Dajeeee capitano, altri venti!
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Francesco Totti. |
ROMA 27 Marzo 2013 - Quando a pochi minuti dalla fine di un non memorabile Brescia-Roma del 28 marzo 1993 Vujadin Boskov sostituì Ruggero Rizzitelli con un biondino chiamato Francesco Totti, l'Italia era in piena fase di disaffezione dalla politica. Venti anni dopo, oltre alla crisi dei partiti (altri, però), del Paese che era resta Francesco Totti. Al posto della lira si conia l'euro, la mail da un pezzo ha costretto le Poste a cambiare ragione sociale e da Roma a Milano in treno ormai si va nel tempo che prima occorreva per arrivare a Firenze: il biondino invece resiste nonostante le ingiurie del tempo e i calci presi.
E' diventato un campione conosciuto in tutto il mondo, metafora di Roma persino più di Alberto Sordi: con le sue giocate ha regalato sogni, con le sue barzellette sorrisi. I tifosi di calcio ne sono conquistati, quelli giallorossi lo venerano: "Venti anni d'amore, capitano di un'era...Totti unica bandiera", lo striscione appeso giorni fa fuori Trigoria lo spiega alla perfezione. Totti è un'immagine appesa in migliaia di balconi e di pareti, è quel 'murale' al rione Monti, a due passi dalla Madonna che veglia sul quartiere e dal Colosseo, è la rivincita di un popolo povero di trofei ma ricco di passione. E' il campione trasformatosi da Pupone in Gladiatore a forza di colpi di tacco, 'cucchiai' e gol spettacolari, e il ragazzo un po' indolente e sfrontato diventato un concentrato di tecnica al servizio della squadra, un professionista inappuntabile che a quasi 37 anni corre, segna e risulta decisivo al punto che se ne invoca il ritorno in azzurro per il Mondiale in Brasile. Totti comincia a diventare la Roma quel 28 marzo 1993, e quando segna il primo dei suoi 226 gol in serie A, il 4 settembre del '94, Roma-Foggia 1-1, (sinistro rasoterra con esultanza studiata a casa con il fratello Riccardo), il suo attuale compagno di squadra Alessio Romagnoli che, pur giocando da difensore, sembra il suo erede designato come fenomeno per sempre giallorosso non era ancora nato. Totti e' il campione che, nemmeno ventenne, è già punto di riferimento per la squadra, segna ancora poco ma si fa già valere giocando con la maglia n. 20 (con cui farà faville qualche anno dopo nell'Europeo del 2000 in nazionale).
All'inizio della stagione 1996-1997 alla Roma arriva un tecnico che non lo capisce. Carlos Bianchi è argentino e crede senza porsi dubbi a chi gli racconta che i romani sono pigri: definisce il ragazzo "un giocatore normale". Vorrebbe che fosse ceduto a gennaio alla Sampdoria, ma Totti si impunta in campo e fuori e prima di fine stagione sarà l'allenatore a fare le valigie. Poi verranno Zdenek Zeman, di cui Totti calcisticamente si innamora, e la maglia numero 10 mai più lasciata, oltre a un ruolo da insostituibile terminale offensivo. Fabio Capello gli regalerà un altro po' di diffidenza e lo scudetto del 2001, con la città impazzita per una settimana e Totti che benedice il popolo romanista dal Circo Massimo. E' sempre Totti l'uomo che, segnando al Bernabeu, farà vincere una squadra italiana sul campo del Real Madrid dopo 35 anni. Nel 2006, nonostante il più serio dei suoi tanti infortuni qualche mese prima faccia temere per il prosieguo della sua carriera, diventa campione del mondo con l'Italia di Lippi, con la maglia del suo club vince anche una Scarpa d'Oro. Ma più di tutti avrebbe meritato di diventare il primo calciatore a vincere due scudetti con la maglia della Roma. Per questo gli bruciano ancora le delusioni di quei tricolori sfumati all'ultimo momento o buttati via, nel 2002, 2008 e 2010. Per sanare la questione non gli rimane che giocare fino a 40 anni, magari facendo un salto in Brasile con gli azzurri nel 2014: nel paese del calcio uno come lui potrebbe lasciare il segno.
