Reggio Calabria 29/03/13 - Avere quasi 62 anni e non dimostrarli. Ecco come è apparso ieri sera Massimo Ranieri, che ha portato in scena, al Teatro Siracusa di Reggio Calabria, il suo spettacolo “Sogno o son desto- chi non tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene belle”, un recital scritto e ideato dallo stesso Ranieri e Gualtiero Peirce.
Dimostrare la metà degli anni, per forza, entusiasmo ed energia, non come «i ragazzi di oggi che sono nati stanchi», come ha commentato una signora seduta accanto a me. E sembrava davvero un ragazzo: per quasi tre ore ha cantato, ballato e recitato.
Ha iniziato il suo spettacolo raccontando un episodio della sua vita privata, quando per la prima volta fu chiamato per fare la pubblicità della Barilla, «perché si può dire, no?», dice scherzando Massimo, «tornato a casa non sapevo come dirlo a mio padre che avrei portato tanti milioncini; e lui mi rispose: mi raccomando fatti dare la pasta!». Si capisce fin da subito che lo spettacolo sarà all’insegna del divertimento, dei ricordi, ma anche delle emozioni.
“Vent’anni” è la canzone con cui ha aperto lo spettacolo, proseguendo con “Il nostro concerto”, “Zappatore”, «perché la storia la fanno i vincitori, per questo partiamo dagli ultimi» dice Ranieri, «da chi non è in gara, gente che non si arrende, che ha dignità e lotta ogni giorno per difendere ciò in cui crede. Un vecchio proverbio napoletano diceva che “chi non tiene coraggio non fa l’amore con le belle donne”. E questo detto oggi è adattissimo. In questo periodo di crisi, bisogna lanciarsi, perché anche l’uomo più disgraziato può raggiungere i propri sogni, è solo questione di coraggio». Ciò gli dà modo di cantare “La leva calcistica” di De Gregori, per poi passare a “Lontano, lontano” di Tenco e “Je so’ pazzo” di Pino Daniele.
Non è mancato il teatro, con la recita del famoso sonetto shakespeariano numero 75, “Tu sei per i miei pensieri come il cibo per la vita”, e la poesia della grande scrittrice italiana del Novecento Alda Merini “L’Albatros”. Una grande interpretazione è stata quella della favola di Pinocchio, all’interno della balena, che diventa pescespada per poter cantare la canzone di Modugno “Lu pisce spada”.
Ranieri ha evocato grandi nomi del mondo della musica e interpretato le loro canzoni: Mogol, Eduardo, Carosone,“O russo è a ‘rossa”; Gaber,“Lo shampoo”; Battisti, “Io vivrò”; Battiato, “La stagione dell’amore”; Charles Aznavour,“Quel che si dice” e “L’istrione”; Domenico Modugno, “Amara terra mia”; Fabio Concato,“Rosalina”.
Ricordando il nonno, canta la canzone napoletana “Vicin’ ‘o mare” di Patrizio Buanne.
Parla degli umili, ma anche dei giovani «Papa Francesco, mi ha fatto pensare a Papa Giovanni XXIII. Io ho incontrato grandi uomini nella mia vita, mi auguro che anche i giovani di oggi incontrino grandi esempi di vita, perché ce n’è tanto bisogno».
L’orchestra, composta da Max Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiati), Stefano Indino (fisarmonica), Alessandro Golini (violino), lo ha accompagnato in tutte queste grandi canzoni e quando inizia a cantare i suoi famosi successi, non può non coinvolgere il pubblico presente: “Mi troverai”, “Se bruciasse la città”, “Erba di casa mia”, “Rose rosse” e “Perdere l’amore”, con queste sue ultime canzoni, salutala platea.
A fine spettacolo, la Camera Regionale della Moda Calabria, lo ha nominato “Ambasciatore della Camera Regionale della Moda Calabria nel Mondo”. A conferire l’onorificenza Giuseppe Fata, presidente Camera Regionale della Moda Calabria e Giuseppe Emilio Bruzzese, vice presidente e delegato ai rapporti con le istituzioni e le relazioni internazionali, insieme ad Alessandra Giulivo, direttore generale Camera regionale della Moda Calabria; premio che ha ricevuto per la «poliedrica attività artistica, per il suo carisma semplice, elegante che lo contraddistingue», come riporta la targa donatagli. Massimo Ranieri, si è detto felice di ricevere questa onoreficenza e di essere a Reggio, «culla della cultura. Amo il Sud, amo la Calabria». Salutando il pubblico, al quale ha augurato Buona Pasqua, ha detto «ci vedremo quest’estate, per portare Riccardo III».
