CARABINIERI: PALERMO, “OPERAZIONE ALEXANDER”.
AZZERATO IL MANDAMENTO MAFIOSO DI PORTA NUOVA.
I
Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, coordinati dalla locale Direzione
Distrettuale Antimafia (Procuratori
Aggiunti dott. Leonardo AGUECI dott.ssa Maria Teresa PRINCIPATO, Sost. Proc.
dott. BARBIERA, dott.ssa Caterina MALAGOLI e dott.ssa Francesca MAZZOCCO),
hanno dato esecuzione, tra le province di Palermo e Trapani ed in altre
località del territorio nazionale, a 24 fermi del Pubblico Ministero nei
confronti di capi e gregari del mandamento mafioso palermitano di PORTA NUOVA e di affiliati ai
mandamenti di BRANCACCIO di Palermo e
MAZZARA DEL VALLO, nonché alla CAMORRA.
I
reati contestati sono, a vario titolo, associazione
per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Nello
stesso contesto, si è proceduto al sequestro preventivo di beni mobili e
immobili, riconducibili a elementi di spicco della consorteria mafiosa di Porta
Nuova, per un valore complessivo di circa tre milioni di euro.
L’ASSOCIAZIONE
PER DELINQUERE.
L’attività
investigativa ha permesso di ricostruire gli assetti organizzativi e le
dinamiche criminali del mandamento di Porta Nuova, storica consorteria operante
nel centro del capoluogo palermitano, già duramente colpita negli ultimi anni con
le operazioni Perseo (2008), Eleio (2010)
e Pedro (2011).
Il
sodalizio di Porta Nuova, articolato nelle famiglie
di Porta Nuova, Palermo Centro e Borgo Vecchio, ha sempre giocato un ruolo
di centralità nelle dinamiche criminali cittadine, anche perché operante in un
contesto territoriale caratterizzato dalla presenza di remunerative attività
commerciali e degli antichi mercati di “Ballarò”, “Borgo Vecchio”, “Capo”,
“Vucciria”, “Kalsa” e “Zisa”.
Nonostante
gli ultimi anni siano stati segnati da un’incisiva azione di contrasto a cosa nostra, la consorteria è sempre
riuscita a rigenerare le proprie fila esprimendo una reggenza di grande caratura
criminale: si pensi a LO PRESTI Gaetano,
DI GIOVANNI Gregorio, ABBATE Antonino, LO PRESTI Calogero, DI
GIOVANNI Tommaso e MILANO Nicolò.
A questi nel dicembre del 2011 succede D’AMBROGIO
Alessandro.
Il
D’AMBROGIO, già dall’aprile del 2011,
data della sua ultima scarcerazione, rientra a pieno titolo nelle fila del
sodalizio con un ruolo di vertice: quello di capo della famiglia di Palermo Centro. Dopo
appena 8 mesi D’AMBROGIO assume anche
la reggenza del mandamento e affida la reggenza della famiglia di Borgo Vecchio
all’anziano boss CIRESI Antonino.
Anche
se appena quarantenne, è spregiudicato e temuto e per questo rispettato dai
mafiosi più influenti dei mandamenti di Palermo (Pagliarelli, San Lorenzo/Tommaso Natale, Brancaccio, Noce/Altarello,
Acquasanta/Arenella, Santa Maria del Gesù) e della provincia.
Gode
di così tanto rispetto che in tutti gli eventi popolari del quartiere è in
“prima fila” e a lui tutti si rivolgono, anche per chiedere l’autorizzazione
per vendere sigarette di contrabbando, lo “sfincione” o le “stigghiole” (vedasi filmato).
Il
boss, consapevole del momento di grave difficoltà economica che stanno attraversando
le famiglie dei detenuti, non esita a intervenire anche nella veste di
risolutore di problemi di carattere familiare e/o economico o più semplicemente
per procurare un’abitazione, come emerge chiaramente da alcune intercettazioni
ambientali: D’AMBROGIO: “... perché uno si interessa per te ... ma tu l’hai vista
la casa! ... tu devi ringraziare ... perché a noialtri se tu ci vai a stare o
non ci vai a stare forse lo stiamo facendo per te ... perché a noialtri soldi
non ce ne entrano ... anzi, io parlo con i miei figli fallo entrare la dentro,
sistemalo ... fa ... non ti piace! io capisco che non ti piace però tu devi
capire l’esigenza ... ...tuo padre non è la fuori tuo padre! non ne che si sta interessando tuo
... ci stiamo interessando noialtri no tuo padre ... la situazione è questa”.
