L'UPPI (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) sta svolgendo una vera e
propria battaglia conto l'IMU e la sua incostituzionalità.
Il governo Monti ha
rivalutato le rendite catastali del 60% e ha introdotto l'imposta sulla casa di
abitazione. Si tratta di una vera e
propria patrimoniale permanente con la conseguenza che i valori fiscali
sono cresciuti, mentre i valori reali delle abitazioni, anche a causa della
recessione, sono crollati. Un conto è una patrimoniale moderata come era la
vecchia Ici che escludeva la prima casa e che aveva valori bassi, un conto è
trasformare la vecchia Ici in un'imposta patrimoniale fortissima. Le
conseguenze? Se si hanno i soldi per
pagare l'Imu bene, altrimenti c'è chi, come i
pensionati e le fasce più deboli, è costretto a vendere la casa per
pagare le imposte.
Finalmente emerge con forza l'iniquità dell' impostazione attuale dell'Imu, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare. Condividiamo la necessità di ripensare la tassa in senso progressivo, aggiornando più equamente le rendite catastali in modo che tengano conto del reale valore di mercato degli immobili, e rimodulare il prelievo in modo che non penalizzi l'investimento in abitazioni. In questa formulazione l'Imu ha prodotto conseguenze drammatiche: gli aumenti indiscriminati su tutto il territorio nazionale sia delle rendite catastali sia delle aliquote hanno di fatto impoverito le famiglie italiane, condizionato il crollo delle compravendite di abitazioni e penalizzato il mercato dell'affitto, aggravando ulteriormente la crisi del settore e dell'economia.
L' UPPI da sempre sostiene la tesi dell' incostituzionalità dell'Imu ed indica ai cittadini come fare per reagire e fare dichiarare incostituzionale un' imposta che "non è un'imposta sulla proprietà, ma contro la proprietà”.
Fase 1 - Si può presentare al Comune istanza di rimborso dell'IMU pagata, corredata delle ricevute di pagamento.
Fase 2 -
Decorsi 90 giorni dalla proposizione della istanza di rimborso, ed in caso di
mancata risposta da parte del Comune, è possibile proporre ricorso alla
Commissione Tributaria Provinciale competente, evidenziando le ragioni di
incostituzionalità dell'IMU e chiedendo la remissione degli atti alla Corte
Costituzionale.
Fase 3 - E' sufficiente che anche una sola delle Sezioni delle numerosissime Commissioni Tributarie italiane - verificata la fondatezza e la rilevanza della questione di costituzionalità proposta - rimetta gli atti alla Corte Costituzionale, perché questa sia tenuta ad esaminarla ed a pronunciarsi.
Fase 4 - I vizi costituzionali del'IMU hanno origine e derivazione dalla scelta di sviluppo della sua base imponibile, identificata in valori immobiliari che sono stati rivalutati di colpo e di imperio, in forma lineare, senza alcun collegamento con i valori economici reali sottostanti ed in più senza flessibilità nella previsione di criteri correttivi successivi.
Di
seguito una nota del Segretario Generale, Claudio Contini, dell'UPPI che
esprime in pieno l'azione svolta anche dalla nostra sede provinciale di
Reggio Calabria.
I.M.U.
INCOSTITUZIONALE? MEGLIO CHIEDERE IL
RIMBORSO
L' Unione Europea critica l' impostazione della
norma. Le tesi dell' Uppi hanno trovato riscontro
Dall' analisi del rapporto dell' Unione Europea 2012, l'Imu, per essere più equa ed avere un effetto redistributivo,
deve essere modificata in senso più progressivo.
L’Unione Europea, nel citato rapporto, precisa che l’Imu "include alcuni aspetti di equità" ed aggiunge, anche, che "altri aspetti potrebbero essere ulteriormente migliorati in modo da aumentarne la progressività".
L’Unione Europea, nel citato rapporto, precisa che l’Imu "include alcuni aspetti di equità" ed aggiunge, anche, che "altri aspetti potrebbero essere ulteriormente migliorati in modo da aumentarne la progressività".

Finalmente emerge con forza l'iniquità dell' impostazione attuale dell'Imu, che colpisce le famiglie indiscriminatamente e ha contribuito alla caduta del settore immobiliare. Condividiamo la necessità di ripensare la tassa in senso progressivo, aggiornando più equamente le rendite catastali in modo che tengano conto del reale valore di mercato degli immobili, e rimodulare il prelievo in modo che non penalizzi l'investimento in abitazioni. In questa formulazione l'Imu ha prodotto conseguenze drammatiche: gli aumenti indiscriminati su tutto il territorio nazionale sia delle rendite catastali sia delle aliquote hanno di fatto impoverito le famiglie italiane, condizionato il crollo delle compravendite di abitazioni e penalizzato il mercato dell'affitto, aggravando ulteriormente la crisi del settore e dell'economia.
L' UPPI da sempre sostiene la tesi dell' incostituzionalità dell'Imu ed indica ai cittadini come fare per reagire e fare dichiarare incostituzionale un' imposta che "non è un'imposta sulla proprietà, ma contro la proprietà”.
La reazione può essere
sviluppata nelle seguenti quattro fasi:
·
Fase 1 - Istanza
di rimborso;
·
Fase 2 - Ricorso
alla Commissione Tributaria Provinciale;
·
Fase 3 -
Remissione degli atti alla Corte Costituzionale;
· Fase 4 - Giudizio della Corte Costituzionale;
Fase 1 - Si può presentare al Comune istanza di rimborso dell'IMU pagata, corredata delle ricevute di pagamento.

Fase 3 - E' sufficiente che anche una sola delle Sezioni delle numerosissime Commissioni Tributarie italiane - verificata la fondatezza e la rilevanza della questione di costituzionalità proposta - rimetta gli atti alla Corte Costituzionale, perché questa sia tenuta ad esaminarla ed a pronunciarsi.
In caso di sentenza che
dichiari l'incostituzionalità totale o parziale dell'IMU, tutti i contribuenti
interessati - se non lo hanno già fatto - potranno chiedere e ottenere il
rimborso di quanto ingiustamente pagato.
Fase 4 - I vizi costituzionali del'IMU hanno origine e derivazione dalla scelta di sviluppo della sua base imponibile, identificata in valori immobiliari che sono stati rivalutati di colpo e di imperio, in forma lineare, senza alcun collegamento con i valori economici reali sottostanti ed in più senza flessibilità nella previsione di criteri correttivi successivi.
Claudio Contini
Segretario Generale
Commissione Fiscale Nazionale
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