Massimo Ranieri non ha deluso le aspettative del pubblico con il suo grande spettacolo, ma ha fatto anche riflettere sulla vita, sull’amore e sul non arrendersi mai, perché con coraggio anche i sogni impossibili possono realizzarsi.
Valentina Raffa
Dimostrare la metà degli anni, per forza, entusiasmo ed energia, non come «i ragazzi di oggi che sono nati stanchi», come ha commentato una signora seduta accanto a me. E sembrava davvero un ragazzo: per quasi tre ore ha cantato, ballato e recitato.
Ha iniziato il suo spettacolo raccontando un episodio della sua vita privata, quando per la prima volta fu chiamato per fare la pubblicità della Barilla, «perché si può dire, no?», dice scherzando Massimo, «tornato a casa non sapevo come dirlo a mio padre che avrei portato tanti milioncini; e lui mi rispose: mi raccomando fatti dare la pasta!». Si capisce fin da subito che lo spettacolo sarà all’insegna del divertimento, dei ricordi, ma anche delle emozioni.
“Vent’anni” è la canzone con cui ha aperto lo spettacolo, proseguendo con “Il nostro concerto”, “Zappatore”, «perché la storia la fanno i vincitori, per questo partiamo dagli ultimi» dice Ranieri, «da chi non è in gara, gente che non si arrende, che ha dignità e lotta ogni giorno per difendere ciò in cui crede. Un vecchio proverbio napoletano diceva che “chi non tiene coraggio non fa l’amore con le belle donne”. E questo detto oggi è adattissimo. In questo periodo di crisi, bisogna lanciarsi, perché anche l’uomo più disgraziato può raggiungere i propri sogni, è solo questione di coraggio». Ciò gli dà modo di cantare “La leva calcistica” di De Gregori, per poi passare a “Lontano, lontano” di Tenco e “Je so’ pazzo” di Pino Daniele.
Non è mancato il teatro, con la recita del famoso sonetto shakespeariano numero 75, “Tu sei per i miei pensieri come il cibo per la vita”, e la poesia della grande scrittrice italiana del Novecento Alda Merini “L’Albatros”. Una grande interpretazione è stata quella della favola di Pinocchio, all’interno della balena, che diventa pescespada per poter cantare la canzone di Modugno “Lu pisce spada”.
Ranieri ha evocato grandi nomi del mondo della musica e interpretato le loro canzoni: Mogol, Eduardo, Carosone,“O russo è a ‘rossa”; Gaber,“Lo shampoo”; Battisti, “Io vivrò”; Battiato, “La stagione dell’amore”; Charles Aznavour,“Quel che si dice” e “L’istrione”; Domenico Modugno, “Amara terra mia”; Fabio Concato,“Rosalina”.
Ricordando il nonno, canta la canzone napoletana “Vicin’ ‘o mare” di Patrizio Buanne.
Parla degli umili, ma anche dei giovani «Papa Francesco, mi ha fatto pensare a Papa Giovanni XXIII. Io ho incontrato grandi uomini nella mia vita, mi auguro che anche i giovani di oggi incontrino grandi esempi di vita, perché ce n’è tanto bisogno».
L’orchestra, composta da Max Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiati), Stefano Indino (fisarmonica), Alessandro Golini (violino), lo ha accompagnato in tutte queste grandi canzoni e quando inizia a cantare i suoi famosi successi, non può non coinvolgere il pubblico presente: “Mi troverai”, “Se bruciasse la città”, “Erba di casa mia”, “Rose rosse” e “Perdere l’amore”, con queste sue ultime canzoni, salutala platea.
A fine spettacolo, la Camera Regionale della Moda Calabria, lo ha nominato “Ambasciatore della Camera Regionale della Moda Calabria nel Mondo”. A conferire l’onorificenza Giuseppe Fata, presidente Camera Regionale della Moda Calabria e Giuseppe Emilio Bruzzese, vice presidente e delegato ai rapporti con le istituzioni e le relazioni internazionali, insieme ad Alessandra Giulivo, direttore generale Camera regionale della Moda Calabria; premio che ha ricevuto per la «poliedrica attività artistica, per il suo carisma semplice, elegante che lo contraddistingue», come riporta la targa donatagli. Massimo Ranieri, si è detto felice di ricevere questa onoreficenza e di essere a Reggio, «culla della cultura. Amo il Sud, amo la Calabria». Salutando il pubblico, al quale ha augurato Buona Pasqua, ha detto «ci vedremo quest’estate, per portare Riccardo III».
Massimo Ranieri non ha deluso le aspettative del pubblico con il suo grande spettacolo, ma ha fatto anche riflettere sulla vita, sull’amore e sul non arrendersi mai, perché con coraggio anche i sogni impossibili possono realizzarsi.
Valentina Raffa
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