
E' un mistero il motivo che ha spinto un tredicenne di Fabriano, figlio di imprenditori molto conosciuti in città, a puntarsi alla tempia una pistola regolarmente detenuta dal padre e chiusa a chiave in cassaforte e a fare fuoco.
I carabinieri, che conducono le indagini su questa delicata vicenda, non hanno infatti dubbi che si tratti di un atto volontario: suicidio o un gioco finito in modo tragico, questo resta da vedere. Il ragazzino, che aveva buoni voti a scuola e rapporti sereni in famiglia, viene descritto come un adolescente solare, estroverso, con molti amici.
Nessun litigio a casa, nessun atto di bullismo di cui potrebbe essere stato vittima sono sullo sfondo di questo caso che appare dunque inspiegabile. E a dire che "non c'è una spiegazione logica" sono anche gli investigatori, che tuttavia continuano a cercare un possibile movente. Il ragazzo era da solo a casa quando ha deciso di andare a prendere la pistola dopo aver trovato la chiave della cassaforte, e che non ci fosse qualcun altro sembra ormai assodato.
L'arma era carica, ma non è da escludere che il tredicenne non se ne sia reso conto e che magari abbia voluto scherzare con la pistola compiendo quel gesto fatale. L'altra ipotesi è appunto quella del suicidio, ma se il ragazzo era turbato per qualche motivo non lo aveva mai dato a vedere.
Pregiudicato ucciso in agguato
Affiancato da altra auto dalla quale sparati decine di colpi.
ROMA, 9 NOV - Un pregiudicato di San Severo, Gaetano Ettore D'Aloia, 65 anni, è stato ucciso la notte scorsa con diversi colpi di arma da fuoco. Secondo quanto accertato dai carabinieri del Comando provinciale di Foggia, che indagano sull'episodio, D'Aloia si trovava a bordo della sua automobile quando è stato affiancato da una moto o forse un' altra vettura dalla quale sconosciuti hanno sparato una decina di colpi di arma da fuoco. L'omicidio è avvenuto nei pressi del castello di Torremaggiore verso le 2.
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