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Tornano le bande armate, per ora in Autostrade, a spese di furgoni portavalori, ma il Governo se ne infischia

Commando assalta due furgoni con una rocambolesca azione sulla Milano-Laghi Sul posto, su un'area di una cinquantina di metri, si contano 48 numerini della polizia scientifica, corrispondenti ad altrettanti bossoli di armi lunghe da guerra, probabilmente kalashnikov. Nella zona ci sono i resti di un mezzo pesante, vetri in frantumi e segni di fumogeni, e i furgoni presi di mira, uno dei quali ha un portello sradicato e una scavatrice sul fianco, forse usata per aprirlo.
MILANO UNA BANDA DI FUORILEGGE ASSALTA UN FURGONE PORTAVALORI A COLPI DI KALASHNIKOV, PISTOLE E FUCILI, BOTTINO MILIONARIO, MA I GOVERNANTI, NON FACCIANO FINTA DI NULLA, IL PAESE, MARCIA A PASSI DA GIGANTE ED A TAPPE FORZATE, VERSO IL BARATRO
Sembrava un'azione paramilitare quella messa in atto, intorno alle 7, da un commando di rapinatori che ha svaligiato due furgoni sull'autostrada A/9 (e non A/8 come riferito in un primo tempo) tra gli svincoli di Saronno e Turate, nel Comasco. Ad agire, secondo le prime informazioni, è stata una banda composta da una decina di uomini, che poi sono fuggiti su tre auto.
Domenico Salvatore
MILANO –Ma che cosa sta succedendo in Italia? Prima di entrare in argomento sarà bene dare un'occhiatina al 'lancio' dell'agenzia Ansa… È un bottino milionario, che potrebbe essere di un paio di milioni di euro, quello portato via, stamani, da un commando di rapinatori che ha agito svaligiando due furgoni portavalori con una rocambolesca azione. La società di trasporti è la Battistolli di Vicenza.Sembrava un'azione paramilitare quella messa in atto, intorno alle 7, da un commando di rapinatori che ha svaligiato due furgoni sull'autostrada A/9 (e non A/8 come riferito in un primo tempo) tra gli svincoli di Saronno e Turate, nel Comasco. Ad agire, secondo le prime informazioni, è stata una banda composta da una decina di uomini, che poi sono fuggiti su tre auto. I banditi hanno intraversato dei mezzi pesanti alle spalle dei due furgoni e poi davanti ad essi, e una volta bloccati hanno circondato i due mezzi, sparato colpi di kalashnikov e costretto il personale di scorta a uscire anche grazie a un fumogeno che ha simulato un incendio di un mezzo. Non risultano feriti. Sul posto si trovano la Polizia stradale, il 118, la Scientifica e la Squadra mobile di Como.C'erano anche dei lingotti d'oro, secondo le prime indiscrezioni, nei furgoni portavalori assaltati. L'azienda di trasporto e vigilanza, la Battistolli di Vicenza, una delle più grandi aziende di settore, sta compiendo verifiche sull'accaduto.
RIAPERTO TRATTO A/9 VERSO MILANO - E' stato riaperto al traffico sulla A9 Lainate-Como-Chiasso il tratto tra Lomazzo e Turate, teatro dell'assalto al portavalori, in direzione Milano. Permane la chiusura del tratto compreso tra il Bivio A8/A9 e Lomazzo verso Como. La riapertura del tratto, in deviazione su una corsia dell'opposta carreggiata, è prevista nel primo pomeriggio. Lo rende noto Autostrade per l'Italia.
COMMANDO RAPINA PORTAVALORI, AUTOSTRADA DISSEMINATA DI CHIODI - Oltre ai dieci rapinatori che hanno bloccato i due furgoni portavalori, all'assalto devono avere partecipato anche parecchi complici. L'Autolaghi, infatti, è stata letteralmente disseminata di chiodi a tre punte per bloccare o quantomeno rallentare l'arrivo delle forze di polizia. Inoltre i rapinatori hanno dato fuoco con un fumogeno a un camion all'altezza di Saronno, in carreggiata nord, e hanno messo di traverso un furgone poco dopo Fino Mornasco in carreggiata sud. Testimoni arrivati sul posto raccontano di almeno una cinquantina di bossoli visibili a terra sul luogo dell'assalto.
