Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 18 gennaio 2013 - Sulla salvaguardia e il rilancio del “Tiberio
Evoli”, l’Area Grecanica non ha alcuna intenzione
di fare passi indietro. Anzi, fino a quando non sarà fatta chiarezza sul ruolo
e la funzione che, all’interno del nuovo assetto provinciale, dovranno essere
svolti dal presidio ospedaliero di Melito di Porto Salvo, il territorio continuerà
a manifestare timori e preoccupazioni, ma anche dissenso. Nelle sedi
istituzionali, l’istanza-esigenza di poter contare su un’adeguata assistenza
sanitaria, avanzata a più riprese dalla popolazione, sarà rappresentata con
determinazione dai sindaci. La strategia da attuare per ottenere un effettivo rilancio
del presidio ospedaliero era stata messa a punto dalla Conferenza dei sindaci
dell’Area Grecanica in occasione della recente riunione di lavoro, tenuta a
palazzo comunale di Melito di Porto Salvo. In quella sede, fortemente preoccupati
per i continui tagli di servizi e reparti a danno del “Tiberio Evoli” e della
sanità sul territorio, i sindaci avevano chiesto di essere coinvolti nella stesura di un nuovo
Atto aziendale. Atto che, nelle aspettative generali locali, avrebbe dovuto
sostituire quello appena revocato, nella sua brevissima parentesi al vertice dell’azienda
sanitaria provinciale, dall’ex direttore generale Renato Carullo.
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| Gesualdo Costantino, sindaco di Melito di Porto Salvo |
In quella stessa occasione, la posizione della Associazione
dei sindaci era stata sintetizzata dal suo presidente e sindaco di Melito di
Porto Salvo, Gesualdo Costantino. <<Sono da
cancellare definitivamente – aveva dichiarato - le enormi incongruenze emerse da
un Atto aziendale che, evidentemente redatto in aperto contrasto con le linee
guida regionali, attraverso le quali al Tiberio Evoli era stata riconosciuta una
funzione di ospedale generale, era stato confezionato senza che fosse avviata
alcuna consultazione, né con i sindaci e né tantomeno con i sindacati
aziendali>>.
L’urgenza di tutelare il “Tiberio Evoli”, era stato aggiunto,
<<non deve essere considerata il frutto di sterili pretese
campanilistiche, bensì dettata dalla consapevolezza che lo stesso ospedale, se
adeguatamente sostenuto, potrà continuare a rappresentare un punto di
riferimento certo e in grado di garantire un’offerta sanitaria efficace per i
circa 60mila cittadini residenti nell’Area Grecanica>>.
Le cose però non sono andate secondo gli auspici del
territorio. Tornata alla guida dell’Asp reggina, la dottoressa Rosanna
Squillacioti ha subito reiterato l’Atto aziendale della discordia, lasciando
così intendere che le carte in tavola non sarebbero state cambiate. Ovvero che le
aspettative e le richieste provenienti dal territorio non sarebbero state prese
in considerazione.
Alla luce di quanto accaduto, il presidente della Associazione
dei sindaci ha mosso passi ufficiali. In prima istanza ha preso parte alla
riunione del Comitato di rappresentanza dei sindaci presso l’Asp reggina,
ribadendo la volontà degli amministratori e del territorio di volersi battere
per dare al “Tiberio Evoli” un ruolo consono rispetto alle aspettative
collegiali di assistenza e salute pubblica. In questa sede, il presidente
dell’Associazione dei sindaci dell’Area Grecanica, ha incassato l’appoggio dei
colleghi del Comitato.
In seconda battuta ha chiesto un incontro con il direttore
generale dell’Azienda sanitaria provinciale, Rosanna Squillacioti. Alla stessa
verrà ripresentata la proposta di organizzazione sanitaria che il territorio si
aspetta di trovare all’interno del “Tiberio Evoli”. La proposta ruota attorno
al mantenimento in servizio di tre strutture operative complesse, afferenti
rispettivamente all’area di Medica, all’area Chirurgica e all’area dei servizi.
A queste possono essere ricollegate tutte le altre discipline afferenti.
Esattamente per quanto riguarda l’area Chirurgica: Ginecologia, Ortopedia,
Oculistica, Otorino, Gastroscopia endoscopica, Odontoiatria e Urologia; per
l’area Medica: Pediatria, Dermatologia, Oncologia, Dialisi e ripristinare i due
posti letto di Unità coronarica. Infine, per l’Area dei servizi: Radiologia,
Analisi, Farmacia, la riattivazione del servizio di Anatomia patologica e di
Psichiatria, con rassegnazione dei posti letto storicamente garantiti dal
“Tiberio Evoli”, il servizio di Anestesia e rianimazione, il Pronto soccorso
con posti letto Obi e la Direzione sanitaria.
<<L’abbiamo detto in tutte le occasioni
possibili e lo ribadiamo ancora una volta – afferma Gesualdo Costantino - che al nostro nosocomio, in mancanza del
Servizio di Rianimazione e quindi non essendo identificato come ospedale Spoc,
con la funzione di ospedale generale avuta a suo tempo riconosciuta, dovrà essere
attribuito tutto quanto previsto dal decreto 18 e successivamente con il 106.
Chiediamo quindi la revoca dell’Atto aziendale di recente approvato dalla
direzione generale dell’Asp e la sua riformulazione secondo le indicazioni
emerse dal territorio e da noi rappresentate>>.
Anche il livello politico è stato attivato, con
ripetuti contatti telefonici anche con il direttore generale, Rosanna
Squillacioti, da cui è arrivata la disponibilità, per l’inizio della settimana
entrante, ad incontrarsi con il presidente dell’Associazione dei sindaci.
Melito di Porto Salvo, li 18 gennaio 201

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