LE
ESTORSIONI
Le
investigazioni hanno permesso di documentare una soffocante attività estorsiva posta
in essere nei confronti di imprenditori e commercianti della città e del
litorale e, in particolare, di ricostruire le dinamiche relative alla
estorsione in danno di MAIONE Pietro, titolare
del lounge bar MAMBO Beach di Isola delle Femmine, distrutto da un incendio, in
circostanze ancora da chiarire, lo scorso 7 giugno (vedasi filmato).
La
vicenda, particolarmente articolata, ha inizio quando MAIONE tenta di estromettere dall’attività il socio, LI VIGNI Ignazio, per delle incomprensioni
sorte tra i due. D’AMBROGIO, attivato
da LI VIGNI, fa condurre il MAIONE in
un magazzino ove lo aggredisce intimandogli, addirittura, di lasciare
immediatamente il locale consegnando le chiavi al socio (LI VIGNI). Il MAIONE nel
denunciare il fatto così ricorda l’aggressione ricevuta:
“D’AMBROGIO:
“tu mi conosci a me? … li vedi? noi siamo i cani, basta un mio cenno per farti
attaccare! … domani portagli (a LI VIGNI n.d.r.) le chiavi entro mezzogiorno e
stai attento a come ti muovi altrimenti ti butto sugli scogli a te e ai tuoi
figli!”).”
Un
atto di forza, condotto con le tipiche modalità mafiose, che testimonia la
determinazione e la pericolosità di D’AMBROGIO,
che riesce a estromettere MAIONE dal
locale.
Ma
non finisce lì, perché il LI VIGNI da
carnefice diventa anch’egli vittima, in quanto costretto dapprima a consegnare
le chiavi del locale e, poi, a pagare una grossa somma agli stessi mafiosi ai
quali si era rivolto per poter riaprire l’attività. In una telefonata con una sua potenziale
socia, LI VIGNI dice alla donna di portare 50mila €, la sua quota per entrare
nella società, e che insieme li avrebbero portati al D’AMBROGIO per “mettersi a
posto”: “…proprio li voglio vedere, porti un sacco, una valigia, quello
che devi portare, me li fai contare, li contiamo al Max bar, se sono 50.000,00 €
scendiamo insieme dove dobbiamo andare e glieli portiamo!”… La donna, però,
non porta i soldi e in un’altra intercettazione emerge che LI VIGNI è stato
costretto a consegnare le chiavi del locale non avendo potuto pagare “il
pizzo”: “niente, oggi sono andato all’appuntamento ... e gli ho
dovuto dare le chiavi, sono chiuso!”.
IL
TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI
Consapevole
del fatto che la crisi economica ha drasticamente ridotto i proventi delle
estorsioni e che il numero delle famiglie dei detenuti da sostenere è aumentato
vertiginosamente, D’AMBROGIO, pur
mantenendo l’imposizione del “pizzo” come strumento per affermare la presenza di
cosa nostra sul territorio, indirizza
la strategia criminale del sodalizio soprattutto verso il settore degli
stupefacenti.
Il
sodalizio, per massimizzare i profitti, esercita un capillare controllo delle
“piazze dello spaccio” e tenta di creare canali di importazione diretta della
droga dai Paesi produttori: dal Sud America (attraverso
la penisola Iberica) per la cocaina e dal Nord Africa per l’hashish.
Il mandamento di Porta Nuova, per effettuare l’acquisto di grossi
quantitativi di droga, avvia un accordo di collaborazione con alcuni sodali della
famiglia di Corso dei Mille (FERRO Vincenzo, TAGLIAVIA Pietro,
SCIMONE Francesco e ALESSI Giovanni) e con narcotrafficanti
della criminalità organizzata
Mazzarese (ASARO Salvatore, SISIA Umberto).
In una conversazione, ASARO esterna addirittura
a un sudamericano (in corso di
identificazione) l’intenzione di creare un canale di importazione tanto vasto
da poter rifornire l’intera isola:
Asaro: “... Mi ascolti? Qui non c’è
più tempo di scherzare. Lo scherzo è finito ... se dobbiamo lavorare,
lavoriamo. Se non dobbiamo lavorare, io ...la finiamo qua. ... Perché qua le
cose sono serie, molto serie” / “io
mettiamo sono il responsabile di tutto, io. Ci siamo?” / “Ho detto due
parole, vuoi la Sicilia ti dò la Sicilia, perché sono in grado di
dartela. Hai capito! Nessuno è in grado di dartela. Solo io! ...”…
“ eh! Io peso 100 kg e anche di più. Basta scherzare mi è seccato scherzare.
