Fabio Caserta, capitano della Juve Stabia (serie B ), vittima, lunedì mattina intorno alle ore 9,30 di un incidente stradale, sull' autostrada del Sole, Salerno-Reggio Calabria, nei pressi di Lagonegro, stava rientrando in Calabria, per le festività di fine anno.
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Un altro incidente stradale in casa Caserta; per cause in corso d'accertamento. Dopo la tragedia, che travolse il…"Barbiere di Siviglia", Raffaele Caserta e la sua famiglia; un pauroso incidente stradale al Bivio per Roghudi. Stavolta occorso a Fabio, ha fatto 'saltare' il tappo della valvola mitralica a moglie e figli; ai suoi parenti, che aspettavano, da un momento all'altro, il suo rientro nella città di Evoli, Spatolisano, Panuccio, Alati, Minicuci e Mandalari…". In tempi d'internet, non serve minimizzare o peggio nascondere. Le notizie volano e non sempre sono: esatte, giuste e precise. "Fabio non correre, per l'amor di Dio…Vieni col tuo tempo…Abbiamo già i nostri cari estinti, su cui piangere". Il giocatore, secondo una prima sommaria ricostruzione del sinistro, mentre procedeva, a velocità ridotta, alla guida della propria autoveicolo, ha perso il controllo della macchina, per cause in corso di accertamento. Soccorso e trasportato al P.S. di Lagonegro è stato medicato e sottoposto ai rituali esami strumentali e chimici.
Quindi, su sua richiesta, è stato dimesso ed accompagnato dai familiari nel suo domicilio di Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria. "Fabio Caserta (Melito di Porto Salvo, 24 settembre 1978) è un calciatore italiano, centrocampista della Juve Stabia, di cui è il capitano. La sua carriera, fonte Wikipedia, lo vede dapprima protagonista nei campi dell'isola maggiore, in tante stagioni all'Igea Virtus, in Serie C2. Poi per la stagione 2004-2005 approda in Serie B al Catania. Con la squadra ottiene la promozione in massima serie nel 2005-2006.Il debutto in Serie A e il passaggio al Palermo.Nella stagione 2006-2007 gioca Serie A, sempre con la maglia del Catania. A fine stagione sigla 6 reti e fornisce numerosi assist ai compagni in 35 partite. Il 31 agosto 2007 firma un contratto triennale con il Palermo, che paga al Catania per il cartellino 3,6 milioni di euro (4 in caso di una convocazione in Nazionale.
Nonostante all'inizio della sua avventura col Palermo trovi poco spazio, dopo il gol realizzato nel derby contro il Catania (sua ex squadra) si contende più volte il posto da titolare con Fábio Simplício. Le varie stagioni in Serie A. Il 31 luglio 2008 passa al Lecce per 1,6 milioni di euro. Con i pugliesi firma un contratto triennale.Termina la stagione al Lecce con 33 presenze e 5 gol, ma non riuscendo nell'impresa di salvare i salentini dalla retrocessione in Serie B della stagione seguente. Il 10 luglio 2009 viene prelevato dal Lecce per 700.000 euro. E così passa a titolo definitivo all'Atalanta, scegliendo la maglia numero 18. A Bergamo gioca a sprazzi e così non trova molta continuità. A fine stagione i numeri dicono che ha totalizzato 14 presenze in campionato senza segnare reti. Poi arriva il 18º posto finale che sancisce la retrocessione della squadra bergamasca in Serie B. Il 24 giugno 2010 viene mandato in prestito al Cesena neopromosso in Serie A, dopo la retrocessione del club bergamasco. L'esordio con la nuova maglia avviene alla quinta giornata di campionato, in Cesena-Napoli (1-4). Segna la prima rete in maglia bianconera il 3 aprile 2011 in Cesena-Fiorentina valevole per la 31ª giornata di campionato: il suo gol è quello che permette alla sua squadra di pareggiare per 2-2. Chiude la prima stagione al Cesena con 25 presenze in campionato (e quell'unica rete) più una partita in Coppa Italia. Scaduti i termini del prestito, il giocatore fa ritorno a Bergamo.Il passaggio alla Juve Stabia.Il 31 gennaio 2012, ultimo giorno di calciomercato, viene ceduto a titolo definitivo alla Juve Stabia, in Serie B. Debutta il 4 febbraio da titolare segnando al 10' il gol del vantaggio nella partita interna contro il Livorno poi persa per 2-1. Chiude la stagione con 15 presenze e 2 reti. Confermato per la stagione successiva, si ritrova poi fuori rosa. Quando l'allenatore Piero Braglia opta per un cambio di modulo con un centrocampo a tre, rientra nella formazione titolare il 25 settembre 2012 in occasione della partita Grosseto-Juve Stabia (terminata 2-2); in questa gare Caserta indossa anche la fascia di capitano. Il 20 ottobre 2012 sigla la sua prima rete stagionale contro l'Ascoli al 24'. Si ripete il 30 ottobre 2012 siglando il gol vittoria contro la Reggina, (terminata 1-0). Chiude la stagione con 33 presenze e 7 reti. Il 28 giugno 2013 prolunga il contratto con la Juve Stabia per altri due anni. Dunque tanta paura, ma per fortuna, il capitano della Juve Stabia, sta bene e potrà rientrare in società subito dopo le festività natalizie.
