GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, NON ESISTE PROBLEMA MAGISTRATURA
Reggio Calabria, 26 gennaio 2013- "Escludo, in modo convinto, che esista oggi in Italia un problema magistratura. Esiste, invece, un problema giustizia". Lo afferma, nel suo discorso inaugurale, il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri'. "Escludo che la magistratura - prosegue - coltivi disegni eversivi e che essa attui un uso politico della giustizia". Il presidente della Corte d'Appello reggina precisa che "i magistrati svincolano il loro ruolo nel rispetto del ruolo altrui e precisamente del ruolo della politica. E sono certo che nella stragrande maggioranza la magistratura svolga il suo ruolo senza invasioni di campo". In Italia esiste un problema giustizia "che va affrontati e risolto congiuntamente sia dalla magistratura che dal potere politico".
Il video integrale trasmesso in DIRETTA STREAMING su Youtube a cura di MNews.IT
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, NON ESSERE CORPORAZIONE - "La magistratura deve impegnarsi a non essere o sembrare una corporazione, bensi' una categoria aperta al Paese che ha bisogno non solo di giustizia, ma di una giustizia efficiente". E' un passaggio della relazione del presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' all'apertura dell'anno giudiziario. "I magistrati devono accettare pertanto - ha proseguito - il monitoraggio del loro lavoro...E devono fare un passo in piu' sul piano dell'efficienza". Macri' ha proseguito: "Sono consapevole che si rischia di ripetere gli stessi discorsi, anno dopo anno, con il solito rendiconto negativo, le solite lamentele, i soliti appelli al legislatore: segno che il quadro di riferimenti non cambia; che la crisi della giustizia purtroppo non si risolve ne' si attenua, anzi si aggrava, nella misura in cui tardano a essere apprestati i necessari rimedi".
GIUSTIZIA: MACRI', NON POSSIAMO PRENDERCI COLPE ALTRUI - "La magistratura non intende riversare sugli altri poteri dello Stato l'intera responsabilita' della disfunzione giudiziaria. Ma non puo' nemmeno farsi carico di colpe altrui, non puo' non ribadire in questa sede che senza innovazioni legislative di vasta portata, senza una consistente provvista di risorse umane e materiali, la giustizia affondera' nella palude, scuotendo le fondamenta dello Stato di diritto". Con queste parole il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' ha affrontato nel suo discorso inaugurale il problema dell'inefficienza del sistema giudiziario. "La crisi - ha aggiunto - ha un solo nome: lentenzza nei tempi di decisione dei giudizi, civili e penali, che mina la certezza delle situazioni giuridiche, ostacola lo sviluppo economico e gli investimenti di impresa, elide l'effetto deterrente della pena, alimentando la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni".
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, LEGISLAZIONE E' INVASIVA - La causa dell'inefficienza della giustizia risiede in "una legislazione sostanziale invasiva, che produce per un verso un contenzioso civile a volte corrittivo e fittizio, e per l'altro espande l'area di rilevanza penale sino a ricomprendervi fatti di modesto allarme sociale. Vi fa riscontro un apparato processuale vetusto e pletorico, che sacrifica il valore della giustizia sul l'altare di un esasperato garantismo". Lo afferma il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' nella relazione inaugurale dell'anno giudiziario. "La combinazione di questi fattori -prosegue- ha prodotto un arretrati impressionante, la palla al piede di qualsiasi rifo
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, CARENZA DI ORGANICO NEL DISTRETTO - Gli uffici giudiziari del distretto di Reggio Calabria soffrono per carenza di organico. Il presidente della Corte d'appello Giovanni Battista Macri' lamenta, nella relazione inaugurale, le difficolta' degli uffici a fronte del lavoro da svolgere. "La Sezione Misure di prevenzione e' la seconda in Italia per beni in gestione, il cui valore supera i due miliardi di euro", ha affermato. Tuttavia soffre molto per l'insufficienza delle risorse. "Le carenze del personale amministrativo, esistenti presso tutti gli uffici del distretto, e l'impossibilita' di fare ricorso al lavoro straordinario (per mancanza delle necessarie disponibilita' economiche) incidono notevolmente -abgijnge Macri'- sulla rapida definizione dei procedimenti e incidono, altresi', negativamente, sull'orario di inizio e chiusura delle udienze". La situazione s complice considerando l'elevato numero di procedimenti della Direzione distrettuale antimafia,"impegnata incessantemente in operazioni contro la criminalita' organizzata".
