L'uomo, Francesco Barbera, di 36 anni, macellaio con precedenti penali, sposato e padre di tre figli e ritenuto dagli investigatori vicino alla cosca Gallico della 'ndrangheta, è stato ferito a colpi di pistola di grosso calibro, in modo grave in un agguato a Palmi E'ricoverato in prognosi riservata all'ospedale "Santa Maria degli Ungheresi" di Polistena; dopo essere stato brevemente medicato nel nosocomio cittadino 'Francesco Pentimalli'
PALMI (RC), L'AGGUATO DI STAMPO MAFIOSO AL MACELLAIO, FAIDA O VENDETTA PERSONALE?
Sul posto del mortale agguato sono giunti i Carabinieri della locale Compagnia, assieme al capitano Maurizio De Angelis e la Polizia di Stato, del locale Commissarfiato, diretto dal questore aggiunto, Fabio Catalano. Coordinati dal pubblico ministro di turno Salvatore Dolce e dal procuratore capo della Repubblica, Giuseppe Creazzo, Domenico Salvatore. Soccorso dai parenti, che hanno sentito i colpi.
Domenico Salvatore
PALMI (RC) Francesco Barbera, il commerciante, ferito a colpi di pistola 9X21, in via Telesio, angolo Via XXIV Maggio, nel cuore della cittadina di Francesco Cilea, da ignoto killer, giovedì 12 settembre 2013, poco dopo le ore venti, giace in una corsia dell'ospedale "Santa Maria degli Ungheresi" in prognosi riservata. Sebbene, i medici non disperino di potergli salvare la vita. Le sue condizioni generali, secondo le prime voci, non sarebbero disperate. Il capitano Maurizio De Angelis, comandante della locale Compagnia ed il vicequestore aggiunto Fabio Catalano, dirigente del locale Commissariato della P.S., hanno ricostruito in via sommaria le fasi dell'agguato, di stampo mafioso. Il Barbera aveva chiuso da poco la macelleria. Le venti erano trascorse da qualche minuto; ed era salito a bordo della propria autovettura (un fuoristrada Mercedes), quando è entrato in scena il killer che ha aperto il fuoco con una pistola calibro 9X21. Dieci-dodici colpi, esplosi in rapida sequenza; ha sparato contro il lato guida della vettura alcuni colpi di pistola. Solamente due o tre, sarebbero andati a bersaglio mobile che channo raggiunto Barbera al tronco ed agli arti. I primi a sentire i colpi sono stati alcuni parenti, che si sono precipitati in strada, incuranti del pericolo. Il macellaio è stato portato nell'ospedale di Polistena, dove è stato ricoverato con prognosi riservata. Sul tappeto, alcune ipotesi investigative circa la dinamica e il movente. Il sicario non aveva la mira olimpionica.
Il che escluderebbe che a sparare sia stato un professionista del crimine, occhio di falco e braccio fermo e sicuro. A meno che, la vittima non abbia intuito tutto e si sia mossa di qua e di là. Non è nemmeno certo che vittima e carnefice, abbiano scambiato qualche battuta, prima dell'esplosione. A quell'ora, la strada centrale, era ancora trafficata ed a parte le telecamere fisse, diverse persone avrebbero assistito, loro malgrado all'imboscata. Ma nessuno, ha visto niente, ovviamente. Siamo in una terra ad alta densità mafiosa; terra di 'ndrangheta e di faide, dove l'omertà, regna sovrana e chiude le bocche a doppia mandata per paura di rappresaglie, vendette e ritorsioni. Il carnefice, dopo aver svuotato il caricatore della sua micidiale pistola, ha fatto perdere le sue tracce. Nonostante Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, CFS e Polizia Penitenziaria, abbiano creato una cintura militare intorno alla città di Leonida Repaci e Nicola Pizi ed al vasto comprensorio. Con posti di blocco volanti e perquisizioni domiciliari dei pregiudicati della zona, loro alibi-orario e stub. Il tentato omicidio è stato consumato a poche centinaia di metri dalle case dei Gallico; uno dei clan di 'ndrangheta, che controlla il territorio. Segno che chi ha messo in atto il gesto aveva la neutralità, oppure, ha rischiato grosso pur di portare a termine la macabra missione di morte, sangue e rovina.