Scherzare mi ha scocciato e voglio a te qui!
Questi ragazzi che hai accanto lì.
Questi ragazzi che hai accanto lì, prendi a tuo fratello vedi quello che devi
fare, organizza, partiamo di qua e vengo pure io, rompo tutto sorveglianza,
quello l’altro rompo tutto! ... Ti ho detto che peso 100 kg e 100 Kg sono
pochi, certe volte ingrosso di più perché mangio assai ...” / Uomo: “… non ti preoccupare che a quello c’è
soluzione. Io ti mando qualcuno lì ch’è il braccio destro mio, non ci sono
problemi” (vedasi
filmato).
Nel corso
delle indagini sono stati monitorati i viaggi in Spagna e Tunisia effettuati da
alcuni indagati, in particolare:
-
l’ 01 giugno del 2012, viene monitorato e filmato un
importante incontro, avvenuto in un garage nei pressi dell’aeroporto di
Valencia, tra ALESSI Giovanni e due sudamericani;
-
il successivo 21 giugno, TAGLIAVIA Pietro si
reca in Spagna per definire i dettagli dell’importazione di cocaina;
-
nel settembre del 2012, SISIA Umberto, SCIMONE
Franco si recano in Tunisia per definire alcuni aspetti relativi all’approvvigionamento
di hashish, in relazione al quale risulta particolarmente significativa un’intercettazione
di conversazione avvenuta tra due trafficanti: A. “va bene hanno detto e ancora devono vedere l’ultima volta per
accordi tra Tunisia e qua... possiamo andare avanti perché la risposta
aspettano quelli di Tunisi”/ B.: “ma quel discorso, quell’altro invece com’è
finito?” / A.: “mi è piaciuto il prodotto, lì c’è prodotto buono, costa molto.
Se prodotto scarso costa meno e là hanno preso un campione. Praticamente sono i
ragazzi che ho parlato io con loro. Capito! L’hanno fatto assaggiare ... lui
contento Salvatore,[1] ho
fatto tutto il possibile lì, gli ho fatto vedere che noi siamo di parola ...”.
Le attività di indagine hanno
anche consentito di accertare l’esistenza di importanti canali di smistamento
della droga al di fuori della
provincia di Palermo (Marsala, Mazzara Del Vallo, Caltanissetta e Giardini
Naxos) e di procedere al sequestro di significativi quantitativi di
stupefacente. In particolare:
-
il 27 febbraio 2012 veniva tratto in arresto NAPOLI
Angelo, perché trovato in possesso di Kg. 35 di marijuana;
-
il 7 dicembre 2012 veniva tratto in arresto il
napoletano VELA Rosario, perché trovato in possesso di Kg. 3 di cocaina;
-
il 22 febbraio 2013 veniva tratto in arresto il
napoletano NAPOLITANO Ciro perché trovato in possesso di Kg. 1,200 di
cocaina.
LE
ARMI
Non vi è dubbio che la consorteria disponga di armi
da fuoco e che sia pronta a farne uso.
A tal proposito significativa risulta un’intercettazione
di conversazione tra SISIA Umberto, ASARO Salvatore ed il nipote
di quest’ultimo; i tre discutono su dove occultare un’arma e come farne uso: (SISIA:
“... ma quella cosa ce l’hai dentro tu?” / ASARO: “... che devi fare ti serve?”
/ SISIA: “...per te parlo, tienila vicino... e “imboscala” vicino, un salto di
muro e la prendi ...” / ASARO: “...che salti? ...si deve coricare con me...
nemmeno lo fermo per dirgli “ma tu sei quello che devi ammazzare a me ... tu
non sei quello che deve pagare le persone per ammazzare a me?” / SISIA: “...
no, no, tu lo devi aspettare, tu lo devi aspettare...” / ASARO: “... ma come
fai a sparargli dentro Umberto, ma dici davvero per adesso tu? ... come
tengo una cosa dentro, ma che scherzi? Questa arma da guerra è! Quattro
anni sono ... lo hai capito o no? ...”) (vedasi filmato).