FIORELLO, 'DAJE CAPITANO, FANNE ALTRI 20'.
Arrivano anche dall'interista Fiorello, appassionato di calcio e soprattutto del bel calcio, gli auguri per il 'ventennale' di Francesco Totti in serie A: "Vent'anni e non sentirli! Auguri alla bandiera della Roma. Dajeeee capitano, altri venti! Con stima l'interista Fiorello", é il messaggio che, via ANSA, lo showman invia al capitano giallorosso per le sue 20 candeline nella massima serie, che spegnerà domani.
BUFFON, 10 GOL E ANCORA TI VOGLIO BENE.
"Caro Francesco, hai fatto la storia del calcio italiano: 20 anni di serie A, che traguardo... Auguri davvero". E' il messaggio scritto da Gianluigi Buffon, e indirizzato via Ansa a Francesco Totti. "Ho ancora in testa l'immagine del tuo primo gol, era un Roma-Foggia: siamo amici, tu sai quanto ci tenga a te. Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia... Poi, al fischio finale, di nuovo sorrisi tra noi, come quando temevo mi facessi il cucchiaio e poi ti ho parato un rigore: alla fine mi dispiaceva fossi proprio tu. Noi due siamo una generazione fortunata: è vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette, però tuo sembri tornare indietro nel tempo invece di invecchiare. Hai scritto la storia del calcio, col presente e col futuro prossimo: un giocatore che non si può discutere. E per me sarai sempre un azzurro. Ti abbraccio, il tuo amico Gigi".
VENDITTI, LA TUA CANZONE STORIA INFINITA.Antonello Venditti spera "con tutto il cuore che Francesco Totti superi il record di Piola e che possa vincere qualcosa di importante, oltre allo scudetto già vinto, con la Roma". Il cantautore romano, 'voce' musicale storica del tifo giallorosso stavolta si unisce al coro e manda gli auguro al capitano giallorosso che domani spegne 20 candeline in serie A: "Gli auguro ogni bene, soprattutto spero che non si faccia male e che abbia sempre questa eterna voglia di mettersi in gioco". Una canzone per il Capitano? "Sinceramente non gliela auguro - chiosa Venditti al telefono con l'Ansa - Le canzoni solitamente si dedicano a chi non c'é più o a qualche campione che ha smesso e quindi.....vita lunga al Capitano a cui io, ripeto, auguro di battere tutti i record. E se non ci riuscirà poco importa, Francesco Totti è ormai nella storia del calcio, è già leggenda e a pochi campioni è successo di riuscirci prima di aver smesso di giocare". Venditti ricorda l'ultima volta che ha incontrato il n.10 giallorosso: "Era giusto un anno fa a Palermo per una partita di beneficienza. Io facevo il terzo in panchina con Ranieri, ero insomma il vice del vice; ebbene, ricordo lo spogliatoio e Francesco Totti: fantastico vederlo muoversi anche fuori del campo e prendere tutto come un gioco, come è giusto che sia, fosse anche la cosa più seria che esista. Insomma, se Totti non ci fosse - conclude il cantautore romano - bisognerebbe inventarlo. Un aggettivo per lui, non esiste, ma se proprio dovessi sceglierne una che fa il verso ad una mia canzone direi 'Unico''.
