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Il Presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici. |
Roma 4, giugno, 2013.
Intervistato in data odierna da Radio Vaticana
( Emanuela Campanile ), sul fenomeno della occupazione di alloggi che si sta verificando nella citta' di Roma, il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici ha dichiarato:
« Oggi si sente nuovamente parlare di canoni amministrati, di blocchi degli sfratti, di occupazioni abusive di case private, di oneri socio-fiscali sulla proprieta' immobiliare.
In un ordinamento, quale è il nostro, improntato ai principi di libertà economica, di libera iniziativa privata, ma al tempo stesso ispirato alla solidarietà, ed al welfare, la casa va considerata un bene, ed anche un servizio.
Non certo, a seconda del punto di vista soggettivo del suo fruitore, (così come il prosciutto non può esser considerato un servizio al cittadino, a seconda dell’idea che ne abbia il cliente del salumiere ed indipendentemente da ciò che quest’ultimo pensa): e quindi, in ultima analisi, dello Stato terzo che se ne fa interprete.
Bensì sulla base della funzione alla quale il suo possessore intende destinarla.
E’ un bene per il cittadino che vi ha investito i propri risparmi (sui quali ha gia' pagato fior di tasse) e che da essa intende ricavare un legittimo reddito.
E’ un servizio, quando il pubblico deve assolvere al suo compito istituzionale di dare la casa a coloro che non la possono pagare: nè in tutto, nè in parte.
In conformita' a questi principi il nostro ordinamento presenta tre distinti ambiti o canali istituzionali di produzione della attivita' e dell'investimento edilizio, aventi ciascuno una propria finalizzazione ed un proprio regime di operativita' socio-economica.
Quello dell' edilizia libera, dell'edilizia sovvenzionata, e dell'edilizia agevolata-convenzionata.
E' bene convincersi, una volta per tutte, che, se si vuol raggiungere l'obiettivo di una ripresa di fiducia e della crescita del settore immobiliare la condizione indefettibile e' quella del mantenimento dell'equilibrio fra i tre canali istituzionali; senza sbilanciamenti di sorta.
Rifuggendo ad esempio da ogni tentazione di scaricare oneri di socialita' ( vincoli, blocchi, equo canoni di sorta, requisizioni, occupazioni abusive, come ad esempio quelle che si verificano a Roma ) sull'edilizia privata.
Non ci puo' essere una chiamata del privato ad una sorta di intervento in via di sussidiarieta' quando ci troviamo di fronte a compiti che spetterebbero al pubblico e che quest'ultimo non e' in grado di assolvere per propria incapacita' o per qualsiasi altra ragione. »
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