Non è la prima volta, che il massimo organo d’informazione milanese e nazionale si occupi dei contenuti del nostro giornale; di cui peraltro, puntualmente, ve ne abbiamo dato comunicazione. Sebbene, non sia il solo quotidiano, ad occuparsene
MELITOONLINE (MNEWS.IT) SUL CORRIERE DELLA SERA
Domenico Salvatore
Amici lettori, come avete visto e letto, il giornalista Luigi (Palamara), passa da uno scoop all’altro, con un fiuto giornalistico degno dei cronisti d’assalto. Piano piano, sta diventando il personaggio del giorno. Grazie alla serie infinita di interviste ad ogni livello ( a Premiers, magistrati, governatori, Presidenti di Provincia, deputati, senatori, ministri e sottosegretari, generali e colonnelli, Questori e Prefetti, Sindaci ed Assessori, presidi, primari ospedalieri, direttori vbari, personaggi dello spettacolo, della cultura e del turismo, calciatori di serie A e così via), che gli consentono di bruciare le tappe. E soprattutto ai contenuti ed alla qualità del giornale. Melitoonline è nato il 17-07-2007.
Dunque sta per maturare i suoi primi sei anni di sopravvivenza. Nonostante le enormi difficoltà economiche. Ma anche sociali, culturali, morali, psicologiche, spirituali, ambientali e così via. Colonna portante del giornale è “Luigi”, che si distribuisce su vari settori e fronti. Senza nulla togliere al nostro gentile editore Bruna Italia Massara, che si sta letteralmenmte svenando per tenere a galla il giornale. Una donna editore in Calabria poi, è davvero straordinario. Eccezionale. Non abbiamo tessere partitiche in tasca, né preferenze per nessuno degli schieramenti politici. Come hanno dimostrato, questi anni di militanza nell’informazione on line e gli altri trascorsi in agenzie di stampa, RAI, e sette od otto quotidiani cartacei.

Melitoonline, è aperto alla società civile, al mondo del volontariato, dell’associazionismo, della cultura e del sapere, dello sport, del turismo e dello spettacolo, al mondo della scuola, del sindacato, della partitocrazia, dei pensionati, dei disoccupati, delle casalinghe, dei cassintegrati e s’interfaccia con Google, You Tube, Facebook e Twitter. La nostra idea personale è quella di fare un giornale del popolo, fatto dal popolo per il popolo. Con un azionariato popolare. Ma non vogliamo mettere il carro davanti ai buoi. Intanto abbiamo spalancvato le porte a chiunque voglia fare giornalismo e sia munito di passione, voglia di fare e telefonino, se non macchina fotografica. Tutti giornalisti? Non vogliamo mettere il carro davanti ai buoi. Ma, intanto, visti anche i chiari di luna, la crisi economica planetaria, il territorio in cui si operi, un giornale basato sul volontariato, non ci sembra un’idea strampalata. In attesa dei tempi migliori, se e quando. Il direttore lo fa da sei anni. Luigi anche. Melitoonline è stato contattato anche da Aziende, ditte e società europee, se non globalizzate. Saranno piaciuti i contenuti del nostro, del vostro giornale, amici lettori sovrani e la filosofia che ci anima, se non il nostro approccio. Ma in questo momento storico il protagonista è ‘Luigi’ come viene universalmente appellato. Ci sembra un re Leone… “Ma io sarò un grande re/Nemici attenti a voi!/ Sarò lo scoop del secolo/
un nuovo re sarò/E con un look fantastico/più forte ruggirò/…”. Il direttore
Ecco di sèguito che cosa scrive i Corriere della Sera…
Convegno della Bindi, giornalista di «Report» cacciato
Il convegno in Calabria. «Non voleva le nostre telecamere»
La replica: «Non è vero, era un'iniziativa a porte chiuse»
Rosy Bindi (Ansa)
È polemica (e non solo visto i video in rete) tra «Report» e Rosy Bindi. Il giornalista della trasmissione di Milena Gabanelli, Antonino Monteleone, ha spiegato che «l'onorevole appena mi ha visto ha detto che non avrebbe cominciato se non me ne fossi andato». Diversa la posizione dell'esponente del Partito democratico: «Non è così, era un'iniziativa a porte chiuse e nessuno poteva rimanere. E così è stato». Luogo della querelle è Reggio Calabria, dove si è tenuto giovedì mattina il convegno «diritto alla salute in Calabria: tra livelli essenziali e gestione delle risorse». Regione dove la Bindi è candidata come capolista per Montecitorio. Peccato però che l'evento sembrava pubblico a guardare le locandine.
