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Pdl: Cosentino, accuse? una montatura

Escluso da liste, si difende: 'non vendo dignita' per immunita''
Conferenza affollatissima a Napoli. Per Berlusconi stima e amicizia. Alfano? Un perdente di successo.







Roma, 22 gennaio 2013 - Dopo l'esclusione di Nicola Cosentino dalle liste del Pdl perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, esplodono le reazioni degli esponenti politici. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, in una nota afferma: “Con i provvedimenti presi sulle liste abbiamo anche voluto evitare che la campagna elettorale venisse deviata dai temi più importanti quali l’economia e le riforme e si concentrasse solo sui problemi giudiziari di alcune persone. Questa scelta non implica affatto un giudizio di colpevolezza nei confronti dei parlamentari che, anche sulla base di questa valutazione politica del partito, si sono autoesclusi dalle liste. In questo quadro continuo a ritenere Nicola Cosentino innocente e oggetto di una durissima campagna mediatico-giudiziaria. Ma questo è il punto: fino a quando la vita politica italiana sarà dominata dall’uso politico della giustizia, che è crescente, noi avremo sempre una dialettica politica manipolata, degradata, fondata sulla criminalizzazione dell’avversario trattato come un nemico da distruggere”.

SANDRO BONDI - La scelta di non candidare Nicola Cosentino “può comportare anche sacrifici elettorali ma pensavamo che fosse giusta”. Lo ha detto il coordinatore del Pdl Sandro Bondi a TgCom24. La tenuta elettorale del partito in Campania, ha ammesso, preoccupa i vertici, ma proprio per questo, ha sottolineato, “la scelta che abbiamo fatto acquista ancora più valore”. “C’è nel Paese - ha spiegato - una grande sofferenza per le scelte economiche di questo Governo e c’è un profondo disgusto per la politica. Dobbiamo dare due risposte: le riforme per lo sviluppo e il rinnovamento della politica cambiando noi stessi”.


DE MAGISTRIS - “Il Pd voleva la nostra desistenza in Campania, ma noi facciamo solo resistenza. Alla fine la desistenza l’hanno ottenuta da Cosentino”. Così in un tweet Luigi de Magistris.


FAVIA - “Il nostro non è un paese normale. Una persona accusata dalla procura di essere il referente politico del clan dei Casalesi pretende di essere ricandidato. E noi siamo qui a domandarci se e’ giusto o no che stia in parlamento, stiamo impazzendo? C’e’ una questione morale grande come una casa, si confonde garantismo con impunità”. Lo ha detto Giovanni Favia a Coffee Break, su La7, commentando l’esclusione dalle liste del Pdl di Nicola Cosentino. 

RAVETTO - “Se io avessi avuto problemi di quel tipo, avrei fatto un passo indietro. Capisco che ci siano ragioni di opportunità, io non me lo sarei fatto neanche chiedere”. Lo ha detto Laura Ravetto, candidata del Pdl alla Camera in Lombardia, ad Agora’, su Rai Tre, in riferimento alla vicenda Cosentino.
“Oggi abbiamo tolto ogni possibile alibi all’antipolitica - continua Ravetto - se non avessimo fatto questa operazione, tutta la prossima campagna elettorale sarebbe stata per il Pdl su questo. Adesso invece zero a zero, palla al centro, ci si confronta sui programmi. Non e’ una questione di utilità, io sono una garantista. Sono convinta che una cosa sono le sentenze di condanna, altra sono le indagini. Siamo degli ipocriti- conclude- se non ammettiamo che in Italia esiste anche un problema di giustizia a orologeria”.

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