INTERCETTAZIONI: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, PREOCCUPATI DA RIFORMA - "Preoccupazione solleva la paventata riforma della normativa sulle intercettazioni telefoniche e ambientali". Il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' torna sulla delicata questione e afferma che questa materia "richiede necessariamente una normativa che sia ampiamente condivisa e che trovi anche un giusto contemperamento tra il diritto di cronaca e il diritto alla privacy, diritti entrambi riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale". Secondo il magistrato "va escluso, comunque, che la soluzione possa individuarsi nella semplice riduzione drastica di tale mezzo di indagine solo per alcune tipologie di reato dal momento che una siffatta limitazione si tradurrebbe, di fatto, in un indiscusso regalo per la delinquenza (sia comune che organizzata) se solo si tiene conto che una buona percentuale dei processi che si svolgono in campo nazionale e i particolare nel distretto di Reggio Calabria trovano il loro unico fondamento proprio nel contenuto di intercettazioni telefoniche o ambientali".
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, TARDA RIFORMA PROCESSUALE ORGANICA - "Tarda una riforma processuale organica, per contro si insiste con una legislazione di emergenza e si prospettano provvedimenti settoriali che, perseguendo l'obiettivo della celerita' dei giudizi solo mediante un contingentamento dei tempi di trattazione dei procedimenti, non risolvono la crisi, salvo che si voglia abdicare ai principi del processo giusto e alle garanzie di difesa accontentandosi, per un verso, di pronunce civili improvvisate e approssimative, e per l'altro rinunciando all'esercizio della potesta' punitiva". Lo afferma il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' nella relazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "La verita' - prosegue - e' che i tempi del giudizio non possono essere dettati legislativamente; e' la capacita' del sistema-giustizia a dettagli, un sistema allo stato arrugginito, inefficiente, non dotato di uomini e mezzi sufficienti".
'NDRANGHETA: PROCURATORE DI REGGIO CALABRIA, QUATTRO LINEE D'AZIONE PER CONTRASTO - L'azione di contrasto alla 'ndrangheta da parte della Dda di Reggio Calabria viene articolata in quattro aree tematiche. Il procuratore facente funzioni Ottavio Sferlazza, nella relazione scritta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, spiega che la prima attivita' dell'ufficio nel contrasto al crimine organizzato e' "l'adozione di strategie diversificate volte alla disarticolazione delle consorterie storiche della 'ndrangheta presenti in tutta la provincia di Reggio Calabria, anche attraverso una campagna mirata alla ricerca e cattura dei principali capi cosca latitanti, vere e proprie figure carismatiche del sistema mafioso locale". Il secondo obiettivo e' "l'individuazione e il perseguimento in sede giudiziaria di componenti significativi della cosiddetta "zona grigia", di esponenti cioe' della politica, delle istituzioni, delle professioni, dell'imprenditoria, a volte con legami massonici, che forniscono alla criminalita' organizzata, e in particolare alle dinastie mafiose, occasioni di grandi arricchimenti e, a volte, garanzie di impunita'". Terza azione e' "il contrasto di quelle attivita' criminose che la 'ndrangheta calabrese pianifica e porta a compimento fuori dal proprio territorio originario non intendo si di certo trascurare che attraverso tale "settore operativo" l'organizzazione calabrese ha conquistato di recente reati gravissimi e dall'altro raggiungendo attraverso il commercio internazionale delle sostanze stupefacenti ricchezze patrimoniali in precedenza non ipotizzabili". Infine, l'aggressione ai patrimoni illeciti, "sicuramente -scrive Sferlazza- una delle chiavi di volta dell'azione di contrasto alle organizzazioni mafiose".
