto presso la casa circondariale di Locri in attesa di essere
trasferito nella casa di lavoro di Sulmona.
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