COMMANDO RAPINA PORTAVALORI, 3 AUTO ABBANDONATE IN CASOLARE - Tre delle auto usate per fuggire dalla banda che stamani, sull'A/8, ha assaltato due furgoni portavalori, sono state abbandonate in un casolare non lontano da Turate. Si tratta, secondo indiscrezioni, di una 159 grigia, di una 156 blu e di un'Audi A3 bianca. Da lì poi i banditi, che avevano aperto un varco nella recinzione dell'autostrada, hanno presumibilmente trasbordato tutto su altre vetture 'pulite'. Dalle prime testimonianze pare anche che il commando che ha avvicinato i furgoni si sia presentato con delle pettorine della polizia. Sul posto, su un'area di una cinquantina di metri, si contano 48 numerini della polizia scientifica, corrispondenti ad altrettanti bossoli di armi lunghe da guerra, probabilmente kalashnikov. Nella zona ci sono i resti di un mezzo pesante, vetri in frantumi e segni di fumogeni, e i furgoni presi di mira, uno dei quali ha un portello sradicato e una scavatrice sul fianco, forse usata per aprirlo. Tutto il selciato è cosparso di chiodi a tre punti, sia nella carreggiata nord, sia in quella verso Milano. Il traffico, con code e rallentamenti, si ingolfato fino a Milano.".
In questi (quasi) due mesi di vuoto di potere molto pericoloso, se ne sono viste e sentite di cotte e di crude. Basta sfogliare i giornali, le agenzie di stampa, i giornali on line, accendere una radio od un televisore. Senza parlare di rapine, scippi e furti, anche in appartamento;  senza parlare dei sequestri di droga nell'ordine dei quintali, se non delle tonnellate; e senza parlare delle sparatorie con cadenza quotidiana; e senza parlare degli omicidi, sempre più efferati, sempre più numerosi. Sotto gli occhi di tutti la tragedia di Macerata. Non ci sono soldi neppure per mangiare; figurarsi per pagare la tasse, in vertiginoso aumento per tutto l'anno. I due coniugi di Civitanova Marche, non hanno resistito. Lui, Romeo Dionisi, aveva 62 anni ed era un muratore che da mesi non riusciva a farsi pagare per i lavori svolti. Lei, Anna Maria Sopranzi, 68, viveva con una pensione modesta. Quando ha saputo la notizia, il fratello della donna, Giuseppe, 72 anni, si è ucciso gettandosi in mare. Il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, ha dichiarato il lutto cittadino. In precedenza altri suicidi o tentati suicidi; strani furti, rapine improprie, 'esproprio proletario'. Tanto per citare gli episodi più eclatanti. Di fronte a tanto sfascio, disastri e catastrofi economico-sociali, morali e politiche, i nostri governanti, non riescono a dimostrare la benché minima sensibilità…"Francamente me ne infischio" rispose Rhett Butler a Rossella O'Hara, in "Via col vento". Il Paese ancora non è allo sbando, ma la soglia di sopportabilità e tolleranza, si è abbassata ed è prossima allo zero. Milioni di disoccupati, si uniscono ai milioni di licenziati (veri o falsi che siano); specialmente fra i giovani; specialmente fra le donne. Ci sono famiglie con tre-quattro figli disoccupati. Monoreddito o mezzo reddito. Anche lì, ci sono bocche da sfamare ogni giorno e tasse da pagare. A parte le bollette del telefono, della luce, del gas, dell'acqua e così via. Gli accattoni all'angolo della strada, sono in aumento e non si accontentato di 50 centesimi o un euro; i lavavetri e vu' cumprà pure. Abbiamo pure altre notiziole, comunque da verificare, ma non possiamo pubblicarle. Nonostante tutto questo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non riesce a trovare il bandolo della matassa. Se è per questo, nemmeno il nuovo Papa. È evidente che non abbiano la bacchetta magica. E Grillo, Bersani, Monti, che fanno? Sbattono la porta in faccia a Berlusconi che propone di mettere da parte gl'interessi di bottega e di scuderia e di varare un Governo di salute nazionale…Presidente Matteo Renzi. Vicepresidente Angelino Alfano. Se non altro. Il rinvio alle calende greche, le minacce di un ritorno alle urne, esasperano, innervosiscono, indignano, stressano e logorano senza bisogno dello spettro dello spread e delle Borse. Gl'inviti ad accelerare cadono nel vuoto. Sebbene Bersani e Grillo, non abbiano i numeri giusti; nemmeno, se si unissero. Poi, c'è pure il ritorno alle correnti politiche; 'vizietto' tutto italiano. Qualche facinoroso o 'scheggia impazzita', agita pure il fantasma della rivoluzione, che sarebbe alle porte; non mancano nemmeno i catastrofisti che invitano il Governo ad uscire dall'Euro. Ma il Paese non ha le materie prime o le risorse economiche per soddisfare i bisogni di prima necessità. Naturalmente non condividiamo nessuna di queste ipotesi. Siamo personalmente convinti, che si possa ancora ritrovare la strada maestra per uscire fuori dalla crisi. La stagione del bipolarismo non è tramontata. Il bipartitismo o duopolio è il sale della democrazia. La soglia di sbarramento va bene; anzi bisognerebbe innalzarla di qualche punto. Le bande armate non sono un'eccezione. Non sono nemmeno rare. Tuttavia i governanti la finiscano di buttare l'acqua sporca col bambino dentro e di lanciare sassi in piccionaia. Prima che sia troppo tardi. Domenico Salvatore





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Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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