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Riciclaggio, 34 arresti e perquisizioni: in manette anche un magistrato e 2 carabinieri.

Tra gli arrestati un giudice del Tar del Lazio - Franco Angelo Debernardi, da diversi anni in servizio, avvocati, commercialisti e appartenenti alle forze dell' ordine.

PALERMO 16 Maggio 2013 - Una trentina di arresti e un centinaio di perquisizioni sono in corso di esecuzione da parte della Guardia di Finanza. L'inchiesta, diretta dalla Procura di Palermo, è per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e abusiva attività finanziaria.

Tra gli arrestati un giudice del Tar del Lazio - Franco Angelo Debernardi, da diversi anni in servizio  - e anche due carabinieri. Secondo l' accusa, i militari avrebbero offerto un significativo apporto in illecite operazioni di cambio valuta.

Gli arresti e le perquisizioni vengono eseguiti da militari del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. I provvedimenti sono stati firmati dal gip di Palermo Guglielmo Nicastro, che ha accolto le richieste della procura della Repubblica. Tra gli arrestati figurano Gianni Lapis, noto per essere stato il commercialista di Massimo Ciancimino (quest' ultimo figlio dell' ex sindaco di Palermo, Vito), e Vittore Pascucci, gia' coinvolto in passato in altre inchieste giudiziarie. Gli inquirenti e gli investigatori sono convinti di aver individuato un vasto giro di riciclaggio e di attivita' finanziarie abusive.

Numerosi i reati ipotizzati a carico dei responsabili: non solo associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, finalizzata al riciclaggio di ingenti quantitativi di denaro in divisa estera e al commercio dell'oro, attraverso l'esercizio abusivo della professione di intermediario finanziario con modalità tali da eludere il sistema della tracciabilità delle operazioni (aggirando il circuito bancario e consentendo di fatto l'immissione nei mercati di denaro contante), ma anche falsificazione, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, detenzione illegale di armi e munizionamento, truffa e violazioni alla disciplina del mercato dell'oro. Fondamentale per la ricostruzione dei fatti e l'addebito delle singole responsabilità è stato l'impiego di un finanziere "sotto copertura" che, infiltrato nelle diverse organizzazioni, ha partecipato alle trattative necessarie per concludere le operazioni di cambio, acquisendo così precisi elementi di prova.

Le indagini hanno già permesso di sequestrare valuta straniera (principalmente dollari Usa, won nord-coreani e franchi svizzeri), per un controvalore complessivo superiore a 11 milioni e mezzo di euro e di denunciare 93 persone. Le attività, eseguite dalle prime ore del mattino dalle fiamme gialle del nucleo speciale di polizia valutaria di Roma e di altri 29 reparti della Guardia di Finanza, hanno interessato le province di Palermo, Roma, Torino, Aosta, La Spezia, Milano, Varese, Como, Verona, Vicenza, Padova, Modena, Firenze, Arezzo, L'aquila, Frosinone, Benevento, Napoli, Crotone, Cosenza, Messina e Catania.

GLI ARRESTATI NELL'OPERAZIONE DELLA GDF - Ecco le persone coinvolte nell'inchiesta della Finanza che ha portato alla scoperta di un'organizzazione che riciclava denaro sporco: ai domiciliari sono finiti Antonio Pompeo Marsella, 72 anni, romano; Roberto Speziali, 53 anni, milanese; Giuseppe Abbondandolo, di Legnano, 47 anni, Giovanna Senia, 46 anni, anche lei di Legnano; Alessandro Tufo, 53 anni, fiorentino; Eugenio Pandolfo, romano, 51 anni, Margherita Zanellato, di Torino, 39 anni, Samuele Faccio, veronese, 45 anni; Daniele Palla, romano, 39 anni; Matteo Conoscitore,di Manfredonia, 46 anni, Michele Ranocchia, di Cagliari, 36 anni e il funzionario della Regione Sicilia Leonardo Di Giovanna, 52 anni, in servizio al settore "Acquisizione beni e servizi" e il carabiniere Michele Ranocchia.

In carcere sono finiti il carabiniere Antonio Toparelli, accusato di associazione per delinquere, riciclaggio e traffico di oro. In cella anche Gianni Lapis, 70 anni, Francesco Terranova, di Sant'Agata Li Battiati (Catania), 72 anni, Salvatore Amormino, romano di 46 anni, Nino Zangari, di Tagliacozzo (L'Aquila), 48 anni, Giovanni Lizza, di Benevento, 46 anni, Beniamino Margherita, di Marigliano (Napoli), 56 anni, Franco Battista, di Atina (Frosinone), 55 anni, di Catania, Francesco Monti, pure lui di Atina, 52 anni, Antonio Toparelli, di Monterotondo (Roma), 50 anni, M. B., ., Mario Gaudenzi, pure lui di Roma, 49 anni, Franco Angelo Maria Debernardi, romano 49 anni, Gabrio Vazza, veneziano, 74 anni, Massimo Culini, romano, 49 anni; Fausto Vittoria, napoletano di 69 anni; Massimo Puglisi, messinese di 59 anni; Fiore Moliterni, di Crotone, 53 anni; Paolo Papini, di 53 anni, di Arezzo; Enzo Colacito, di Campi Bisenzio (Firenze), 55 anni; Luciano Poggialini, di Lugo (Ravenna), 68 anni; Vittore Pascucci, di San Bartolomeo in Galdo (Benevento), 74 anni; e Giovanni Sottosanti, 49 anni, di Ramacca (Catania).

