I
turisti che hanno prenotato, fino al 27 di marzo, per alloggiare nel periodo
pasquale in una struttura ricettiva calabrese sono perlopiù famiglie con
bambini, si fermano per circa 2 giorni e nella stragrande maggioranza dei casi sono
italiani. A rilevarlo – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta - il
Sistema Informativo Turistico Regionale, che ha realizzato un'indagine
previsionale sulle vacanze pasquali in Calabria attraverso l'analisi del sentiment di circa 400 operatori
turistici. Tra gli stranieri, a scegliere la Calabria come destinazione
turistica pasquale, principalmente tedeschi, inglesi, austriaci e russi. Resta
alta la preoccupazione tra gli operatori calabresi per la crisi economica che
impedirebbe un incremento dei flussi turistici mantenendo stabile il borsino
delle prenotazioni.
“I risultati
dell’indagine sono in linea con le previsioni a livello nazionale. Adesso – evidenzia il Presidente della Regione
Giuseppe Scopelliti - con la terza fase attuativa del Piano di Coesione,
metteremo in campo ben 70 milioni di euro per migliorare il sistema di
accoglienza, qualificare l'offerta turistica e sostenere il crescente interesse
dei vettori aerei e dei tour operator verso la nostra destinazione”.
“Malgrado la persistente crisi economica - commenta il dirigente generale del Dipartimento Turismo, Raffaele Rio - il clima che si respira tra gli addetti ai lavori, in questo periodo pasquale, è quello del bicchiere “mezzo pieno” sia per gli ospiti che arriveranno che per i calabresi che si sposteranno. In tempo di perdurante crisi e conseguente calo dei consumi – è la tesi più diffusa – tutto ciò che può arrivare da presenze e soggiorni è manna dal cielo. È necessario – aggiunge Rio - sostenere con azioni concrete l'attuale condizione economica e di mercato dei nostri operatori non soltanto spingendo sulla leva della promo-commercializzazione ma anche rivedendo l'inopportuna tassa di soggiorno, accelerando i provvedimenti normativi sulla defiscalizzazione di chi investe nel settore turistico e chiedendo immediata attuazione anche sui decreti delle reti di impresa turistica che potrebbero rappresentare una concreta boccata di ossigeno e di rilancio della filiera turistica regionale”.
Borsino delle prenotazioni: prevale la stabilità rispetto al 2012.
La
maggioranza degli operatori intervistati (56,9%) dichiara che le prenotazioni
sono rimaste stabili o diminuite di poco rispetto all’anno precedente. Sono
veramente pochi coloro che dichiarano un aumento delle prenotazioni (1,5%),
mentre il 41,6% dichiara una flessione.
Considerando le
due grandi aree turistiche, Ionio e Tirreno (che insieme detengono più del 90%
dei posti letto calabresi) si osserva che, per il 63% degli operatori
intervistati dell’area ionica le prenotazioni sono in linea con quelle
registrate nel 2012, mentre sul Tirreno è leggermente più significativa la
percentuale di coloro che hanno fatto registrare un incremento (3,1%).
Molti operatori
hanno precisato che tendenzialmente per questo periodo le prenotazioni
avvengono all’ultimo momento, quindi per avere maggiori informazioni
bisognerebbe ripetere l’indagine appena dopo Pasqua.
Il mercati di provenienza: conferma per campani e tedeschi.
Esordio dei russi. Dai risultati dell’indagine emerge che la clientela di
riferimento del periodo è costituita principalmente da turisti italiani (83%
dei casi), il 23,2% indicano la Campania come regione di provenienza, con circa
i 2/3 della clientela italiana che proviene dal Mezzogiorno.
Il 38,5% degli
operatori rispondono che i turisti stranieri, che hanno prenotato nella propria
struttura provengono dalla Germania, il 16,4% dal Regno Unito, l’8,7%
dall’Austria e, per la prima volta, si affacciano i turisti russi per il 4,1%
degli operatori. Altri paesi sono menzionati con percentuali poco
significative.
Target e permanenza: prevale la famiglia con bambini. Soggiorno in
prevalenza di 2-3 notti. A scegliere la Calabria come destinazione turistica per le
vacanze pasquali principalmente le famiglie con bambini secondo il 46,2% delle
modalità di risposta degli operatori. A seguire nella graduatoria dei target
rilevati le coppie (39,1%), i gruppi organizzati (10,3%) e i single (4,5%).
Il periodo di permanenza dei turisti nelle
strutture secondo il 69,1% degli operatori intervistati è di 2-3 notti e di una notte per il 28,2%
dei casi. Solo nel 2,8% delle strutture ricettive calabresi il periodo di
pernottamento supera i 3 giorni. Ben 7 operatori su 10 attribuiscono la
diminuzione della durata del soggiorno alla crisi economica ancora in atto, e
chi ha avuto un aumento delle prenotazioni, ha dichiarato di aver attuato e
promosso politiche dei prezzi.
La metologia. L’indagine è stata condotta, fra il 18 e il 27 marzo 2013,
attraverso una rilevazione diretta, ad un campione rappresentativo di 400
operatori della filiera turistica del territorio regionale calabrese, ripartito
tra, strutture ricettive alberghiere (alberghi e Residenze Turistico
Alberghiere) e strutture ricettive extralberghiere (Bed&Breakfast, Alloggi
agro-turistici, Ostelli per la gioventù, Altri esercizi ricettivi). La
rilevazione è avvenuta tramite la somministrazione di un questionario
strutturato con domande a risposta chiusa e domande a risposta aperta, dirette
a rilevare l’andamento del movimento turistico nel periodo di Pasqua 2013 nel territorio
regionale calabrese.
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