VANIGLI, CON ME GRANDE UOMO E FUORICLASSE.E' passato alle cronache come il 'nemico' di Francesco Totti e a distanza di 7 anni da quel brutto fallo che costò un lungo stop al fuoriclasse della Roma, mettendo a repentaglio anche la partecipazione al Mondiale tedesco, Richard Vanigli ancora non si dà pace per quel brutto tackle. "E' vero, avrei potuto rovinare la sua carriera ma soprattutto lui avrebbe potuto rovinare la mia - ricorda il 41enne forlivese, oggi allenatore in seconda della squadra della sua città - Francesco Totti dopo quell'episodio nei miei confronti si comportò da uomo. Avrebbe potuto darmi del 'macellaio' e invece ha capito, ha pensato di più al futuro, a riprendere a giocare e al Mondiale che poi ha vinto. Anche se nella mia vita agonistica ho fatto tante cose buone su di me peserà sempre quel brutto episodio che portarono all'infortunio (frattura scomposta del perone sinistro, ndr), e vederlo tornare a giocare per me è stato come rinascere". Sono passati 7 anni da allora, Totti si appresta a spegnere le 20 candeline in Serie A e Vanigli gli rende tutti gli onori: "Quello che sta facendo é sotto gli occhi di tutti - dice ancora all'Ansa - sta facendo qualcosa di straordinario, non solo i gol ma anche per le prestazioni e la professionalità che sempre ci mette. Rimarrà nella storia e non ce ne sono stati molti di giocatori così, e poi non credo che abbia voglia di fermarsi. Con l'entusiasmo che si ritrova sono convinto che Totti possa togliersi altre grandi soddisfazioni". In questi 20 anni Totti ha preso calci a destra e sinistra "e mio malgrado è toccato a me fare quel fallo, la pubblicità che mi sono fatto in quella circostanza non è stata delle migliori, lo so. Francesco ha subito tanti falli e tanti anche cattivi e penso che quel fallo di quel 19 febbraio è stato il meno duro e il meno volontario. Il mio fu un intervento dettato dal temperamento, lui mi ha spostato e nello slancio è caduto male". Telefonate e abbracci riuscirono a far dimenticare quel fallo e oggi Vanigli si dice felice di poter mandare un messaggio di auguri al fuoriclasse giallorosso, con una 'dedica' mondiale: "Se riuscirà a mantenere questa condizione c'é la Nazionale lì che lo aspetta e sarebbe un valore aggiunto per tutti. Per quanto mi riguarda e nella mia nuova veste posso solo dire: dio bono, se potessi allenarlo....".
MALAGO', BRAVO FRANCESCO, SEI MIO GLADIATORE "Francesco è il mio gladiatore. Un campione a tutto tondo, un fuoriclasse in campo e fuori". Sono gli auguri del presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Totti che domani spegne 20 'candeline' in Serie A. "In un mondo sempre più globalizzato e sportivamente mutabile - dice il numero uno dello sport italiano e tifoso della Roma - Totti incarna come Maldini, Bergomi e Del Piero, il simbolo della fedeltà. Una fedeltà che domani compie vent'anni e che con la Roma nessuno mai è riuscito a raggiungere. Se potessi, gli consegnerei un Pallone d'Oro alla carriera. Per la bravura, la generosità e l'umiltà, qualità che si possono trovare solo nei grandissimi come Francesco. Bravo!".
