Un
ristorante, un lembo di spiaggia in riva al mare che ti cattura i sensi per la
bellezza sconfinata fatta di natura, di mare, sabbia, ritmi cadenzati che seguono le onde e poi il vento e il mare
in tempesta, ugualmente bello e affascinante; e poi un uomo, gentile e
affabile, sorridente, legato alla sua terra e alla sua famiglia, a tutto quello
che ha creato con il suo lavoro, al rimpianto per il padre Demetrio Cogliandro,
grande uomo ed esempio per lui e i suoi
fratelli.
Sembra
impossibile che un posto così meraviglioso, una location così prestigiosa per
la cucina e l’accoglienza abbia subito un terremoto, il dolore acuto di una
ingiustizia, di prepotenza e sopraffazione, un evento che ha sconvolto la vita
di Filippo Cogliandro, questo uomo gentile, ma giusto, che ha trovato nella sua forza d’animo il
coraggio di ribellarsi alla richiesta del pizzo, il denominatore comune che
lega i componenti della n’andrangheta calabrese, ai continui soprusi, alle
richieste più estorsive.
Filippo
ci racconta la sua storia, del suo ristorante L’Accademia, la spiaggia
dell’Accademia a Lazzaro, il suo paese, di un gioiello creato dal nulla, con il
suo lavoro e quello dei suoi collaboratori, una storia bella ed esaltante,
perché fatta di uomini, di sogni realizzati e poi di scelte difficili, di amici
scomparsi per paura, di solitudine, inesplicabile e dura da sopportare, i rifiuti
che sono lame d’acciaio; e poi la vicinanza di Don Ciotti, un fratello, la spiaggia Libera, Libero Grassi, il Sindaco di
Motta Paolo Laganà, il Prefetto Francesco Musolino, ……..e improvvisamente
tanti, tanti volti sorridenti, mani che lo cercano, applaudono, lo
carezzano………. e Filippo non è più solo.
Affascinante
storia, quella del Ristorante L’Accademia Ristorante Gourmet……L'ACCADEMIA
RISTORANTE GOURMET nasce nel 1995, per onorare un personaggio vissuto
a Lazzaro negli anni settanta, pittore di corte di Re
Baldovino del Belgio, Jim Jansen.
E' proprio a Lazzaro che Jim s'innamora dell’atmosfera
del posto, dei colori forti dei paesaggi che richiamano le tecniche della
scuola fiamminga e decide, essendo architetto, di farsi costruire una villetta
immergendola nel verde con un ambiente semplice e raffinato, luogo dove sorgeva
in precedenza L'Accademia.
Negli anni '70, Jim Jansen apre la sua "Accademia di pittura" ma in un paese come Lazzaro, all'epoca povero culturalmente ed economicamente, la sua scuola ha poca fortuna e la difficoltà di poter trasmettere l'arte a qualcun altro fa scattare in Jim Jansen una produzione esagerata di opere d'arte che mi coinvolgono a tal punto tanto da spingermi a cercare di diventare pittore, artista e chef.
Negli anni '70, Jim Jansen apre la sua "Accademia di pittura" ma in un paese come Lazzaro, all'epoca povero culturalmente ed economicamente, la sua scuola ha poca fortuna e la difficoltà di poter trasmettere l'arte a qualcun altro fa scattare in Jim Jansen una produzione esagerata di opere d'arte che mi coinvolgono a tal punto tanto da spingermi a cercare di diventare pittore, artista e chef.
Praticamente ti sei scoperto
chef dopo aver capito che non eri un artista
Ma l’estro e la capacità di Filippo dovevano
trovare il loro giusto habitat: il nostro manager non riesce ad esprimere
creatività sui quadri e involontariamente, preparando delle piccole cenette per
gli amici, inserendo estro e fantasia, si scopre artista della cucina. Da qui
l'idea del ristorante e la scelta del nome: Jansen faceva arte con le sue opere
e Filippo con i suoi piatti.
Il tempo ha completato "l'opera": corsi di cucina con i più grandi maestri della ristorazione, spesso in giro alla ricerca del gusto e della creatività.
Il tempo ha completato "l'opera": corsi di cucina con i più grandi maestri della ristorazione, spesso in giro alla ricerca del gusto e della creatività.
E la brigata e i tuoi
collaboratori??
Dal gennaio del 2004, L'Accademia
si trasferisce nell'antico "Palazzo della Castelluccia", palazzo nobiliare di fine 800. La cantina dei vini con enoteca per
degustazione vini, è curata personalmente dal maitre di sala Demetrio Albano e
il mio sous chef è Giovanni Dascola.
Libera, la bandiera
dell’associazione antimafia creata da Don Ciotti per La spiaggia Libera,
da quest’anno….
Libera,
la bandiera dell’associazione antimafia creata da Don Ciotti, quest’anno sarà
la prima a sventolare sulla spiaggia antistante il ristorante dell’Accademia e
la spiaggia sarà piena di grida di bambini, di gioco, di ragazzi felici, aperitivi
e musica live, di amore giovane e di ragazzi calabresi liberi sulla spiaggia
Libera, come tutte le spiagge del mondo.
Oggi
chi arriva a Lazzaro vive in un’atmosfera
di un territorio rinnovato che tenta di progredire, liberandosi dalle prigioni
che derivano dalla cultura della sopraffazione, della prevaricazione e
dell’illegalità. Oggi Lazzaro è un Paese in crescita che fa dell’accoglienza e
della promozione delle sue bellezze naturali, architettoniche e, non per
ultime, culinarie elementi di identità culturale, creando movimento e
occupazione.
Il mio
è stato un messaggio di legalità, e quindi di speranza per chi vuole combattere
in una terra sempre più oppressa dai criminali. Ho avuto vicino la mia
famiglia, i fratelli, e poi si è creato un rapporto fraterno con Don Ciotti, ma
anche la gente, oltre alle autorità, e tutti mi avvicinavano e mi dicevano,
sommessamente,….bravo.
Filippo, dopo tanto dolore, che
cosa è per te la tua terra????
Il paesaggio
è già un buongiorno di allegria, è una esplosione di colore, che inebria da
quando ci si alza la mattina, dovunque il profumo del mare, il mio mare che mi
riempie lo sguardo e mi scalda il cuore, il mio mare che si ritrova nei miei
piatti, e i profumi…..il cibo parla della mia terra e mi piace pensare che
possa raccontare di me attraverso i
miei piatti; niente è gratuito e la “valigia del mio viaggio”, se così si può
chiamare, è piena di sapore della mia terra, di ricordi e profumi, ma anche di
sacrificio, ricerca, studio, esperienza, il ricordo del mio babbo, un faro
nella mia vita, e poi il lavoro di equipe con i miei collaboratori, il mio
prezioso sous chef Giovanni Dascola, le radici della mia terra sono il fil
rouge che mi lega alla vita, le antiche ricette e tradizioni della Calabria,
che diventano ogni giorno un rito, un arte che rivaluta i gusti semplici,
passioni senza confini e senza tempo.
E
tutto questo dolore, gioia, sacrificio ed entusiasmo è da preservare, difendere,
tutti insieme, con grande forza, i valori e la
dignità, perché sia di esempio alle nuove generazioni e perché….il
silenzio uccide.


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