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TENTANO DI SPILLARE 300 MILA EURO CON TRUFFA “RIP DEAL”: 4 ARRESTI DEI CARABINIERI

ROMA 26 Febbraio 2013 - "Rip-deal", affare strappato, è il tipo di truffa che tre rom e un italiano, denunciati dai Carabinieri della Stazione Roma Via Veneto, stavano per mettere in atto ai danni di un imprenditore pugliese a cui stavano per spillare 300.000 Euro.  Si tratta di una truffa che si sta diffondendo sempre di più e che consiste in un cambio di valuta con la promessa di guadagni considerevoli in occasione del trasferimento di denaro. Al momento dell'incontro, alle vittime vengono sottratti, con vari metodi, i soldi.  Le indagini sono partite da una segnalazione fatta da un Carabiniere, effettivo al Comando Legione “Lazio” che, libero dal servizio, aveva notato i movimenti sospetti dei denunciati nei pressi di un lussuoso hotel del centro. Il gruppo criminale aveva contattato telefonicamente la vittima, un imprenditore pugliese, che aveva deciso di vendere due immobili commerciali pubblicando l'annuncio sulla rete, invitato a raggiungerli a Roma. Viene valuta la notizia e vengono effettuati una serie di riscontri, i Carabinieri della Stazione di via Veneto si recano in borghese sul posto, parlano con i camerieri, con il direttore, chiedono indicazioni e con un pizzico di fortuna riescono ad individuare uno dei soggetti segnalati il quale dopo aver preso in affitto una stanza, non averla usata ed averla pagata in contanti, circa 1.000,00 Euro, era davanti all’albergo, in taxi, con a seguito due grosse valige caricate a fatica dai facchini. I Carabinieri  appostati in strada vedono la scena e decidono di controllarli. Lo stupore quando all’interno dei borsoni spuntano pezzi di mobile, ante e cassetti con il doppio fondo.  In effetti il mobile, montato ad hoc nella  suite dell’Hotel a cinque stelle con una tovaglia di raso sopra, sarebbe servito per compiere il raggiro. Da un lato sarebbero state mostrate le banconote “vere” prelevate da un cassetto col doppio fondo,  dall’altro infine presi e rifilati soldi falsi, sistemati poi nella valigetta del “truffato” che oltre al danno per il mancato affare avrebbe subito anche la beffa di perdere i soldi che doveva cambiare. Resisi conto del tentativo di truffa, i Carabinieri hanno fermato l’italiano di 28 anni, che si era prestato per prenotare, a suo nome, la camera d’albergo, ed a trasportare il mobile “magico” smontato. Dopo il primo controllo non è stato difficile identificare i complici che intanto aspettavano sghignazzando seduti ai tavolini di un lussuoso bar  in via Veneto dove sono stati fermati. Si tratta di tre rom di 40, 38 e 37 anni, in doppio petto, Rolex e Mercedes  (tutto sequestrato dai Carabinieri poiché di dubbia provenienza ed utilizzato per realizzare la truffa). I quattro sono stati denunciati per tentata truffa aggravata in concorso. A tirare un sospiro di sollievo è stato un imprenditore pugliese che credeva di poter vendere due immobili commerciali al prezzo di 11.000.000,00 di Euro ed invece stava per essere truffato per 300.000 Euro.


Il rip-deal (o operazioni di cambio fraudolento)

Tratto dal sito ufficiale dell’Ufficio Federale di Polizia della Confederazione Svizzera:


Di che si tratta?

Il rip-deal è un’operazione di cambio fraudolenta. Promettendo un cambio favorevole, i truffatori ne approfittano per estorcere alle proprie vittime delle cospicue somme di denaro. Il termine è una combinazione delle due parole inglesi to rip (strappare) e deal (affare).

I truffatori risiedono soprattutto in Italia o in Francia. Usano nomi che suonano ebraici, italiani o arabi. Inoltre, si attribuiscono spesso titoli accademici o, in alcuni casi, si spacciano per sceicchi arabi. Gli impostori agiscono in gruppi variamente composti. Le persone che hanno allacciato i primi contatti non sono normalmente presenti al momento della presunta consegna del denaro.

