In Commissione Cultura aggiornamento sulla questione del teatro San Carlo
Napoli 15 gennaio 2014 - La Commissione Cultura ha affrontato la prima parte della discussione sulla situazione del Teatro San Carlo aggiornandosi, per l'incontro con il Sindaco in qualità di presidente della Fondazione (il Sindaco oggi non è potuto intervenire per una indisposizione) a venerdì mattina, come ha comunicato la presidente della Commissione Maria Lorenzi, in apertura.
L'aggiornamento alla Commissione è stato fatto, per le parti di rispettiva competenza, dagli assessori intervenuti alla riunione. L'assessore al Patrimonio Alessandro Fucito ha riferito del lavoro che si sta svolgendo per elaborare una proposta che individui i beni immobili che il Comune può mettere a disposizione per ricapitalizzare il Teatro con un valore che va da un minimo di 20 milioni ad un massimo di 40 milioni, se gli altri Enti decidono di non intervenire, a patto che questi sia gestito ordinariamente, senza ricorrere al commissariamento. La condizione di ordinarietà nel futuro del teatro è possibile, questo è il giudizio dell'amministrazione, dal momento che il San Carlo non rientra nelle condizioni che il Decreto Valore Cultura individua per gli enti lirici obbligati ad aderire, cioè il provenire da 2 anni di amministrazione straordinaria (il commissariamento è invece finito nel 2011) o il trovarsi in una grave crisi di insolvenza finanziaria (è dell'ottobre scorso l'attestazione del Sovrintendente che il Teatro non versa in crisi finanziaria). L'adesione al Decreto Valore Cultura si sarebbe sostanziato, ha concluso Fucito, nella possibilità di accedere ad un prestito (assolutamente non a titolo gratuito) con l'impegno a tagliare i costi fissi, quelli cioè riconducibili al personale.
L'adesione, ha concluso Fucito, non solo non sarebbe stata corrispondente alla reale situazione del Teatro, ma avrebbe avuto pesanti conseguenze sia sul piano dell'occupazione che da quello del valore del Teatro. Anche l'assessore Piscopo, competente su Beni comuni, ha fatto riferimento al valore di eccellenza del San Carlo, che va salvaguardato, mentre l'adesione al Decreto, con i forti tagli imposti, si sarebbe trasformata per il lirico napoletano non in una ristrutturazione ma in una ecatombe. L'assessore Piscopo ha illustrato le tappe che l'iniziativa del Sindaco, in risposta alle note sia del Ministro Bray che del Direttore generale della Cultura, ha già individuato, sia con una nota di controdeduzioni – che deve essere inviata entro 7 giorni - che con una nuova convocazione del consiglio di amministrazione per il 22 gennaio, osservando che la presenza delle istituzioni Regione e Provincia, oltre che del Governo, nell'amministrazione del Teatro è "per legge" e non compromessa da dimissioni di persone in quanto tali. Un piano industriale, che può essere approvato per il rilancio del Teatro, sarà predisposto per rispondere all'unico obbligo che la legge pone ai Lirici, cioè quello del risanamento finanziario entro il 2016. Per l'assessore alla Cultura Daniele, per il quale il Teatro San Carlo è la massima espressione dell'internazionalizzazione dell'arte di Napoli, la situazione va affrontata con serietà e fermezza, constatando che nella fase di predisposizione del Decreto c'è stata da parte del Governo scarso ascolto alle ragioni della città e ancora oggi si tende a leggere le iniziative napoletane con la lente del localismo o del corporativismo, mentre l'iniziativa del Comune parte dal presupposto che le maestranze sono il motore della vita artistica del teatro.
Tocca ora al Governo, ha concluso, riaprire un tavolo di discussione dedicando al Lirico napoletano l'impegno speciale che merita.
I consiglieri comunali che sono intervenuti hanno: criticato il ritardo dell'iniziativa del Comune che, già da interventi nel Consiglio comunale dello scorso ottobre, quando ancora il Decreto non era stato convertito, avrebbe dovuto intensificare una propria iniziativa (Gennaro Esposito); assicurato che è interesse di tutte le forze politiche uscire dal guado in cui ci si trova, evitando sia il commissariamento che il declassamento del San Carlo, a patto che ci sia chiarezza sulle strategie e sugli atti che il Consiglio dovrà discutere (Mansueto); ribadito che occorre la massima unità per sostenere la difesa dei lavoratori (Sgambati); annunciato l'imminente convocazione di una riunione tesa a coinvolgere tutte le forze politiche al fine di spostare l'attenzione sul San Carlo anche al livello nazionale (Varriale); invitato ad una grande mobilitazione di tutte le forze sociali, politiche e culturali della città, intorno all'amministrazione, per affrontare la questione (Coccia); rivolto un appello a tutte le componenti del Consiglio affinché sostengano in modo unitario un patrimonio di grande valore che ci accomuna (Marino); raccomandato che il piano per il rilancio del San Carlo abbia ricadute sul mondo artistico napoletano, che ha grande valore e che finora è stato compresso dall'eccellenza, dai tratti corporativi, che ha finora caratterizzato l'operato del San Carlo (Pace).
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 338 10 30 287
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