CORRUZIONE, 7 ARRESTI: MANETTE A GIUDICE E AVVOCATO Roma, 22 luglio 2013 - Sette arresti, tre in carcere e quattro ai domiciliari, sono stati eseguiti dai carabinieri del Noe su ordine del gip Maria Paola Tomaselli su richiesta del pm Stefano Pesci per corruzione in atti giudiziari.
Tra il giudice Franco Angelo De Bernardi, già in servizio al Tar del Lazio, l'avvocato amministrativista Matilde De Paola, l'uomo d'affari Giorgio Cerruti e l'ex presidente della Banca Popolare di Spoleto, Giovanni Antonini. Tra gli indagati figurano anche due alti ufficiali della Marina Militare. De Bernardi era già stato arrestato lo scorso maggio nell'ambito di un'inchiesta su un'attività abusiva finanziaria condotta dalla procura di Palermo.
Secondo il gip De Bernardi avrebbe concluso un accordo, «da applicarsi a un numero indeterminato di casi futuri, in base al quale quest'ultima si impegnava a corrispondere al giudice del Tar somme di denaro quale compenso per il compimento di una serie di atti contrari ai doveri d'ufficio consistenti di volta in volta, nell'accordarsi con parti processuali in ordine alla nomina della stessa De Paola quale difensore in procedimenti davanti al Tar del Lazio, nella messa a disposizione di elementi privilegiati di conoscenza in ordine ai meccanismi interni dell'ufficio, nel concreto supporto nella stesura di atti processuali destinati ad essere depositati nell'ambito di procedimenti pendenti presso l'ufficio in cui De Bernardi presta servizio, nell'attività di indebito interessamento e di indebita interferenza da parte del giudice volta ad alterare i percorsi procedurali e i contenuti delle decisioni dei ricorsi patrocinati dalla legale». Accordo che, secondo il gip, avrebbe trovato «concreta attuazione» in diversi procedimenti.
Tra il giudice Franco Angelo De Bernardi, già in servizio al Tar del Lazio, l'avvocato amministrativista Matilde De Paola, l'uomo d'affari Giorgio Cerruti e l'ex presidente della Banca Popolare di Spoleto, Giovanni Antonini. Tra gli indagati figurano anche due alti ufficiali della Marina Militare. De Bernardi era già stato arrestato lo scorso maggio nell'ambito di un'inchiesta su un'attività abusiva finanziaria condotta dalla procura di Palermo.
Secondo il gip De Bernardi avrebbe concluso un accordo, «da applicarsi a un numero indeterminato di casi futuri, in base al quale quest'ultima si impegnava a corrispondere al giudice del Tar somme di denaro quale compenso per il compimento di una serie di atti contrari ai doveri d'ufficio consistenti di volta in volta, nell'accordarsi con parti processuali in ordine alla nomina della stessa De Paola quale difensore in procedimenti davanti al Tar del Lazio, nella messa a disposizione di elementi privilegiati di conoscenza in ordine ai meccanismi interni dell'ufficio, nel concreto supporto nella stesura di atti processuali destinati ad essere depositati nell'ambito di procedimenti pendenti presso l'ufficio in cui De Bernardi presta servizio, nell'attività di indebito interessamento e di indebita interferenza da parte del giudice volta ad alterare i percorsi procedurali e i contenuti delle decisioni dei ricorsi patrocinati dalla legale». Accordo che, secondo il gip, avrebbe trovato «concreta attuazione» in diversi procedimenti.
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