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Elezioni politiche, in Calabria ha vinto il Pdl, condotto per mano dal governatore Giuseppe Scopelliti e Tonino Gentile

Al Senato: con Trentino centrosinistra 119, centrodestra 117, Movimento 5 Stelle 54, lista Monti 18, mancano i 6 parlamentari eletti all'estero. Alla Camera,  assegnati 617 seggi su 630: 340 al centrosinistra (premio di maggioranza), 124 al centrodestra, 108 a M5S, 45 a MontiIl greggio quota 91,92 dollari (-1,3%) mentre il Brent scende dell'1% a 113,3 dollari. - Cadono le borse asiatiche sui timori che l'esito delle elezioni italiane portino a una nuova fase di instabilità sui mercati. Euro in calo sui mercati dopo le incertezze legate al voto in Italia e il rischio di ingovernabilità del paese. La moneta unica, quota contro il dollaro a 1,3053 dopo aver toccato in seduta i minimi delle ultime sei settimane (1,3039) ma cede anche contro il franco svizzero (1,2139) e lo yen (120,11). Oro in rialzo sui mercati asiatici dopo le incertezze del voto in Italia. Gli investitori cercano un bene rifugio contro le turbolenze del mercato e il metallo quota in crescita a quota 1598,5 dollari.
ELEZIONI POLITICHE 2013, MA CON QUESTI SCHIERAMENTI SI PUÓ GOVERNARE L’ITALIA? IL TIMORE DEI MERCATI ESTERI
Stravince Beppe Grillo. Pd primo alla Camera, Berlusconi primo a Senato. Molto staccato Mario Monti, il vero sconfitto di queste elezioni. Le nove vite del cavaliere Silvio Berlusconi, vincitore morale delle elezioni. Le preoccupazioni della ‘Ue e degli USALa Consob, in contatto con Borsa Italiana, sta valutando di adottare provvedimenti tecnici per raffreddare la volatilità dei mercatiIn deciso aumento il rischio debito dell'Italia misurato dai credit default swaps (cds) sulla scia dell'esito elettorale. Il Tesoro ha assegnato tutti gli 8,75 miliardi di Bot a 6 mesi, ma con tassi in volata oltre l'1% sulla scia dell'esito elettorale. Il rendimento medio è salito all' 1,237% dallo 0,731% dell'asta di gennaio. La domanda è stata di 1,44 volte l'importo offerto, in calo da 1,65 del mese scorso
Domenico Salvatore


REGGIO CALABRIA-Come sono lontani i giorni della “Calabria Rossa” (le elezioni politiche, regionali e provinciali, ma anche il Comune di Reggio Calabria, erano nelle mani della Sinistra), quando Roma e Catanzaro parlavano la stessa lingua; e le segreterie dei partiti e del sindacato, erano sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda. Le consultazioni elettorali del 24 e 25 febbraio 2013, le prime invernali della storia di questo Paese, hanno confermato. In Calabria vince e comanda sempre il Pdl. Il governatore Giuseppe Scopelliti, è il suo profeta. Hai voglia che Grimilde-Bersani chieda ogni mattina…-”Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?”. La risposta è sempre la stessa…-Biancaneve-Berlusconi, mia padrona”. Giuliano Amato, Lamberto Dini, Romano Prodi, Massimo D’Alema ed ora pure Pierluigi Bersani, c’hanno provato a cancellarlo dalla cartina geografica della politica. Una guerra dei nervi, sui mass media (carta stampata, ma anche radio, televisione e comunicazione on line), nella convegnistica.

Tavole rotonde, meeting, briefing, simposii e seminarii. Colpi gobbi e colpi mancini, bugie, via giudiziaria della politica, attentati ed un centinaio di processi. Un buco nell’acqua. Aria fritta!Le urne, asettiche, impersonali e ciniche, hanno emesso altre sentenze, oggetto del dibattito nelle prossime ore, giorni e settimane. Gli altri crollano, Berlusconi resta e viene gratificato con un grosso sostegno, in termini quantitativi e qualitativi.Tanti leader sono stati defenestrati clamorosamente, silurati, purgati, rimossi, eliminati e radiati. Grillo ha montato bene la protesta e la contestazione. Una ribellione civile e democratica, ma ottiene solamente una percentuale, ben al di sotto del 30 %. Bersani, non ha ottenuto la percentuale giusta per governare senza problemi. Monti ha fatto ploff. Bocciata l’austerity. Questi sono segnali che vanno interpretati  per bene. Molti partiti e partitini che avevano fatto ricorso a tutti i trucchi del mestiere per rimanere a galla, cancellati con un colpo di spugna. Il potere logora anche chi ce l’ha. Che fine hanno fatto Antonio Di Pietro, Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini, Marco Pannella, Emma Bonino, Franco Marini, Oliviero Diliberto, Giulia Bongiorno, Enzo Moavero, Paola Binetti, Italo Bocchino, uno degli uomini chiave dello strappo con il Pdl, Mario Baldassarri, Giuseppe Consolo,Alessandro Ruben, i galoppini ed i giannizzeri, se non portaborse, promossi sul campo, ma bocciati dall’elettorato.Il futuro politico dell'Italia, interessa tutti i mercati globalizzati. A partire dal vecchio continente per finire in America.

