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Omicidio Pioli, Procuratore Creazzo:"E'stato ritrovato in una fossa profonda come non si fa nemmeno con gli animali".


Il  Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo.

"Il fatto che si possa finalmente dare sepoltura a Pioli - ha detto Creazzo - credo sia un conforto non soltanto per la famiglia, ma per tutti coloro che credono nei valori umani".


Reggio Calabria 2 Marzo 2013 - Il corpo di Fabrizio Pioli, l'elettrauto di Gioia Tauro scomparso il 23 febbraio 2012, quando è stato assassinato, «è stato ritrovato in una fossa profonda come non si fa nemmeno con gli animali».
A dirlo è stato il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, incontrando i giornalisti nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria. Ad indicare il luogo della sepoltura ai carabinieri, ha aggiunto il magistrato, è stato Antonio Napoli, «principale indiziato di questo omicidio» e che si è costituito ieri.
«Il fatto che si possa finalmente dare sepoltura a Pioli - ha detto Creazzo - credo sia un conforto non soltanto per la famiglia, ma per tutti coloro che credono nei valori umani. Questa è una fonte di soddisfazione, se volete anche extraprofessionale, che anima noi tutti e anima soprattutto quei giovani carabinieri e agenti della polizia penitenziaria che ieri ho visto scavare con le mani con una delicatezza estrema e con un'abnegazione ed una generosità che sono la spiegazione per cui questo Paese può ancora dirsi ottimista. Antonio Napoli, dopo essersi costituito, ha voluto indicare il luogo dove aveva sepolto il cadavere di Fabrizio Pioli».

 «Trova così riscontro - ha aggiunto il procuratore - un'intercettazione ambientale effettuata la sera stessa della scomparsa di Pioli che ci diede, purtroppo, immediatamente la quasi certezza che lo stesso giovane era morto poco dopo essere stato braccato e fermato da chi poi lo ha soppresso. Si trattava di uno dei soggetti adesso imputato, che a mezze parole ed in dialetto, dopo aver dato spiegazioni al cognato che non sapeva niente, disse 'sono andati a buttarlò». «Ragionevolmente - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, Lorenzo Falferi - possiamo ritenere che in base alle caratteristiche antropometriche i resti ritrovati possano corrispondere a quelli di Fabrizio Pioli. Nei prossimi giorni sarà effettuata l'autopsia e all'inizio della prossima settimana contiamo di restituire il corpo alla famiglia per i funerali». «In tutto quest'anno - ha aggiunto Falferi - non abbiamo mai smesso di cercarlo. Solo negli ultimi dieci giorni abbiamo svolto sei servizi di ricerca specifica sul territorio con perquisizioni e cinturazioni di zone esercitando una pressione che non è mai venuta meno».


REGGIO CALABRIA: ELETTRAUTO SCOMPARSO, IN INTERCETTAZIONE «SONO ANDATI A BUTTARLO».


Un momento della conferenza stampa.
«Sono andati a buttarlo». L'intercettazione tra gli indagati all'indomani della scomparsa di Fabrizio Pioli aveva fatto capire da subito agli investigatori che l'elettrauto 38enne di Gioia Tauro era stato ucciso e il suo corpo era stato nascosto. Solo dopo un anno i resti sono stati trovati, sepolti a due metri di profondità, in una zona impervia tra Rosarno e Melicucco. È stato Antonio Napoli, uno dei suoi assassini, a indicare il luogo. Carabinieri e Polizia Penitenziaria hanno scavato in quella zona per tutto il pomeriggio di ieri, prima con pale e mezzi meccanici, poi con le mani per non compromettere le spoglie di Pioli. Fino a quando lo hanno trovato. Le fattezze fisiche (era alto 1,90 metri) e il brandello di giacca verde che indossava il giorno della sua scomparsa, un anno fa, non pongono dubbi sulla sua identità. «Conforta -ha detto il procuratore di Palmi Giuseppe Creazzo- che questi ragazzi che ho visto scavare con le mani, con abnegazione e generosità, sono la spiegazione del perchè questo Paese può dirsi ancora ottimista». Il magistrato, visibilmente colpito da questa vicenda, ha espresso un accorato ringraziamento agli investigatori per il risultato ottenuto in anno di indagini e ricerche ininterrotte. Fabrizio Pioli è stato punito con la morte solo per avere incontrato Simona Napoli, già sposata, figlia e sorella dei due imputati Antonio e Domenico che compariranno davanti alla Corte d'assise di Palmi il prossimo 14 marzo.


REGGIO CALABRIA: ELETTRAUTO UCCISO A MELICUCCO, AUTORE OMICIDIO FA RITROVARE CADAVERE

 «Ora potrà essere data sepoltura a un giovane che aveva commesso cose che in Calabria ancora vengono punite con la morte, con la giustizia fai da te». Il procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, ha illustrato questa mattina i particolari del ritrovamento del cadavere di Fabrizio Pioli, l'elettrauto 38enne scomparso un anno fa. Ieri uno dei principali sospettati, Antonio Napoli di 54 anni, si è costituito alla Stazione dei Carabinieri di Melicucco dopo un anno di latitanza. Il figlio Domenico era già stato arrestato l'anno scorso. Fabrizio Pioli avrebbe pagato con la vita avere conosciuto e incontrato Simona Napoli (figlia e sorella degli indagati) che era già sposata con un altro. Antonio e Domenico Napoli avrebbero raggiunto la vittima, l'avrebbero uccisa e il suo corpo sarebbe stato nascosto in una fossa scavata per due metri di profondità. È stato lo stesso Antonio Napoli, ieri, a dare indicazioni sul luogo del seppellimento, a pochi metri da dove venne rinvenuta l'auto bruciata di Pioli, tra Rosarno e Melicucco. Questa mattina Antonio Napoli è comparso davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia. Insieme a suo figlio è già stato rinviato a giudizio e il processo inizierà il 14 marzo davanti alla Corte d'Assise di Palmi.

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