ANNO GIUDIZIARIO:REGGIO CALABRIA,NO A USO POLITICO GIUSTIZIA PROCURATORE GENERALE, SEPARAZIONE CARRIERE RIMEDIO PEGGIORE MALE - ''Escludo che oggi in Italia esista un problema magistratura. Esiste, invece, un problema giustizia, o che la magistratura coltivi disegni eversivi o che essa attui un uso politico della giustizia''. Lo ha detto il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria, Giovanni Battista Macri', nel corso della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. ''Senza innovazioni legislative di vasta portata e senza una consistente provvista di risorse umane e materiali - ha aggiunto - la giustizia affondera' nella palude, scuotendo le fondamenta dello Stato di diritto''. Il Procuratore generale, Salvatore Di Landro, ha evidenziato che ''la pur legittima esclusiva titolarita' dell'impulso unico da parte del pubblico ministero, con l'esercizio dell'azione penale, dovrebbe trovare dei correttivi che consentano di evitare l'insorgenza di possibili alterazioni e deviazioni anomale dal corretto percorso verso il traguardo della sentenza. Non v'e' dubbio che la tematica sia stata avvertita dai cultori della materia piu' attenti, ma la soluzione finora suggerita della separazione delle carriere come panacea di tutti i mali potrebbe essere un rimedio peggiore del male''.
'NDRANGHETA: PROCURATORE REGGIO CALABRIA, SUCCESSI AUMENTANO FIDUCIA CITTADINI - I successi della magistratura "hanno notevolmente accresciuto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni anche sotto il profilo della percezione di una significativa presenza dello Stato che nel sud e' stat storicamente visto come un'entita' nemica o comunque distante e disinteressata". Lo scrive il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, nella relazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'effetto dei successi e' riscontrabile anche nel fatto che "ha favorito nuove collaborazioni; ha gravemente incrinato il mito della invulnerabilita' e invincibilita' della 'ndrangheta; ha messo in crisi un modello culturale fondato sulle regole dell'ordine, della sottomissione e della subalternita' della donna e il loro ruolo tradizionale di trasmissione di quei disvalori, favorendo coraggiose scelte collaborative di donne di 'ndrangheta, di cui Giuseppina Pesce costituisce l'esempio piu' eclatante".
Reggio Calabria, 26 gennaio 2013- "Escludo, in modo convinto, che esista oggi in Italia un problema magistratura. Esiste, invece, un problema giustizia". Lo afferma, nel suo discorso inaugurale, il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri'. "Escludo che la magistratura - prosegue - coltivi disegni eversivi e che essa attui un uso politico della giustizia". Il presidente della Corte d'Appello reggina precisa che "i magistrati svincolano il loro ruolo nel rispetto del ruolo altrui e precisamente del ruolo della politica. E sono certo che nella stragrande maggioranza la magistratura svolga il suo ruolo senza invasioni di campo". In Italia esiste un problema giustizia "che va affrontati e risolto congiuntamente sia dalla magistratura che dal potere politico".
Il video integrale trasmesso in DIRETTA STREAMING su Youtube a cura di MNews.IT
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, NON ESSERE CORPORAZIONE - "La magistratura deve impegnarsi a non essere o sembrare una corporazione, bensi' una categoria aperta al Paese che ha bisogno non solo di giustizia, ma di una giustizia efficiente". E' un passaggio della relazione del presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' all'apertura dell'anno giudiziario. "I magistrati devono accettare pertanto - ha proseguito - il monitoraggio del loro lavoro...E devono fare un passo in piu' sul piano dell'efficienza". Macri' ha proseguito: "Sono consapevole che si rischia di ripetere gli stessi discorsi, anno dopo anno, con il solito rendiconto negativo, le solite lamentele, i soliti appelli al legislatore: segno che il quadro di riferimenti non cambia; che la crisi della giustizia purtroppo non si risolve ne' si attenua, anzi si aggrava, nella misura in cui tardano a essere apprestati i necessari rimedi".