CALCIO: AMENDOLA, TOTTI UN CAMPIONE VERO E NON VEDO EREDI = DOMANI IL CAPITANO GIALLOROSSO FESTEGGIA 20 ANNI IN SERIE A. «Solo adesso è iniziata la Totti-mania: Francesco è sempre stato trattato male dalle penne illustri della stampa nazionale, e solo adesso, dopo 20 anni di storia, si sono accorti che è il più grande». L'attore Claudio Amendola commenta così all'Adnkronos, i vent'anni di Totti in serie A, che si celebreranno domani. «Un erede di Totti? No. Io non vedo nessuno che abbia tutta la gamma di qualità che ha Francesco, forse gli assomiglia un pochino Marco Verratti, ma che col tempo riesca ad affiancarlo credo sia impossibile. E non credo neanche che ci sarà mai un campione come lui nel futuro del calcio italiano». «Dico io, ma se non ci fosse stato Totti che sarebbe successo? Le tastiere dei pc dei giornalisti sarebbero rimaste inutilizzate, le penne con tutto l'inchiostro dentro -scherza Amendola grande tifoso giallorosso-. Io invece lo idolatro dall'alba dei tempi, non ho mai avuto dubbi che avrebbe raggiunto tutti i traguardi che ha raggiunto, e sono certo che non si fermerà qui. È un compleanno da festeggiare alla faccia di chi gli diceva male e ha capito le sue qualità solo dopo vent'anni». L'esordio del Capitano giallorosso è avvenuto il 28 marzo 1993, nella gara Brescia-Roma (finita 0-2). Il ritorno di Totti in nazionale è un sogno anche per Amendola: «Le parole dei senatori azzurri, ma anche dei nuovi, sono chiarificatrici: cosa hanno detto a riguardo Buffon, Pirlo e Balotelli? 'sarebbe bello ci fosse anche lui in nazionale!' Io preferirei recitare con attori migliori di me, piuttosto che con attori meno buoni per spiccare, e gli azzurri hanno dato dimostrazione di grande umiltà e maturità, facendo queste dichiarazioni. E poi -conclude l'attore-, l'ultima volta che Totti è andato in nazionale, ricordiamo com'è finita, no?».
CALCIO: ALEMANNO, 20 ANNI DI TOTTI IN SERIE A? LO ASPETTIAMO IN CAMPIDOGLIO.«Son due cose da festeggiare: i 20 anni in serietà e il record dei gol, noi l'abbiamo invitato in Campidoglio e speriamo che possa arrivare presto». Questo il commento del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sui 20 anni in Serie A del capitano giallorosso, Francesco Totti, che festeggerà domani. «Per noi è un esempio molto importante -sottolinea il sindaco- di fedeltà a una squadra, a una città e di un campione che s'è fatto da solo ed è riconosciuto dal mondo. È veramente un grandissimo orgoglio per tutta Roma -conclude- e lo aspettiamo in Campidoglio».
CALCIO: PREPARATORE, PER TOTTI 20 ANNI DA STAR GRAZIE A MADRE NATURA E VITA SANA.
«La longevità sportiva di Francesco Totti si deve principalmente a due fattori: una vita da professionista, senza stravizi, e Madre natura, che gli ha donato qualità tecniche fuori dal comune». Parola di Giorgio D'Urbano, preparatore atletico del Siena calcio, che commenta così i 20 anni dall'esordio in serie A del capitano della Roma. Il fuoriclasse giallorosso ha infatti esordito a soli 16 anni il 28 marzo del 1993 a Brescia. «Totti - sottolinea D'Urbano all'Adnkronos Salute - è certamente un atleta baciato dalla fortuna. Madre natura ci ha messo molto del suo. Però, per restare a queste condizioni a livelli così alti per così tanti anni è necessario condurre una vita da professionista esemplare. Quello che evidentemente Totti è». Quindi allenarsi sempre al massimo, seguire un'alimentazione controllata e senza eccessi. «Allenarsi bene è fondamentale - spiega D'Urbano - però non bisogna nemmeno esagerare. A 37 anni la muscolatura di un atleta non è idonea a sopportare determinati carichi. Allenamenti doppi o particolari esercizi come ad esempio i leggendari 'scalonì di Zeman, a quell'età forse è bene saltarli. E poi, nel caso specifico, Totti ha anche il vantaggio rispetto ad altri di far valere il suo tasso tecnico. Un campione come lui si può anche permettere di dare un pò meno sotto l'aspetto dell'intensità fisica. Tanto gli basta una giocata per essere comunque determinante».(Ansa)
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Daje Capita', sarai l'esempio per tutti i ragazzi, la bandiera per cui hai lottato, come Ulisse che non si è lasciato ammliare dalle sirene del dio danaro.
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