Appena si è sparsa la voce dell'ennesimo sinistro in casa Caserta, parenti, amici e conoscenti si sono affrettati a telefonare; e chi ha potuto è giunto a Melito, per riabbracciare Fabio e per fargli gli auguri doppi e tripli. A cui si unisce anche Mnews.it. Galeotto fu mister Tonino Russo, che conosciamo da quando calcava le scene; ed anche dopo, trainer di tante squadre; pure della Bovalinese, in serie D. Assunto dalla Nuova Melito, società fondata dai fratelli Spinella (Saverio a cui è intitolato lo stadio ed una società calcistica giovanile e Nino). "Domenico, sono fritto in padella, se non trovo urgentemente un centrocampista giovane, dinamico ed ambizioso. Hai qualche nome da dirmi. Qualche indicazione da darmi?" . E noi di getto: "Un nome ce l'avremmo. Anzi, lo vedi quel ragazzo seduto?". Mirando la panchina, il buon Tonino esclamò:"Ma io non vedo niente. Anzi, vedo una panchina desolatamente vuota". E noi, di rimando:" Non guardare la panchina, che sarebbe un lusso per lui. Guarda invece la tribuna. Lo vedi quel…"Mingherlino"? Si chiama Fabio Caserta. Il suo stadio, è stato per anni il campetto di periferia della Marina di Melito, al "Rione Pescatori". Fa il "figaro" da Pellicone, sulla Via Nazionale, proprio all'inizio del Corso Garibaldi, ma non è il personaggio di una trilogia teatrale di Beaumarchais composta da: Il barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro e da La madre colpevole. Ti posso solo dire che sia un talento naturale. I "numeri" ci sono tutti…'nespola' dal limite, senso della geometria, elevazione, velocità e scatto. Ma tu, da buon demiurgo, saprai plasmare la materia caotica ed informe e modellarla alla grande". Galeotta fu anche la battuta del buon Tonino, mago della panchina:"Fabio, ho visto che hai i "numeri" a posto, più di quanto mi abbia riferito un amico mio; ora dimmi, che cosa vuoi fare da grande:il barbiere o il calciatore?". L'anno seguente andò al Locri, in serie D e poi, venne acquistato dalla Nuova Igea in C2. Il nostro compito di cronista non finì lì. L'affettuoso, inseparabile zio, Gaetano Pace, ne è testimone oculare. Anzi ci venne a trovare, nella vecchia casa, in Via Leònida Rèpaci. Perché anche lui e forse più di noi, aveva intuìto di avere fra le mani una miniera d'oro. Continuammo ad occuparci di Caserta, anche dopo l'esperienza padana, il rientro a casa, senza contratto e senza squadra. Noi, fummo l'unico e solo giornalista ad occuparsi di lui, in quel momento terribile, in cui ti senti come un sacco vuoto. Scripta manent, verba volant. Nonostante, non avessimo fra le mani, certamente una corrispondenza da… Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Tuttosport, Guerin Sportivo. Non eravamo parenti del Pifferaio magico, né cugino del genio della Lampada (di Aladino). Lo incoraggiammo e lui, vero ragazzo di Calabria, diventò virtuoso; trovò sulla sua strada i maestri di training autogeno, che gl'insegnarono a gestire emozioni, stress ed ansia. Caro Fabio, "Memoria minuitur nisi eam exerceas". Ma non abbiamo mai accampato nessuna pretesa o rivendicato nulla. Non c'era motivo. In fondo la sua carriera, si fonda sulla sua fortuna…audaces fortuna iuvat. Per non dire che… unusquisque faber est fortunae suae. Talento naturale, ma anche educazione di base giusta, buon carattere e personalità, disponibilità al sacrificio, umiltà e tanta voglia di lei (la carriera); se non desiderio di riscatto socio-economico, morale e culturale. Indossò la calzature del "Gatto con gli stivali" delle sette leghe ed arrivò a diventare un campione della serie A; da mandare in delirio immense folle oceaniche…Catania, Palermo, Lecce, Cesena, Atalanta, Juve Stabia. La favola che tutti noi conosciamo. Un sogno che non farà mai flopp!
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