GIUSTIZIA: MACRI', NON POSSIAMO PRENDERCI COLPE ALTRUI - "La magistratura non intende riversare sugli altri poteri dello Stato l'intera responsabilita' della disfunzione giudiziaria. Ma non puo' nemmeno farsi carico di colpe altrui, non puo' non ribadire in questa sede che senza innovazioni legislative di vasta portata, senza una consistente provvista di risorse umane e materiali, la giustizia affondera' nella palude, scuotendo le fondamenta dello Stato di diritto". Con queste parole il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' ha affrontato nel suo discorso inaugurale il problema dell'inefficienza del sistema giudiziario. "La crisi - ha aggiunto - ha un solo nome: lentenzza nei tempi di decisione dei giudizi, civili e penali, che mina la certezza delle situazioni giuridiche, ostacola lo sviluppo economico e gli investimenti di impresa, elide l'effetto deterrente della pena, alimentando la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni".
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, LEGISLAZIONE E' INVASIVA - La causa dell'inefficienza della giustizia risiede in "una legislazione sostanziale invasiva, che produce per un verso un contenzioso civile a volte corrittivo e fittizio, e per l'altro espande l'area di rilevanza penale sino a ricomprendervi fatti di modesto allarme sociale. Vi fa riscontro un apparato processuale vetusto e pletorico, che sacrifica il valore della giustizia sul l'altare di un esasperato garantismo". Lo afferma il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' nella relazione inaugurale dell'anno giudiziario. "La combinazione di questi fattori -prosegue- ha prodotto un arretrati impressionante, la palla al piede di qualsiasi rifo
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, CARENZA DI ORGANICO NEL DISTRETTO - Gli uffici giudiziari del distretto di Reggio Calabria soffrono per carenza di organico. Il presidente della Corte d'appello Giovanni Battista Macri' lamenta, nella relazione inaugurale, le difficolta' degli uffici a fronte del lavoro da svolgere. "La Sezione Misure di prevenzione e' la seconda in Italia per beni in gestione, il cui valore supera i due miliardi di euro", ha affermato. Tuttavia soffre molto per l'insufficienza delle risorse. "Le carenze del personale amministrativo, esistenti presso tutti gli uffici del distretto, e l'impossibilita' di fare ricorso al lavoro straordinario (per mancanza delle necessarie disponibilita' economiche) incidono notevolmente -abgijnge Macri'- sulla rapida definizione dei procedimenti e incidono, altresi', negativamente, sull'orario di inizio e chiusura delle udienze". La situazione s complice considerando l'elevato numero di procedimenti della Direzione distrettuale antimafia,"impegnata incessantemente in operazioni contro la criminalita' organizzata".
INTERCETTAZIONI: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, PREOCCUPATI DA RIFORMA - "Preoccupazione solleva la paventata riforma della normativa sulle intercettazioni telefoniche e ambientali". Il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' torna sulla delicata questione e afferma che questa materia "richiede necessariamente una normativa che sia ampiamente condivisa e che trovi anche un giusto contemperamento tra il diritto di cronaca e il diritto alla privacy, diritti entrambi riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale". Secondo il magistrato "va escluso, comunque, che la soluzione possa individuarsi nella semplice riduzione drastica di tale mezzo di indagine solo per alcune tipologie di reato dal momento che una siffatta limitazione si tradurrebbe, di fatto, in un indiscusso regalo per la delinquenza (sia comune che organizzata) se solo si tiene conto che una buona percentuale dei processi che si svolgono in campo nazionale e i particolare nel distretto di Reggio Calabria trovano il loro unico fondamento proprio nel contenuto di intercettazioni telefoniche o ambientali".
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, TARDA RIFORMA PROCESSUALE ORGANICA - "Tarda una riforma processuale organica, per contro si insiste con una legislazione di emergenza e si prospettano provvedimenti settoriali che, perseguendo l'obiettivo della celerita' dei giudizi solo mediante un contingentamento dei tempi di trattazione dei procedimenti, non risolvono la crisi, salvo che si voglia abdicare ai principi del processo giusto e alle garanzie di difesa accontentandosi, per un verso, di pronunce civili improvvisate e approssimative, e per l'altro rinunciando all'esercizio della potesta' punitiva". Lo afferma il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macri' nella relazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "La verita' - prosegue - e' che i tempi del giudizio non possono essere dettati legislativamente; e' la capacita' del sistema-giustizia a dettagli, un sistema allo stato arrugginito, inefficiente, non dotato di uomini e mezzi sufficienti".
