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Restare desolatamente una minoranza solitaria

Questo nostro piccolo settimanale on-line, giunto ormai al suo quinto anno, ha  sempre cercato, dal suo primo numero di individuare, di spiegare e di incoraggiare tutti i tentativi dei cattolici nella diaspora, volti a riprendere il posto che a loro spetta nella vita politica del nostro Paese. sono stati cinque anni in cui non sono mancati i documenti, le iniziative, gli inviti, anche dalle più alte sedi affinché i cattolici prendessero coscienza dei loro doveri.

Ed abbiamo dovuto constatare anche le molte difficoltà che sono intervenute, alcune per cause naturali ed   provocate ad arte, affinchè nulla succedesse.

Quindi con rispetto e con attenzione prendiamo atto della iniziativa dell'Avvenire d'Italia di domenica 18 Maggio 2014 nella domenica che precede il voto delle elezioni europee.

Il giornale dei Vescovi Italiani a pag. 8 del numero di domenica apre una sezione intitolata "Primo Piano" con un sottotitolo "Da credenti verso il voto".

Il titolo della pagina è: "Le associazioni cattoliche: Europa, basta indifferenze". "Dalle realtà sociali che raccolgono i laici impegnati, manifesti per le elezioni: non spegniamo un sogno".  L'introduzione dice: "Scegliere con la coscienza accesa il Partito ed i candidati ai quali dare fiducia: un'esigenza che vale per tutti gli elettori, ma che per i cattolici assume sempre il rilievo di un dovere (anche di esemplarità civile, visto il diffuso clima di sfiducia e di disimpegno). La premessa conclude: "Ai credenti, che in un'agenda politica sociale ed economica tanto ricca hanno tradizionalmente molto da dire, non è quindi permesso, chiamarsi fuori o fare scena muta".

Alla premessa seguono quattro appelli, delle prima quattro associazioni interpellate.

Il primo appello è dell'Azione Cattolica (A.C.I). L'Azione Cattolica ricorda le prese di posizione e gli insegnamenti della Chiesa, favorevoli alla Unità'Europea, cita il recente documento della Commissione degli Episcopati delle Comunità Europee (COMECE) e conclude richiamando i pilastri dell'edificio europeo come i principi di sussidiarietà e di solidarietà connessi ad una "visione dell'uomo radicata in un profondo rispetto della dignità umana" in cui la vita umana deve essere protetta dal momento del concepimento fino a quello della morte naturale".

Il secondo appello è quello del Movimento Cristiano Lavoratori (MCL): "E' più che urgente ritrovare le condizioni culturali e politiche dell'intuizione europeista frutto della tradizione e della cultura cristiana e contrastare quelle provocazioni laiciste che dilagato in questi anni con indirizzi normativi e messaggi contrari al diritto naturale".

Il terzo documento è dell'Associazione Volontari per il Servizio Internazionale (AVSI): "E' cruciale che nel nuovo europarlamento trovi spazio un'adeguata consapevolezza rispetto alle tematiche della cooperazione ed allo sviluppo dell'aiuto umanitario".

Il quarto appello è quello del Forum delle Famiglie il quale propone un manifesto per una politica europea organica ed efficace per la famiglia. La proposta ai politici di tutti gli schieramenti viene articolata in 12 azioni: "Si tratta di difendere il matrimonio tra uomo e donna; la vita dal concepimento (il riconoscimento giuridico dell'embrione) fino al suo termine naturale; il riconoscimento della famiglia; rifiuto ed ideologia di genere che mira ad eliminare le differenze sessuali nelle politiche pubbliche, con l'impegno a definire, rispettare e promuovere l'istituzione matrimoniale, cosa differente tra l'unione registrata tra persone dello stesso sesso (…)".