Il sicario, era armato di una pistola di grosso calibro ed ha esploso tutti i colpi. Segno che abbia sparato per uccidere. Non era di sicuro un gesto dimostrativo. C'è andato vicino, perché la vittima, giace ora tra la vita e la morte, all'interno di una corsia dell'ospedale 'Santa Maria degli Ungheresi' di Polistena (RC). Benchè i sanitari che lo hanno medicato ed operato, ritengano di poterlo strappare al suo destino. L'automobile, una Mercedes fuoristrada è stata crivellata di colpi che hanno infranto i vetri e raggiunto il bersaglio mobile in diversi punti. Dopo i primi colpi i parenti del macellaio si sono catapultati in strada, incuranti del pericolo ed hanno soccorso il congiunto, ancor prima dell'arrivo dell'ambulanza del 118, che visti i chiari di luna, non è quasi mai tempestiva. Il ferito è stato accompagnato subito al Pronto Soccorso del locale nosocomio "Francesco Pentimalli" e subito dopo a quello di Polistena, meglio attrezzato. Si è partiti dal pedigree criminale del personaggio, descritto vicino alla cosca di 'ndrangheta dei Gallico. Ancora, forse è presto per parlare di faida di Palmi (con scivolamenti verso quella altrettanto sanguinaria di Seminara), che vede contrapposti i cartelli dei Bruzzise-Parrello-Condello da una parte ed i Gallico, i Morgante, gli Sgrò e gli Sciglitano dall'altra.
Oltre un centinaio i morti ammazzati. Anche in trasferta al Nord Italia." Negli anni settanta i Gallico controllavano la zona nord di Palmi mentre i Parrello-Condello la zona sud. In quel periodo sono alleati con i Dinaro di Melicuccà, con i Pesce di Rosarno e gli Imerti-Condello-Fontana di Reggio Calabria. Nel maggio del 1977 scoppia una faida tra i Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano e tra i Parrello-Condello a cui si aggiungono anche i Bruzzise, anch'essi di Palmi ma che controllavano la zona "Montagna delle nevi". Per la prima fazione erano presenti anche i Frisina, i Mazzullo, i, Gramuglia e i Costantino, mentre per la seconda: gli Iemma, i Merlino, i Gullo, i Papaianni e alcuni esponenti dei Porpiglia, Celi, Anastasio, Crucitti, Zirino, Riotto, Cristofaro e Fameli. La faida, fonte Wikipedia, si concluderà solo nel 1990 con l'arresto di esponenti dei Gallico.Nel 1994 Teresa Concetta Managò (moglie di Franco Condello) diventa la prima donna pentita di 'Ndrangheta in un processo contro 50 esponenti della cosca Gallico. Nel 1998 nell'operazione Taureana sono stati scoperti contatti con le cosche siciliane di Marsala per un traffico di Marijuana e indipendentemente rifornivano anche la zona di Nettuno (Latina) nel Lazio.
L'8 giugno 2010 si conclude l'operazione Cosa mia con l'arresto di 46 persone e altre 6 con mandato di cattura già in carcere. Sono accusati di estorsione, associazione mafiosa e di infiltrazione negli appalti legati all'ammodernamento del V macrolotto dell'autostrada A3, pretendevano una tangente del 3% alle ditte appaltatrici e il rifornimento di calcestruzzo da aziende vicini agli ambienti mafiosi. Le 'ndrine coinvolte sono quelle dei Gallico-Morgante-Sgrò-Sciglitano e Bruzzise-Parrello. Il 23 dicembre 2011 viene arrestato a Barcellona dai Mossos d'Esquadra e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria il boss Carmelo Gallico detto U Picu, è accusato d'associazione mafiosa. Il 30 gennaio 2013, Roma: tre arresti, sei indagati e sequestro preventivo di beni per 20 milioni di euro. "Gli arrestati, erano riusciti a concludere – investendo ingenti capitali per conto della cosca – una serie di importanti operazioni immobiliari e societarie soprattutto nel settore della ristorazione, impadronendosi di bar e ristoranti ubicati in zone di pregio della capitale". Operazione "Cosa mia"ELENCO ARRESTATI
1) ARICO' Massimo, nato a Palmi, cl. 1980, ivi residente;
2) BARONE Vincenzo, nato a Palmi, cl. 1980, ivi residente;
3) BELLOCCO Umberto, nato a Rosarno, cl. 1937, in atto detenuto presso la casa circondariale di Padova (nuovo complesso);
4) BRUZZISE Elena, nata a Gioia Tauro, cl. 1981, residente in Seminara;
5) BRUZZISE Giovanni, nato a Oppido Mamertina,cl. 1984, residente in Seminara;
6) BRUZZISE Giuseppe, nato a Seminara, cl, 1955, in atto detenuto presso la casa circondariale di Nuoro.