Emblematica è inoltre la vicenda legata anch’essa ad
ASARO Salvatore che, in un periodo di instabilità all’interno della
consorteria criminale Mazzarese, temendo di essere ucciso, avverte l’esigenza
di farsi procurare una pistola dal suo fidato amico palermitano LA VARDERA Marco
(ASARO: “... forse stanotte sono
da te ... omissis ... da solo vengo, se vengo sono solo! ci sono un poco di
problemi seri! ... omissis ... allerta e ferri da stiro mi servono!
...” / MARCO: “... eh, ma che devo fare
ti devo fare venire i ragazzi? ...” / ASARO: ... qualche giorno di questi mi ammazzano, cosi chi mi vuole bene
non soffrono più!” / MARCO: “... vedi
che io ho già risolto per quello che mi hai detto pure ieri tu”)…/… (ASARO:
... io vengo domani, domani vengo! ... omissis ... oh, sempre apposto però?
...” / MARCO: ... si, si uno solo però! ...” / ASARO: ... eh e va bene!
basta!” / MARCO: ... addirittura marca americana ...” / ASARO: ... ok,
i colpi ci sono? ...” / MARCO: “... si ...”).
IL
SEQUESTRO BENI
Le
acquisizioni raccolte hanno permesso di accertare come gran parte degli
illeciti profitti di cosa nostra sia
stata investita in beni mobili e immobili, intestati a prestanome compiacenti.
Ne
è derivata l’emissione di provvedimenti di sequestro aventi ad oggetto un
cospicuo patrimonio nel cui ambito figura:
- l’azienda di macellazione e vendita
di carne all’ingrosso, denominata “OVINSICULA”,
situata a Palermo, in via Stazzone, destinataria di investimenti da parte di CIRESI
Antonino;
- il Pub “DAY JUST”, di via Nino Bixio, nella disponibilità di SERANELLA
Antonino;
- il distributore di carburanti
ubicato sulla S.P.259 nel comune di Martinsicuro (TE), facente capo a società
riconducibile a FERRO, ALESSI, TAGLIAVIA e SCIMONE;
- il gommone modello “LED 33”, nella
disponibilità di SERANELLA Antonino;
- l’imbarcazione modello “Saver 330
sport”, nella disponibilità di SERANELLA Antonino;
-
la
BMW Minicooper Country man, nella disponibilità di SERANELLA Antonino, e
fittiziamente intestata ad una donna di origine rumena.
[1] ASARO Salvatore.
DISPONE
IL FERMO DI:
2.
ALESSI Giovanni, nato a Palermo
il 10.07.1976;
3.
ASARO Salvatore, nato a Mazara del Vallo (TP) il
31.03.1960;
4.
CHIAPPARA Marco, nato a Palermo il 27.04.1979;
5.
CIVILETTI Giuseppe, nato a Palermo
il 30.05.1980;
6.
COMPAGNO Pietro, nato a Palermo
il 29.07.1983;
7.
D’AMBROGIO Alessandro, nato a Palermo il 13.07.1974;
8.
DI MAIO Giuseppe, nato a Palermo il 11.05.1985;
9.
FAVATA Daniele, nato a Palermo
il 07.02.1989;
10.
GERACI Alfredo,nato a Palermo il 07.09.1979;
11.
LA BARBERA Attanasio, nato a Palermo il 31.12.1969;
12.
LI VIGNI Ignazio, nato a Palermo
il 22.12.1975;
13.
NUCCIO Francesco
Paolo, nato
a Palermo il 18.07.1983;
14.
PAMPILLONIA Giacomo, nato a Palermo
il 18.05.1986;
15.
RUBINO Giacomo, nato a Palermo
il 02.03.1975;
16.
RUSSELLO Carmelo, nato a Caltanissetta il 28.09.1985
17.
SCIMONE Francesco, nato a Palermo
il 20.04.1969;
18.
SERANELLA Antonino, nato a Palermo il 31.07.1976;
19.
SERANELLA Biagio, nato a Palermo il 24.11.1978;
20.
SISIA Umberto,nato a Mazara del Vallo (TP) il
09.03.1957;
21.
TAGLIAVIA Pietro, nato a Palermo il 20.08.1968;
22.
TARANTINO Francesco,nato a Palermo
il 20.04.1985;
23.
VACCARO Giovanni, nato a Catania il 04.01.1974;
24.
VIGNA Vincenzo, nato a Napoli il
06.10.1983;














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