Abbiamo preso nota di tutte questo proposizioni che condividiamo e nello stesso tempo ci siamo domandati quale potrebbe essere l'influenza politica dell'applicazione di questi principi nella scelta dei candidati europei, perché  manca, ancora una volta, il collegamento possibile al contesto reale delle proposte politiche. In fondo questo è il dramma dei cattolici che non  ritengono necessaria la dimensione politica: possedere principi importanti da difendere per poi non avere nessuno strumento politico reale che produca degli effetti conseguenti a queste premesse.

Senza lo strumento politico queste premesse  diventano soltanto un non-expedit, una impossibilità a votare.

In realtà una indicazione politica, nella pagina del giornale c'è.

Il Forum delle Famiglie ha organizzato un "'impegno espresso rigorosamente in prima persona nel testo che ciascun politico è chiamato a firmare". Di conseguenza ne deriva l'invito a votare coloro che hanno firmato questo documento.

Siamo andati nel sito che raccoglie le firme di coloro che si sono impegnati sul documento. Nei quattro collegi italiani delle elezioni europee sono segnalati: 24 candidati di NCD-CDU-PPE; 11 candidati di Forza Italia; 7 candidati di Fratelli d'Italia; 6 candidati della Lega Nord; 5 candidati del PD; 4 Candidati di Scelta Europea; 1 candidato del M5S.

Ritengo che l'impegno a cui questi candidati hanno aderito sia un fatto importante. Non mi sento di mettere neppure lontanamente in discussione la buona fede e la correttezza di quanti abbiano firmato l'impegno. Pur rallegrandomi che tale impegno abbia trovato ascolto in tutte le liste presentate, salvo quello dell'estrema sinistra, tuttavia seguito a pensare che non si tratti di una scelta politica.

Non mi sembra che la sottoscrizione di principi sacrosanti da parte di un candidato possa rendere accettabile una lista che abbia un programma antieuropeo o peggio delle proposte razziste e persino delle minacce populiste. Anche i contenitori non possono essere indifferenti.

Non ritengo possibile che le scelte che sono consigliate possono essere avulse dal contesto politico che le contiene.

Quindi penso che questa sia la dimostrazione migliore al fatto che l'assenza politica dei cattolici, unitaria nei valori fondamentali, disarticolata nei valori opinabili, comunque operativa nella reale situazione politica possa essere questa. Se i cattolici non ci mettono i piedi per camminare, la faccia, le mani, la fatica ed il contenitore i principi non saranno mai realizzati per gentile concessione di alcuni candidati di buona volontà. È uno strano modo per restare desolatamente una minoranza solitaria.

Bartolo Ciccardini

 

P.S.: Nelle ultime ore con il contributo esagitato dei dibattiti televisivi la campagna elettorale per le elezioni europee ha preso un aspetto del tutto diverso dal battibecco interno sulla situazione italiana e si è trasformato in una scelta fra Grilllo e Renzi. Lo ha capito anche Berlusconi  che ha cercato di correre ai ripari quando forse, ormai, era troppo tardi. Il messaggio di Grillo è arrivato forte e chiaro: "Restituiscano i soldi e se ne vadano tutti, meglio se in prigione!". E perché non ci siano dubbi l'attacco è mirato esplicitamente contro Napolitano, che ormai è l'asse portante della debole situazione politica italiana. L'unico che può resistere a questo attacco è Matteo Renzi perché non è possibile colpevolizzarlo: è troppo giovane, è troppo decente, è troppo attivo. Nessuno può prevedere però se Renzi ce la farà a mantenere qualche voto in più. Ma a dare la vittoria a Grillo non saranno i grillini ma piuttosto gli acerrimi critici del giovane segretario del PD, che nulla gli hanno risparmiato. Fra questi si distinguono i nobili difensori del Senato, roccaforte di correttezza costituzionale, che non hanno mosso ciglio quando in Senato si vendettero Tremonti e Grilli per uccidere Spadolini o si formò quel gruppo di gangster sudamericani la cui effige fu appesa dovunque, con i soldi di chi li aveva comprati perchè fosse abbattuto il legittimo governo uscito dalle elezioni. Quel Senato verrà così salvato dall'incauto rottamatore.

 




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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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