LA REAZIONE - Le versioni sono opposte. Secondo il giornalista di «Report», infatti, il vicepresidente della Camera non voleva cominciare con il cronista della Gabanelli in sala. A nulla sono valse le proteste. Fuori tutti. Poi la difesa dal Pd: «Deve esserci stato un malinteso. Era un seminario a porte chiuse, non un'iniziativa elettorale». Persino «gli organizzatori si sono scusati, ma non era quello il luogo per parlare di elezioni». Quindi «non si capisce dove sia lo scandalo».
La locandina del convegno
I VIDEO - Ma dalle telecamere che filmavano in Regione pare tutta un'altra storia. L'evento sembra pubblico e pure elettorale visto che i manifesti hanno il logo del Partito democratico. Il giornalista cerca di fare domande al presidente del Pd, soprattutto sulle candidature in Calabria. Lei non risponde e si allontana. Poi intervengono altre persone che prendono a spintoni il giornalista. E lo insultano. Monteleone aveva lasciato un cavalletto nella sala del convegno e lo ho trovato rotto. Chi ha assistito alle scene denuncia un comportamento «vergognoso», anzi in una «saga di violenza e inciviltà». Ed è polemica.”
MELITOONLINE (MNEWS.IT) SUL CORRIERE DELLA SERA
Domenico Salvatore
Dunque sta per maturare i suoi primi sei anni di sopravvivenza. Nonostante le enormi difficoltà economiche. Ma anche sociali, culturali, morali, psicologiche, spirituali, ambientali e così via. Colonna portante del giornale è “Luigi”, che si distribuisce su vari settori e fronti. Senza nulla togliere al nostro gentile editore Bruna Italia Massara, che si sta letteralmenmte svenando per tenere a galla il giornale. Una donna editore in Calabria poi, è davvero straordinario. Eccezionale. Non abbiamo tessere partitiche in tasca, né preferenze per nessuno degli schieramenti politici. Come hanno dimostrato, questi anni di militanza nell’informazione on line e gli altri trascorsi in agenzie di stampa, RAI, e sette od otto quotidiani cartacei.


un nuovo re sarò/E con un look fantastico/più forte ruggirò/…”. Il direttore
Ecco di sèguito che cosa scrive i Corriere della Sera…
Convegno della Bindi, giornalista di «Report» cacciato
Il convegno in Calabria. «Non voleva le nostre telecamere»
La replica: «Non è vero, era un'iniziativa a porte chiuse»
Rosy Bindi (Ansa)
È polemica (e non solo visto i video in rete) tra «Report» e Rosy Bindi. Il giornalista della trasmissione di Milena Gabanelli, Antonino Monteleone, ha spiegato che «l'onorevole appena mi ha visto ha detto che non avrebbe cominciato se non me ne fossi andato». Diversa la posizione dell'esponente del Partito democratico: «Non è così, era un'iniziativa a porte chiuse e nessuno poteva rimanere. E così è stato». Luogo della querelle è Reggio Calabria, dove si è tenuto giovedì mattina il convegno «diritto alla salute in Calabria: tra livelli essenziali e gestione delle risorse». Regione dove la Bindi è candidata come capolista per Montecitorio. Peccato però che l'evento sembrava pubblico a guardare le locandine.
LA REAZIONE - Le versioni sono opposte. Secondo il giornalista di «Report», infatti, il vicepresidente della Camera non voleva cominciare con il cronista della Gabanelli in sala. A nulla sono valse le proteste. Fuori tutti. Poi la difesa dal Pd: «Deve esserci stato un malinteso. Era un seminario a porte chiuse, non un'iniziativa elettorale». Persino «gli organizzatori si sono scusati, ma non era quello il luogo per parlare di elezioni». Quindi «non si capisce dove sia lo scandalo».
La locandina del convegno
I VIDEO - Ma dalle telecamere che filmavano in Regione pare tutta un'altra storia. L'evento sembra pubblico e pure elettorale visto che i manifesti hanno il logo del Partito democratico. Il giornalista cerca di fare domande al presidente del Pd, soprattutto sulle candidature in Calabria. Lei non risponde e si allontana. Poi intervengono altre persone che prendono a spintoni il giornalista. E lo insultano. Monteleone aveva lasciato un cavalletto nella sala del convegno e lo ho trovato rotto. Chi ha assistito alle scene denuncia un comportamento «vergognoso», anzi in una «saga di violenza e inciviltà». Ed è polemica.”
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