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La città di Melito Porto Salvo si è fermata per rendere omaggio al figliol prodigo Raffaele Caserta

Le spoglie mortali dell’emigrante-barbiere, riposeranno nella cappella di famiglia, nel cimitero nuovo di contrada “Lembo”. Il pianto incontenibile della mamma (Marisa Pace) e del fratello calciatore Fabio Caserta (Catania, Palermo, Lecce, Atalanta. Cesena, in serie A Juve Stabia in serie B, Catania in serie B), ma anche degli altri familiari, parenti, amici e conoscenti

LA CITTÁ DI MELITO PORTO SALVO, STAMANI SI Ể FERMATA, PER RENDERE OMAGGIO AL FIGLIOL PRODIGO RAFFAELE CASERTA, STRONCATO A SOLI 38 ANNI DA UN DESTINO CRUDELE ED ACCOMPAGNARLO ALL’ULTIMA DIMORA

I funerali celebrati nella chiesa-madre dell’Immacolata dal sacerdote don Benvenuto Malara. Alle esequie, ha partecipato una folla strabocchevole e commossa, che ha scrosciato applausi dentro e fuori dal tempio cristiano. La figura dello scomparso (domenica13 ottobre 2013) è stata tratteggiata all’omelia dal parroco e da altri oratori che hanno recitato delle elegie funebri
Domenico Salvatore

MELITO PORTO SALVO (Reggio Calabria) 15 ottobre 2013-Una tragedia terribile, che ha sconvolto la famiglia dei Caserta e dei Pace, con annesse le altre; la città ed il comprensorio e di converso la Calabria sportiva. Ma anche la Juve Stabia, di cui Fabio Caserta, fratello di Raffaele, ne è capitano. L’incredibile sciagura, domenica 13 ottobre, ( poco dopo la mezzanotte di sabato), si è materializzata, proprio di fronte all’abitato di Roghudi, paese grecanico travolto dalle alluvioni e trasferito Lari e Penati, sul territorio di Melito Porto Salvo, di cui costituisce un‘enclave. L’argomento principe è ovviamente il sinistro; uno schianto terrificante, che ha stroncato la giovane vita del parrucchiere Raffaele Caserta 38 anni. In assenza di dati ufficiali, ognuno va a ruota libera e si ricostruisce la sua dinamica…. La Fiat-Panda guidata da Claudia Ramona, per cause in corso di accertamento, secondo i Carabinieri della locale stazione e del Nucleo radiomobile diretti dal tenente Domenico Conigliaro, tutti agli ordini del capitano Gennaro Cascone, comandante della locale Compagnia, invece di svoltare a destra e scendere verso Melito e quindi infilarsi in Via Reggio Calabria, domicilio di Raffaele Caserta, avrebbe inforcato (il condizionale è d’obbligo) il bivio opposto. Da cui però si esce, come tutti sanno, non si entra.

Qui, si apre un ventaglio di ipotesi investigative ad libitum che hanno bisognose del crisma dell’ufficialità; “ufficiali”…colpo di sonno; sterzata brusca all’ultimo istante; alta velocità; imperizia; inesperienza; ingenuità; errore umano; errore meccanico; abbaglio di un automobilista che veniva in senso opposto; un animale in mezzo alla strada; scoppio di una gomma ecc. Non abbiamo notizie sull’etilometria ed altri strumenti dell’esame sierologico, che di prassi, si effettuano in casi del genere. Sta di fatto che la macchina, abbia impattato con il guard-rail della super-strada, lato monte, che costeggia il bivio per Roghudi; questo è certo. Pare che l’automobile abbia proseguito la sua folle corsa, dopo aver divelto il paracarro. Si può ipotizzare, che l’autovettura abbia proseguito per venti-trenta metri, sino al muraglione laterale al ponte sulla super-strada e da qui, sia poi precipitata di sotto, in picchiata. Per fortuna, nella sfortuna, in quel momento, non transitava nessun automobilista, proveniente da Melito o da Roghudi. Altrimenti…Poco dopo ne è passato uno, che ha chiamato subito il 118 ed i Carabinieri. Scattato l’allarme, sono arrivati Carabinieri, Polizia, Anas, Vigili del Fuoco e soprattutto i parenti di Raffaele.

