Reggio Calabria 28 aprile 2013 - Come
ultimo atto del Consiglio dei Ministri presieduto da Mario Monti e con il
placet ricevuto dal Consiglio di Stato,
sono stati bloccati i Contratti pubblici fino al 2014 per una somma complessiva
di 2,7mld - una piccola
manovra finanziaria - con l’estensione del blocco al servizio sanitario
nazionale ed alle società partecipate: decreto bello e pronto che il nuovo
esecutivo potrà tranquillamente controfirmare oppure trovare una diversa
copertura ed evitare che si protragga sine
die lo stallo della contrattazione nazionale con il blocco dei trattamenti
economici individuali previsti dal dl 05/2010 n°78 e successive modifiche,
legge 30/07/2010, n°122. Dalla proroga dei tagli previsti, comprendenti la
riduzione dei trattamenti economici accessori dei singoli dipendenti, risultano
esclusi i tagli ai burocrati nella misura del 5 e 10 % per la parte eccedente i 90 e/o 150milaeuro
lordi annui.
E’
chiaro che, con tale segnalazione e puntualizzazione di quanto avviene in campo
nazionale, non pensiamo di risolvere i problemi economici dei dipendenti
pubblici le cui retribuzioni – dai dati statistici – sono i più bassi d’Europa
e con diminuito potere d’acquisto, ma riteniamo importante che dalla base, dai
dipendenti debba partire uno stimolo alla politica, alla società civile, un
incoraggiamento alle Organizzazioni
Sindacali “a tutti i livelli” perché riportino in agenda la detassazione sugli emolumenti
stipendiali, il riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale e tutti gli altri benefici previsti. Il nuovo governo dovrebbe rivedere, oltre
che la legge Fornero, pure quanto previsto dalla spending review sui tagli del
numero dei dipendenti negli Enti Locali, ingiusto anche, a nostro avviso,
equiparare il Mezzogiorno al Nord d’Italia per quanto riguarda i dati specifici
di calcolo: territorio, popolazione, dipendenti, spesa del personale.
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