REGGIO
CALABRIA: LA D.I.A. SEQUESTRA BENI PER UN VALORE DI CIRCA 5 MILIONI DI EURO AD
UN ESPONENTE DI SPICCO DEL CLAN ALVARO .
La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria –
a seguito di una proposta di applicazione di misura di prevenzione personale e
patrimoniale formulata dal Direttore della D.I.A., DE FELICE - ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro
preventivo di beni emesso dal Tribunale di Reggio
Calabria – Sez. Mis. di Prev., presieduto
dalla D.ssa Ornella PASTORE nei confronti di ALVARO Cosimo, 49enne
di Sinopoli (RC), pluripregiudicato, esponente di spicco della cosca omonima,
in atto detenuto.
ALVARO
Cosimo, è stato già
destinatario di una condanna definitiva con sentenza divenuta irrevocabile il
23/12/1996 per violazione della disciplina in materia di sostanze stupefacenti
nonché destinatario della misura di prevenzione personale della sorveglianza
speciale con obbligo di soggiorno emessa in data 14/01/1993 dal Tribunale Sez.
M.P. – Reggio Calabria, che veniva scontata, dopo una lunga latitanza
dell’ALVARO, nel comune di Reggio Calabria, nel periodo dal 07/01/2006 al
07/01/2009. La scelta di scontare la misura di sicurezza nella città dello
Stretto in luogo del piccolo comune aspromontano si rivelava strategica per le
più ampie possibilità di inserirsi in svariate lucrose iniziative
imprenditoriali tramite prestanome.
In data 23.06.2010, l’AVARO Cosimo, unitamente ad altri 41
soggetti, veniva colpito dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP
del Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito
della nota “Operazione META” condotta dai
Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Reggio Calabria.
Dalle indagini veniva confermato l’inserimento nelle dinamiche
criminali di Reggio Calabria della “cosca ALVARO” di Sinopoli
(RC), il cui ruolo di rilievo era emerso sin dai tempi della mediazione svolta
dal padre del proposto, Domenico ALVARO, nell’ambito della seconda
guerra di mafia di Reggio Calabria. ALVARO
Cosimo risultava
coinvolto in attività estorsive, di
trasferimento fraudolento di valori attraverso l’attribuzione fittizia a terzi di attività economiche, di
turbativa d’asta diretta ad impedire il regolare svolgimento di aste
giudiziarie, nonché di condizionamento del libero esercizio del voto per
l’elezione del Sindaco di San Procopio.
L’ALVARO
Cosimo, durante l’esecuzione delle predette misure cautelari si rendeva
irreperibile. Tuttavia, veniva catturato circa un anno dopo dalla Polizia di
Stato di Reggio Calabria in collaborazione con i Commissariati di Gioia Tauro
(RC) e Palmi (RC), mentre si trovava in un casolare in contrada Cirello di
Rizziconi (RC) unitamente ad un favoreggiatore.
Nell’operazione “META” venivano sottoposte a sequestro aziende nella
titolarità diretta o indiretta dell’ ALVARO Cosimo.
Da ultimo, in data 4 settembre 2013, il
proponendo risultava ancora coinvolto - unitamente ad altri 6 soggetti - nell’Operazione “XENOPOLIS” che disvelava un intreccio esistente tra mafia,
politica ed appalti, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal
Servizio Centrale Operativo di Roma.
Per
i suddetti fatti risulta attualmente imputato
innanzi al Tribunale di Reggio Calabria.
Con il provvedimento adottato a carico dell’ALVARO è stato disposto il sequestro del patrimonio riconducibile al medesimo, stimato in circa 5 milioni di euro, tra cui figurano, in particolare:
(1) Patrimonio aziendale ed
intero capitale sociale della casa di riposo “VILLA SPERANZA – Società Cooperativa
Sociale”, con sede in Reggio Calabria, avente per
attività “assistenza ad anziani”,bene
formalmente nella titolarità di BUETI Natale, ARFUSO Rosa (moglie di BUETI
Natale) e PALERMO Rosa Immacolata (sorella di PALERMO Rocco);
(2) Intero
patrimonio aziendale riferito limitatamente all’unità locale denominata “Lido Calajunco”, esercente l’attività
di “stabilimento balneare con annessa
vendita di bevande”, con sede in Reggio Calabria, via lungomare Falcomatà
s.n.c;
(3)Patrimonio
aziendale ed intero capitale sociale della “Old Gallery’s
S.r.l.”, con sede in Reggio Calabria in via Vittorio Emanuele III n. 11,
avente per attività di “bar-enoteca con
degustazione” , (bene formalmente nella titolarità di COTRONEO Gianluca, CANALE
Giovanni e COTRONEO Maria Elena (sorella di COTRONEO Gianluca).
Reggio
Calabria, 20 marzo 2014

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