'NDRANGHETA: PROCURATORE DI REGGIO CALABRIA, QUATTRO LINEE D'AZIONE PER CONTRASTO - L'azione di contrasto alla 'ndrangheta da parte della Dda di Reggio Calabria viene articolata in quattro aree tematiche. Il procuratore facente funzioni Ottavio Sferlazza, nella relazione scritta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, spiega che la prima attivita' dell'ufficio nel contrasto al crimine organizzato e' "l'adozione di strategie diversificate volte alla disarticolazione delle consorterie storiche della 'ndrangheta presenti in tutta la provincia di Reggio Calabria, anche attraverso una campagna mirata alla ricerca e cattura dei principali capi cosca latitanti, vere e proprie figure carismatiche del sistema mafioso locale". Il secondo obiettivo e' "l'individuazione e il perseguimento in sede giudiziaria di componenti significativi della cosiddetta "zona grigia", di esponenti cioe' della politica, delle istituzioni, delle professioni, dell'imprenditoria, a volte con legami massonici, che forniscono alla criminalita' organizzata, e in particolare alle dinastie mafiose, occasioni di grandi arricchimenti e, a volte, garanzie di impunita'". Terza azione e' "il contrasto di quelle attivita' criminose che la 'ndrangheta calabrese pianifica e porta a compimento fuori dal proprio territorio originario non intendo si di certo trascurare che attraverso tale "settore operativo" l'organizzazione calabrese ha conquistato di recente reati gravissimi e dall'altro raggiungendo attraverso il commercio internazionale delle sostanze stupefacenti ricchezze patrimoniali in precedenza non ipotizzabili". Infine, l'aggressione ai patrimoni illeciti, "sicuramente -scrive Sferlazza- una delle chiavi di volta dell'azione di contrasto alle organizzazioni mafiose".
ANNO GIUDIZIARIO:REGGIO CALABRIA,NO A USO POLITICO GIUSTIZIA PROCURATORE GENERALE, SEPARAZIONE CARRIERE RIMEDIO PEGGIORE MALE - ''Escludo che oggi in Italia esista un problema magistratura. Esiste, invece, un problema giustizia, o che la magistratura coltivi disegni eversivi o che essa attui un uso politico della giustizia''. Lo ha detto il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria, Giovanni Battista Macri', nel corso della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. ''Senza innovazioni legislative di vasta portata e senza una consistente provvista di risorse umane e materiali - ha aggiunto - la giustizia affondera' nella palude, scuotendo le fondamenta dello Stato di diritto''. Il Procuratore generale, Salvatore Di Landro, ha evidenziato che ''la pur legittima esclusiva titolarita' dell'impulso unico da parte del pubblico ministero, con l'esercizio dell'azione penale, dovrebbe trovare dei correttivi che consentano di evitare l'insorgenza di possibili alterazioni e deviazioni anomale dal corretto percorso verso il traguardo della sentenza. Non v'e' dubbio che la tematica sia stata avvertita dai cultori della materia piu' attenti, ma la soluzione finora suggerita della separazione delle carriere come panacea di tutti i mali potrebbe essere un rimedio peggiore del male''.
'NDRANGHETA: PROCURATORE REGGIO CALABRIA, SUCCESSI AUMENTANO FIDUCIA CITTADINI - I successi della magistratura "hanno notevolmente accresciuto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni anche sotto il profilo della percezione di una significativa presenza dello Stato che nel sud e' stat storicamente visto come un'entita' nemica o comunque distante e disinteressata". Lo scrive il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, nella relazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'effetto dei successi e' riscontrabile anche nel fatto che "ha favorito nuove collaborazioni; ha gravemente incrinato il mito della invulnerabilita' e invincibilita' della 'ndrangheta; ha messo in crisi un modello culturale fondato sulle regole dell'ordine, della sottomissione e della subalternita' della donna e il loro ruolo tradizionale di trasmissione di quei disvalori, favorendo coraggiose scelte collaborative di donne di 'ndrangheta, di cui Giuseppina Pesce costituisce l'esempio piu' eclatante".
0 Commenti