7) CAMBARERI Vincenzo, nato a Palmi, cl. 1981, residente in Seminara, frazione Barritteri;
8) CARATOZZOLO Roberto, nato a Scilla, cl. 1957, ivi residente;
9) CARBONE Rocco, nato a Bagnara Calabra, cl. 1967, residente in Seminara;
10) CASADONTE Pasquale, nato a Palmi, cl. 1973, ivi residente;
11) CIAPPINA Antonino, alias " U Mericanu", nato a Vibo Valentia (VV), cl. 1976, residente in Palmi;
12) COSTANTINO Antonio, nato a Seminara, cl. 1970, ivi residente;
13) DINARO Antonio, inteso "Totò'", nato a Melicuccà, cl. 1946;
14) FICARRA Antonino nato a Palmi, cl. 1965 ed ivi residente;
15) FICARRA Roberto nato a Palmi, cl. 1977, ivi residente;
16) GAGLIOTI Carmine, nato a Seminara, cl. 1967, ivi residente;
17) GAGLIOTI Mariangela, nata a Seminara, cl. 1969, ivi residente;
18) Galimi Pasquale, nato a Seminara, cl. 1958, residente in Palmi;
19) GALLICO Antonino, nato a Palmi, cl. 1968, ivi residente di fatto domiciliato nel Comune di Sonnino (LT);
20) GALLICO Antonino, alias "Mastro Lindo", nato a Scilla, cl. 1987, residente in Palmi;
21) GALLICO Carmelo, nato a Palmi, cl. 1963, ivi residente;
22) GALLICO Domenico, nato a Palmi, cl. 1958, in atto detenuto presso la casa circondariale di Carinola (CE);
23) GALLICO Giuseppe, nato a Palmi, cl. 1955, in atto detenuto presso la casa circondariale di Secondigliano (NA);
24) GALLICO Italia Antonella, nata a Scilla, cl.1985, residente in Palmi;
25) GALLICO Lucia, nata a Oppido Mamertina, cl. 1982, residente in Palmi;
26) GALLICO Maria Antonietta, nata a Palmi, cl. 1960, ivi residente;
27) GALLICO Rocco, nato a Palmi, cl. 1965, ivi residente;
28) GALLICO Teresa, nata a Palmi, cl. 1948, ivi residente;
29) GIOFFRE' Rocco Antonio, alias "U 'Ndolu", nato a Seminara, cl. 1936, in atto detenuto presso la casa circondariale di Parma.
30) GRAMUGLIA Matteo, alias "U Roccàli", nato a Palmi, cl. 1953, residente in Seminara;
31) GRAMUGLIA Vincenzo, nato a Palmi, cl. 1979, residente in Seminara;
32) IANNINO Giulia, nata a Palmi, cl. 1966, ivi residente;
33) MORABITO Alfredo, detto "Alfredino", nato a Palmi, cl. 1972, ivi residente;
34) MORGANTE Filippo, detto "Pippo", nato a Palmi, cl. 1970, ivi residente;
35) MORGANTE Lucia Giuseppa, nata a Delianuova, cl.1926, residente in Palmi. ARRESTI DOMICILIARI
36) MORGANTE Salvatore, nato a Palmi, cl. 1963, ivi residente;
37) OLIVERIO Vincenzo, detto "Zio Cecio", alias "U Murcu", nato a Palmi (RC), cl. 1931, ivi residente. ARRESTI DOMICILIARI
38) PAPASERGI Giuseppe, nato a Palmi , cl. 1958, ivi residente;
39) RAO Diego, nato a Seminara, cl. 1981, ivi residente;
40) SANTAITI Carmine Demetrio, nato a Seminara, cl. 1954, in atto detenuto presso la casa circondariale di Ancona;
41) SANTAITI Gaetano Giuseppe, nato a Seminara, cl. 1967, ivi residente;
42) SCIGLITANO Carmelo, nato a Palmi, cl. 1982, residente in Seminara;
43) SCIGLITANO Domenico, nato a Palmi, cl. 1974, ivi residente;
44) SCIGLITANO Vincenzo, nato a Palmi, cl. 1980, residente in Seminara;
45) SGRO' Carmelo, nato a Oppido Mamertina, cl. 1982, residente in Palmi;
46) SGRO' Elena, nata a Seminara, cl. 1931, residente in Palmi. ARRESTI DOMICILIARI
47) SGRO' Rosario, detto Saro, alias "PENDULUNI", cl. 1944, ivi residente;
48) SURACE Maria Carmela, nata a Molochio il 07.11.1958, residente in Palmi, alla via Concordato;
49) BRUZZISE Antonio, nato a Seminara, cl. 1967, residente in Seminara, frazione Barritteri;
50) COSTA Antonino, nato a Palmi, cl. 1987, ivi residente;
51) GALIMI Vincenzo, nato a Seminara, cl. 1951, residente in Palmi;
52) GALLICO Domenico, alias " U Professori", nato a Palmi, cl. 1973.
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