CROCETTA, REGIONE SI COSTITUIRA' PARTE CIVILE
- "Ringraziamento e il più vivo apprezzamento nei confronti della magistratura palermitana e della Guardia di Finanza che ha sgominato una centrale di riciclaggio e ha arrestato 34 persone" viene espresso dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. "Tra gli arrestati figura Leonardo Di Giovanna, dipendente del settore beni e servizi della Regione siciliana, che è stato già sospeso, ed è proprio su quest'ultimo arresto che pongo la mia attenzione. L'arresto di Di Giovanna mostra il livello pericoloso di infiltrazioni che esistono all'interno della macchina burocratica regionale, la necessità di rafforzare le misure necessarie di controllo monitoraggio e rotazione". Crocetta annuncia che "entro oggi verranno presi necessari provvedimenti cautelativi a difesa della Regione e della sua immagine, che il governo regionale si costituirà parte civile nell'eventuale procedimento penale a carico del dipendente e che attuerà sin da oggi provvedimenti adeguati". Il governatore annuncia inoltre che "il settore beni e servizi del cerimoniale, sarà oggetto nei prossimi giorni di una rotazione molto ampia, quasi totale, a tutela dell'immagine della Regione e degli stessi lavoratori".


CONSIGLIO VALUTA SOSPENSIONE MAGISTRATO TAR
- Il Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, organo di disciplina e autogoverno dei giudici amministrativi, sta verificando la posizione del Consigliere Franco Angelo Maria De Bernardi, uno degli arrestati nell'ambito dell'inchiesta per riciclaggio della Procura di Palermo. Lo si apprende in ambito giudiziario-amministrativo. Scopo dell"indagine internà sarebbe quello di procedere formalmente alla immediata sospensione del magistrato coinvolto nell'inchiesta.


ARRESTATO ANCHE FUNZIONARIO REGIONE SICILIA - C'é anche un funzionario della Regione siciliana, Leonardo Di Giovanna, tra i 34 arrestati dalla guardia di finanza che hanno scoperto una organizzazione che tentava di riciclare denaro attraverso la compravendita di valute estere e la commercializzazione di oro. Il funzionario, insieme ad altre 11 persone, è ai domiciliari; altre 22 persone sono in carcere: tra loro un giudice del Tar del Lazio e due carabinieri. Nell'inchiesta risultano indagate complessivamente 38 persone. Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Palermo Guglielmo Nicastro che ha disposto una ottantina di perquisizioni tra le quali alcune nell'ufficio del Tar del giudice e nella sua abitazione. Agli indagati è contestato, a vario titolo, il reato di associazione a delinquere finalizzato al riciclaggio "attraverso l'esercizio abusivo dell'attività di intermediazione finanziaria e attraverso l'uso di artifici diretti a eludere il sistema della tracciabilità delle operazioni finanziarie aggirando il circuito bancario". Ad alcuni degli indagati viene contestata anche l'associazione a delinquere finalizzata all'importazione e al commercio in Italia di oro. La parte più ampia dell'indagine verrà trasferita alla procura di Roma competente per territorio, a Palermo rimarrà la tranche relativa al commercio di oro che coinvolge, tra gli altri, il tributarista di Vito Ciancimino Gianni Lapis.

IN UFFICIO GIUDICE SUMMIT ORGANIZZAZIONE - Sarebbe Gianni Lapis, ex tributarista di Vito Ciancimino, coinvolto in passato in una indagine analoga su un maxi riciclaggio di denaro, la mente dell'organizzazione che tentava di ripulire denaro sporco attraverso la compravendita di valuta estera. L'associazione criminale è stata scoperta dalla guardia di finanza, che ha arrestato 34 persone, anche grazie al militare sotto copertura, che usava il nome falso di Luca Di Lauro. Il finanziere fingeva di essere il "rappresentante" di un gruppo camorristico che aveva la disponibilità di decine di milioni di euro in contati depositati in Italia e all'estero. Il fantomatico Di Lauro fingeva di essere interessato ad acquistare soldi in valuta estera - dollari, franchi svizzeri e Won nord Coreani per milioni di dollari - attraverso il cambio delle somme in euro con uno sconto del 15% sul valore ufficiale del cambio. L'indagine svela il ruolo del giudice del Tar del Lazio Franco De Bernardi, tra gli arrestati: avrebbe ospitato nel suo ufficio i summit dell'associazione e avrebbe accreditato l'agente sotto copertura come rappresentante dell'organizzazione camorristica interessata ad acquistare la moneta estera per riciclare il denaro. Il giudice avrebbe tenuto, poi, i rapporti con altri due indagati, Giuseppe Abbondandolo e Alessandro Tufo, per importare in Svizzera milioni di dollari illecitamente. (Ansa).