Una donna - Anna Fiume, di 52 anni - e' stata uccisa in casa a Scampia, a Napoli. La Polizia ha arrestato il figlio, Ciro Ciccarelli, di 28 anni, con precedenti per lesioni e stupefacenti. Il giovane era nella casa dove il 118 ha trovato la donna senza vita. Il giovane, secondo una prima ricostruzione, avrebbe picchiato a morte la madre. Il fatto e' avvenuto alle 4 della scorsa notte. Nell'abitazione gli agenti del commissariato Scampia hanno trovato evidenti segni di colluttazione. Numerose ecchimosi sono state rilevate dai sanitari sul corpo della donna e sul viso del figlio. Secondo quanto appreso finora, non sarebbe stata utilizzata alcuna arma. La Polizia indaga per risalire al movente del gesto.
MAMMA SON TANTO (IN)FELICE PERCHỀ RITORNO DA TE…
Domenico Salvatore
Terzo Millennio da Far West. Femminicidio selvaggio. Nonostante le nuove regole, introdotte dal Governo per ridimensionare il fenomeno della strage di donne. Le statistiche impietose, asettiche ed impersonali, dicono che la stragrande maggioranza dei casi, si verifichi in famiglia o giù di lì. La casistica "avverte" pure che la causa scatenante degli ultimi casi, sia legata in qualche modo a questioni economiche. Non ci sono più soldi. Un padre, una madre (insieme o separati, se non divorziati), danno quel che possono, per le esigenze dei loro figli, quelli che hanno superato la prima"soglia di sbarramento" dell'aborto; ed anche la seconda collegata all'infanzia "rubata", se non negata. Sul tappeto, ci sono le altre cause o concause. Fattori sociali, morali, spirituali, culturali, ambientali e chi più ne ha, più ne metta. La 'deviazione', dietro l'angolo, è un rischio grosso. Non solo per i ragazzi a rischio. Non solo nelle 'coree' degradate dei quartieri malfamati e nelle banlieu famigerate, ma non chiamateli selvaggio'Bronx', dove la vita umana, vale quanto il costo di una pallottola "vagante". Calci e pugni e botte da orbi, ma non siamo allo stadio o sul piazzale antistante. Anna Fiume, 52 anni, abitante in via Ghisleri a Scampia, lotto Tc., è stata ritrovata in un lago di sangue, nel bagno, dagli operatori sanitari del 118 che sono giunti nell'abitazione intorno alle quattro del mattino, allertati probabilmente dai vicini insospettiti dai rumori. Storie di ordinaria lucida follìa, che oramai, non fa nemmeno più cronaca.
La notizia c'è, dice Luigi, e bisogna darla. ll giovane, pregiudicato per reati di droga e per lesioni, reo confesso, è stato arrestato in flagranza di reato. Un'altra mamma è finita al cimitero. Ammazzata a mani nude dal figlio. Quel 'pupo' vagheggiato, sognato, partorito e cresciuto tra mille stenti e duemila paure, per le frequenti cadute, per le malattie, l'asilo, le elementari, le medie, le superiori, la scuola calcio, la musica, il corso di informatica, di danza, di pittura, il fitness point. Mamma e papà, sempre col portafoglio in mano. Poi il patatrac. Il carattere difficile, le compagnie sbagliate, l'ambiente corrotto e depravato, la sigaretta, lo spinello, l'eroina, la cocaina. L'inizio della fine. I soldi non bastano più. Cominciano i battibecchi, gli alterchi, i litigi, i dissidi, le divergenze, i contatti fisici, le ingiurie e le offese, le parole grosse, i primi ceffoni, qualche scudisciata con la cintura, qualche calcio. Dapprima subìto, poi ricambiato e con…gl'interessi. Sino alle risse furibonde…graffi, escoriazioni multiple e lacero-contuse, ecchimosi. Calci e pugni e botte da orbi. Di giorno e se non bastasse, anche di notte. Dapprima la dignità ed il raziocinio, se non la ragione prevalgono. Ma non è cosa che possa essere fermata. Almeno stavolta la vittima, magra consolation, non è finita nella discarica o nel cassonetto, infagottata dentro un sacco. Non c'è deterrente, che possa arrestare la tragedia.
Su internet, becchiamo un cartello che recita: /"Ero drogato Muccioli m'ha salvato/…Ero drogato Muccioli m'ha salvato/…un imprenditore italiano, meglio noto per aver fondato la Comunità di San Patrignano, una comunità terapeutica; una sorta di casa-famiglia dedicata al recupero delle vittime della tossicodipendenza;morto il 19 settembre 1995. Il giorno della sua morte, la comunità ospitava 2.000 giovani. Figlio assassina la mamma. Ma il leggendario maestro Luciano Pavarotti cantava…"Mamma son tanto felice/ perchè ritorno da te/ la mia canzone ti dice/ che è il più bel giorno per me/ mamma son tanto felice/ viver lontano perché/ mamma solo per te la mia canzone vola/ mamma sarai con me tu non sarai più sola/ quanto ti voglio bene/ queste parole d'amore che ti sospirano il mio cuore/ forse non s'usano più/ mamma/ ma la canzone mia più bella sei tu,/ sei tu/la vita/ e per la vita non ti lascio mai più/…" . Forse la mamma, si era rifugiata dentro il bagno, per sottrarsi alla furia omicida dell'astenuto. Una mamma è sacra e consacrata. Al di là che si chiami "Maria". Per nessuna ragione al mondo dovrebbe essere offesa, umiliata, maltratta, uccisa. Purtroppo, quella maledetta 'polverina' che arricchisce i narcotrafficantes, ma non gli spacciatori, i pusher, i corrieri spiccioli, comunque importanti elementi della filiera della droga, perché sono coloro che la smistano al dettaglio. Ai mercanti di morte, questi drammi parentali, queste tragedie familiari, non interessano proprio un bel fico secco. A loro, interessano solo, soltanto e solamente, i soldi. Pecunia, non olet. Domenico Salvatore
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