Gli impostori contattano le potenziali vittime attraverso le inserzioni pubblicate dalle stesse vittime (transazioni immobiliari, vendite di veicoli, cavalli, orologi, gioielli, oggetti d’arte oppure acquisizioni di società). Gli incontri hanno luogo prevalentemente all’estero, in Francia, Benelux, Spagna, Turchia ma soprattutto nel Nord Italia.

In occasione del primo incontro, i truffatori non si mostrano affatto interessati all’oggetto menzionato nell’inserzione e tentano piuttosto astutamente di portare il discorso su un’operazione di cambio o su una transazione in contanti. In un secondo momento, nell’atmosfera di un albergo di lusso, i malviventi accennano ad affari riguardanti somme di denaro sempre più cospicue. Solitamente offrono euro in cambio di franchi svizzeri o viceversa e in rari casi anche dollari americani. In alcuni casi, dichiarano che il denaro è stato acquisito in modo illecito o che si tratta di denaro sporco.

Alcuni indizi permettono di individuare un’eventuale truffa del tipo rip-deal:
 •Al venditore viene chiesto un versamento in contanti a titolo di provvigione o di spesa.
•Le transazioni hanno luogo in contanti.
•Vengono promessi guadagni esageratamente alti.
•I luoghi d’incontro per la consegna del denaro sono locali pubblici, solitamente all’estero.
•Il luogo e l’orario dell’incontro sono modificati all’ultimo momento.
•Il prezzo d’acquisto viene accettato senza aver visionato o controllato l’oggetto.
•Oltre alla vendita inizialmente prevista, viene proposto di concludere altri affari, in particolare operazioni di cambio.

Per quanto riguarda il loro modo operandi, i malfattori dimostrano una straordinaria immaginazione. I colpi sono messi a segno consegnando denaro falso e carta straccia coperta solo in superficie da banconote vere oppure banconote annerite riutilizzabili, a detta dei truffatori, dopo un trattamento con prodotti chimici particolari. La tecnica consiste nello scambiare in modo abile delle valigette che dovrebbero contenere denaro o, in alcuni casi, anche nel ricorso alla violenza che può sfociare persino in una rapina ai danni della vittima.

Come comportarsi in questi casi?

Rinunciate a lanciarvi in un affare quando riscontrate almeno uno degli indizi descritti in precedenza. Se la truffa è avvenuta all’estero, sporgete immediatamente denuncia e richiedete una copia del documento.

Attenzione: in molti Paesi l’importazione di denaro in contanti è soggetta a restrizioni e gli importi elevati devono essere dichiarati. Inoltre, secondo la legislazione di alcuni Paesi, l’importazione di somme considerevoli costituisce reato essendo considerata riciclaggio di denaro.

TOR BELLA MONACA – FAMIGLIA-PUSHER ARRESTATA DAI CARABINIERI, 4 PERSONE IN MANETTE.

ROMA - Sono stati effettuati diversi servizi di osservazione dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frascati per riuscire a scoprire gli affari illeciti di una famiglia di romani in un appartamento del quartiere periferico di Tor Bella Monaca. I militari, appostati sotto la casa, hanno tenuto sotto controllo i movimenti di un pregiudicato, noto assuntore di droghe, mentre stava entrando nel condominio ed hanno colto l’occasione per far scattare il blitz: in casa una donna di 46 anni, con numerosi precedenti penali, è stata sorpresa a vendere le dosi di cocaina che venivano confezionate sul tavolo della cucina dal figlio 19enne, anche lui pregiudicato, e dalla sua fidanzata, una 16enne al secondo mese di gravidanza.

Oltre ai componenti della famiglia-pusher, è finito in manette anche l’acquirente, sorpreso mentre cercava di allontanarsi dall’abitazione con 24 dosi di cocaina pronte per essere spacciate. In casa, invece, sono state rinvenute circa 100 dosi suddivise tra eroina e cocaina, una busta di mannite e tutto il materiale necessario per il confezionamento della droga. L’abitazione era diventato un punto di riferimento per i tossicodipendenti della zona che avevano concordato con i pusher anche un particolare modo di bussare alla porta,  una sorta di codice identificativo  per far capire agli occupanti chi fosse all’uscio.