Le due sponde dell'Atlantico  dopo il voto del 24 e 24 febbraio 2013, si pongono un  interrogativo. A Washington, come a Bruxelles e nelle altre capitali europee, la paura è quella di uno stallo politico nel Belpaese e di un ritorno alle urne prima dell'estate. Un'impasse, chiarisce il flash dell’Agenzia Ansa, che minerebbe il già difficile cammino che il Vecchio Continente sta compiendo per tentare di sconfiggere definitivamente la crisi finanziaria ed economica.   Il presidente Barack Obama e il suo staff hanno stiano seguito "molto da vicino e con grande attenzione" i risultati che arrivavano da Roma. L'esito del voto in Italia "é molto importante", si è limitata a far sapere la Casa Bianca. Ma - di fronte al risultato a sorpresa di Silvio Berlusconi (qualcuno sui media parla di 'nove vite' del Cavaliere) e a quello che sembra essere un grande successo del movimento di Grillo - si potrebbe piuttosto parlare di 'grande apprensione'. Del resto a Washington come a Wall Street (che ha chiuso in forte calo con il Dow Jones a -1,55%, mettendo a segno la peggior seduta da novembre) non è sfuggita l'immediata reazione dei mercati, con lo spread tra titoli italiani e i Bund tedeschi tornato sulla soglia dei 300 punti. Ma l'amministrazione Obama - di fronte al quadro di incertezza che emerge dal testa a testa tra centrodestra e centrosinistra - non si sbilancia: "Aspettiamo per fare altri commenti. Comunque l'Italia resta un Paese amico, qualunque sia il risultato delle
urne".



La paura della Casa Bianca, è proprio quella che si possa deviare dal cammino delle riforme e del risanamento dei conti italiani, con un riacutizzarsi delle turbolenze finanziarie nell'Eurozona e il ritorno dello spettro del contagio all'economia americana e mondiale. L'ingovernabilità "potrebbe avere un profondo impatto sulla capacità dell'Europa di uscire definitivamente dalla crisi finanziaria", scrive il Washington Post, mentre il Wall Street Journal sottolinea come gli Italiani hanno chiaramente "bocciato l'austerity". Perplessità e timori anche in Europa per i risultati che arrivano dall'Italia. Martin Schulz, presidente del Parlamento Ue, parla di incertezza sulla possibilità di creare un governo stabile. Dal capogruppo del Ppe all'Europarlamento, Joseph Daul, arriva invece un appello a "proseguire sulla strada delle riforme per non rimettere in dubbio la stabilità conquistata dall'Italia e, di conseguenza, dall'Eurozona".  I quattro dell’Apocalisse ora, hanno il dovere di sedersi intorno ad un tavolo e trovare la quadratura del cerchio. In ballo, non c’è solo l’elezione del presidente della Repubblica, dei presidenti della Camera e del Senato, se non di enti ed associazioni, ma anche la nomina del premier. In attesa delle riforme. Casomai lo permettesse, la conservazione reazionaria, nostalgica, tradizionalista e retrograda. Dovrebbero  essere stati eletti alla Camera: Rosy Bindi, Alfredo D’Attorre, Enza Bruno Bossio, Nicola Stumpo, Demetrio Battaglia Ernesto Magomo, Bruno Censore, Nicodemo Oliverio, Stefania Covello e Franco Laratta per il Pd; Nicky Vendola per SEL; Jole Santelli, Rosanna Scopelliti, Dorina Bianchi, Giuseppe Galati, Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti e Giuseppe Galati per il Pdl; Dalila Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni, Beniamino Quintieri, per M5S; Beniamino Quintieri per Monti e Lorenzo Cesa  per l’Udc. Al Senato: Silvio Berlusconi, Antonio Gentile, Nico D’Ascola, Antonio Caridi, Giovanni Bilardi per il Pdl;Marco Minniti e Doris Lo Moro per il Pdl; Francesco Molinari e Nicola Morra per M5S. Tutte indicazioni, in linea di massima, che devono essere verificate, riscontrate e decretate. Salvo rettifiche, modifiche ed integrazioni. Domenico Salvatore

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