L’autista, Claudia Ramon Ispir ed il parrucchiere, sono stati avviati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Melito e da qui ai Riuniti di Reggio Calabria. Per il povero Raffaele, non c’era più nulla da fare. Per Claudia Ramona per  buona sorte sì. La cintura su di lei, ha avuto effetti salvifici. Superato il primo momento delicatissimo, la ragazza si sta riprendendo. Tanto che i medici, si fanno prendere da un cauto ottimismo. La prognosi riservata comunque, rimane ferma alla prima diagnosi.”Era buono, dice la gente; era garbato; era gentile; un figlio di mamma serio, professionale, affettuoso, disponibile; un “pezzo di pane”; una persona per bene, stimata e benvoluta.


La notizia è stata variamente commentata. Sport Mediaset…”Una tragedia sconvolge il capitano della Juve Stabia Fabio Caserta. Il fratello Raffaele, 38 anni, è morto la notte scorsa in un incidente stradale lungo la statale 106 tra Melito Porto Salvo e Roghudi, nel reggino. L'auto su cui viaggiava, guidata da una donna, ha sbattuto contro il guard-rail sulla corsia opposta e poi è precipitata nel vuoto, sulla strada sottostante.

Il cordoglio del club gialloblù: squadra in campo con il lutto al braccio. Ancora da accertare le cause dell'incidente. La donna che guidava l'auto è rimasta gravemente ferita. Tuttosport….”CASTELLAMMARE DI STABIA - La notizia che non si vorrebbe mai ascoltare. Muore nella notte in un incidente il fratello di capitan Caserta, Raffaele. Questo il comunicato della società stabiese che si unisce al dolore della famiglia: «Un terribile evento, verificatosi nella quiete della notte, ha duramente colpito la famiglia Caserta, addolorando l’intero entourage stabiese. Un pauroso incidente automobilistico, avvenuto intorno all’una di notte a Melito Porto Salvo sulla Statale 106 in provincia di Reggio Calabria, ha spezzato prematuramente la vita di Raffaele Caserta, fratello del nostro Fabio. S.S.Juve Stabia spa, in persona del Presidente, del Vice Presidente, dei dirigenti, dei dipendenti, dei collaboratori, dell'intero staff tecnico e di tutti i componenti della rosa, costernata si stringe intorno al proprio capitano Fabio Caserta in questo momento di estremo dolore che lo ha profondamente colpito negli affetti familiari. A Fabio va l'abbraccio sincero di tutta la S.S. Juve Stabia spa e di tutti gli stabiesi». Corriere dello sport.it….

 Nei commenti dei Melitesi c’è pure dell’altro ovviamente.  Ci si chiede se sia prassi normale consegnare la salma ai parenti, due-tre giorni dopo oppure no. Non è stato confermata la notizia dell’autopsia. Neppure è certo che Raffaele Caserta sia stato ricoverato al Pronto Soccorso di Melito; era ancora vivo od è morto sul colpo? O portato all’obitorio di Melito. Di sicuro, agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Ma questo è solo chiacchiericcio. Purtroppo, l’emigrante Raffaele Caserta non c’è più. Una perdita incredibile, inaccettabile, assurda. L’operaio emigrato in Svizzera, dopo tanti stenti e sacrifici, il treno della speranza e la valigia di cartone, era rientrato a Melito. Il papà Giuseppe, buon’anima deceduto tempo fa, aveva macellato il vitello più grasso, per il ritorno a casa del figliol prodigo. Il sogno spezzato di Raffaele, era quello di aprire un negozio di parrucchiere nella sua città ed avere tanti clienti. Nonostante la crisi,  gli affari andavano bene. Troppo bello per essere vero. Così, si è spezzato tragicamente, floppppp! Cuore di mamma, vedova Marisa, lo ha invocato per tutti questi giorni, e non è riuscita a prendere sonno, nemmeno col sonnifero. Domenico Salvatore

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