Con l'entrata in vigore del Decreto del Fare, dal 21 settembre torna la mediazione civile obbligatoria. "Prima di avviare una causa in Tribunale sarà nuovamente necessario provare a raggiungere un accordo di conciliazione che eviti il ricorso al giudice in numerose materie, tra cui il condominio, i diritti reali, le divisioni, le successione ereditarie, i patti di famiglia, le locazioni, il comodato, l'affitto di aziende, il risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, i contratti assicurativi, bancari e finanziari".
E' quanto dichiara l'Avv. Giuseppe Strangio, direttore di Ismed, primario istituto nazionale di mediazione e formazione nel campo della conciliazione che ha lanciato nei giorni scorsi il proprio nuovo sito www.ismed.it cui rivolgersi per tutte le novità in materia. "Cambia molto rispetto al recente passato e credo che le modifiche introdotte siano finalmente orientate nella giusta direzione superando i rilievi avanzati dalla Corte Costituzionale". Ora la mediazione è più veloce, dura solo tre mesi, e va proposta presso un organismo di mediazione del luogo in cui ha sede il giudice competente per il giudizio salvo diversa volontà delle parti. Risulta molto rafforzato il ruolo degli avvocati che ora sono chiamati ad assistere le parti che si rivolgono al mediatore. "Sul fronte delle rivendicazioni dell'avvocatura la novità più importante è però un'altra - chiarisce Strangio . E cioè il fatto che la cosiddetta "negoziazione assistita" molto diffusa in Francia sbarca in Italia sotto l'egida della mediazione. Infatti, se ora in mediazione l'accordo raggiunto viene sottoscritto dal mediatore, da tutte le parti e anche dai rispettivi avvocati chiamati a svolgere anche un controllo di legittimità formale dell'atto, l'accordo diviene subito titolo esecutivo, ha cioè la stessa forza di una sentenza senza bisogno dell'omologazione del Presidente del Tribunale. Una rivoluzione!".
Sono state superate numerose criticità presenti nella vecchia mediazione, come l'usucapione. "E' stato opportunamente emendato l'art. 2643 del codice civile – precisa Strangio - con l'introduzione del verbale di mediazione in materia di usucapione nel catalogo ristretto degli atti che si possono trascrivere in Conservatoria dei Registri Immobiliari. Così l'usucapione si può finalmente risolvere in mediazione e il verbale autenticato da un notaio si può pacificamente trascrivere". I costi della procedura ha subito un significativo ridimensionamento specie quando la mediazione non porti all'accordo e le parti debbano comunque rivolgersi al giudice. "Questo nuovo sistema - ha concluso Strangio - sebbene prodotto in fretta sulla spinta dell'Europa corregge alcune gravi storture di quello precedente. Confido che le novità introdotte riscuotano il consenso dei cittadini e consentano di raggiungere soluzioni forti e condivise a costi contenuti".
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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