Gli altri residenti della stessa strada, stanchi di vedere il via vai di persone dalla casa, hanno chiesto aiuto ai Carabinieri di Frascati. La donna ed i due maggiorenni sono in attesa di essere giudicati con il rito direttissimo: la ragazzina, invece, anche in virtù della sua gravidanza, è stata messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria agli arresti domiciliari.

MAGLIANA – RUBANO RAME ED OTTONE DA UN DEPOSITO E TENTANO LA FUGA A BORDO DI UN’AUTO RUBATA. 4 ROMENI ARRESTATI DAI CARABINIERI.

ROMA – I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arresto 4 cittadini romeni, rispettivamente di 18, 25, 26 e 32 anni, tutti nella Capitale senza fissa dimora ed incensurati, con l’accusa di ricettazione in concorso. I quattro stranieri, in via della Magliana, si sono introdotti  all’interno di un deposito di rottami rubando numerosi cavi in rame ed ottone. Sfortunatamente per loro, un passante li ha notati e immediatamente ha allertato il 112. I Carabinieri così giunti sul posto li hanno sorpresi proprio mentre stavano caricando la refurtiva in macchina. A questo punto vistisi scoperti i quattro hanno anche tentato la fuga a bordo dell’auto ma dopo un breve inseguimento son stati bloccati ed arrestati. A seguito degli accertamenti dei militari dell’Arma è emerso che l’auto da loro usata era stata denunciata rubata. Il rame e l’ottone recuperato dai Carabinieri è stato riconsegnato al responsabile del deposito, mentre l’auto al legittimo proprietario.  Arrestati dai Carabinieri i ladri di “oro rosso” sono ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo.

PER SFRATTARLO DI CASA LO LANCIANO DAL SECONDO PIANO: CARABINIERI ARRESTANO UN ALTRO COMPLICE.

ROMA –  I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno rintracciato e arrestato un altro cittadino bengalese che ha partecipato alla spedizione punitiva dell’altro ieri sera, nel corso della quale, un cittadino bengalese di 36 anni, era stato lanciato dalla finestra del bagno del secondo piano per sfrattarlo. Si tratta di 22enne, rintracciato ieri pomeriggio in Piazza di Torpignattara  dopo ininterrotte indagini svolte dai militari dell’Arma. Anche lui, come le altre 3 persone coinvolte nella vicenda, è stato arrestato per tentato omicidio, rapina e lesioni gravissime. L’arrestato, che sarebbe stato uno dei protagonisti che ha lanciato il connazionale dalla finestra dell’appartamento al secondo piano di via delle Robinie, al quartiere Centocelle, è stato tradotto presso il carcere di Regina Coeli.

CENTOCELLE – TOPO D’APPARTAMENTO TENTA IL COLPO IN PIENO GIORNO. SCOPERTO DA UN VICINO DI CASA, ARRESTATO DAI CARABINIERI. IN MANETTE UN 25ENNE CITTADINO GEORGIANO.

ROMA – Ieri pomeriggio, verso le 14,30 circa, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un cittadino georgiano di 25 anni, già conosciuto alle forze dell’ordine, con l’accusa di tentato furto aggravato. Il giovane, in pieno giorno, si è introdotto in un condominio di via delle Betulle, nel quartiere Centocelle, e dopo aver forzato il portone d’ingresso di un appartamento si è introdotto all’interno, con l’intenzione di ripulirlo, approfittando anche dell’assenza dei proprietari. Il vicino di casa però ha udito dei rumori sospetti e dallo spioncino del suo portone ha notato il ladro armeggiare nei pressi del portone del suo dirimpettaio, allertando così immediatamente il 112. I Carabinieri intervenuti sul posto hanno bloccato il topo d’appartamento mentre si trovava ancora all’interno dell’abitazione intento a rovistare in cerca di soldi e preziosi. Arrestato dai Carabinieri, il topo d’appartamento è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del rito direttissimo. Rinvenuti e sequestrati dai militari dell’Arma anche gli arnesi utilizzati dal ladro.

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