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Cerimonia d'apertura dell'anno giudiziario 2013 nelle Corti d'Appello di tutta Italia.

Inaugurazione anno Giudiziario 2013 a  Reggio Calabria.
GIUSTIZIA: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, NON ESSERE CORPORAZIONE.

Reggio Calabria 26 Gennaio 2013.  «La magistratura deve impegnarsi a non essere o sembrare una corporazione, bensì una categoria aperta al Paese che ha bisogno non solo di giustizia, ma di una giustizia efficiente». È un passaggio della relazione del presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macrì all'apertura dell'anno giudiziario. «I magistrati devono accettare pertanto - ha proseguito - il monitoraggio del loro lavoro...E devono fare un passo in più sul piano dell'efficienza». Macrì ha proseguito: «Sono consapevole che si rischia di ripetere gli stessi discorsi, anno dopo anno, con il solito rendiconto negativo, le solite lamentele, i soliti appelli al legislatore: segno che il quadro di riferimenti non cambia; che la crisi della giustizia purtroppo non si risolve nè si attenua, anzi si aggrava, nella misura in cui tardano a essere apprestati i necessari rimedi».


La Cerimonia d' Inugurazione dell'Anno Giudiziario a Reggio Calabra

GIUSTIZIA: MACRÌ, NON POSSIAMO PRENDERCI COLPE ALTRUI


«La magistratura non intende riversare sugli altri poteri dello Stato l'intera responsabilità della disfunzione giudiziaria. Ma non può nemmeno farsi carico di colpe altrui, non può non ribadire in questa sede che senza innovazioni legislative di vasta portata, senza una consistente provvista di risorse umane e materiali, la giustizia affonderà nella palude, scuotendo le fondamenta dello Stato di diritto». Con queste parole il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macrì ha affrontato nel suo discorso inaugurale il problema dell'inefficienza del sistema giudiziario. «La crisi - ha aggiunto - ha un solo nome: lentenzza nei tempi di decisione dei giudizi, civili e penali, che mina la certezza delle situazioni giuridiche, ostacola lo sviluppo economico e gli investimenti di impresa, elide l'effetto deterrente della pena, alimentando la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni».


'NDRANGHETA: PROCURATORE REGGIO CALABRIA, SUCCESSI AUMENTANO FIDUCIA CITTADINI.


Reggio Calabria, 26 gen. - (Adnkronos) - I successi della magistratura «hanno notevolmente accresciuto la fiducia dei cittadini nelle istituzioni anche sotto il profilo della percezione di una significativa presenza dello Stato che nel sud è stat storicamente visto come un'entità nemica o comunque distante e disinteressata». Lo scrive il procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, nella relazione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. L'effetto dei successi è riscontrabile anche nel fatto che «ha favorito nuove collaborazioni; ha gravemente incrinato il mito della invulnerabilità e invincibilità della 'ndrangheta; ha messo in crisi un modello culturale fondato sulle regole dell'ordine, della sottomissione e della subalternità della donna e il loro ruolo tradizionale di trasmissione di quei disvalori, favorendo coraggiose scelte collaborative di donne di 'ndrangheta, di cui Giuseppina Pesce costituisce l'esempio più eclatante».


'NDRANGHETA: PROCURATORE DI REGGIO CALABRIA, QUATTRO LINEE D'AZIONE PER CONTRASTO.


Reggio Calabria, 26 gen. L'azione di contrasto alla 'ndrangheta da parte della Dda di Reggio Calabria viene articolata in quattro aree tematiche. Il procuratore facente funzioni Ottavio Sferlazza, nella relazione scritta in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, spiega che la prima attività dell'ufficio nel contrasto al crimine organizzato è «l'adozione di strategie diversificate volte alla disarticolazione delle consorterie storiche della 'ndrangheta presenti in tutta la provincia di Reggio Calabria, anche attraverso una campagna mirata alla ricerca e cattura dei principali capi cosca latitanti, vere e proprie figure carismatiche del sistema mafioso locale». Il secondo obiettivo è «l'individuazione e il perseguimento in sede giudiziaria di componenti significativi della cosiddetta »zona grigia«, di esponenti cioè della politica, delle istituzioni, delle professioni, dell'imprenditoria, a volte con legami massonici, che forniscono alla criminalità organizzata, e in particolare alle dinastie mafiose, occasioni di grandi arricchimenti e, a volte, garanzie di impunità». Terza azione è «il contrasto di quelle attività criminose che la 'ndrangheta calabrese pianifica e porta a compimento fuori dal proprio territorio originario non intendo si di certo trascurare che attraverso tale »settore operativo« l'organizzazione calabrese ha conquistato di recente reati gravissimi e dall'altro raggiungendo attraverso il commercio internazionale delle sostanze stupefacenti ricchezze patrimoniali in precedenza non ipotizzabili». Infine, l'aggressione ai patrimoni illeciti, «sicuramente -scrive Sferlazza- una delle chiavi di volta dell'azione di contrasto alle organizzazioni mafiose».

INTERCETTAZIONI: PRESIDENTE CORTE D'APPELLO REGGIO CALABRIA, PREOCCUPATI DA RIFORMA.


Reggio Calabria, 26 gen.  «Preoccupazione solleva la paventata riforma della normativa sulle intercettazioni telefoniche e ambientali». Il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria Giovanni Battista Macrì torna sulla delicata questione e afferma che questa materia «richiede necessariamente una normativa che sia ampiamente condivisa e che trovi anche un giusto contemperamento tra il diritto di cronaca e il diritto alla privacy, diritti entrambi riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale». Secondo il magistrato «va escluso, comunque, che la soluzione possa individuarsi nella semplice riduzione drastica di tale mezzo di indagine solo per alcune tipologie di reato dal momento che una siffatta limitazione si tradurrebbe, di fatto, in un indiscusso regalo per la delinquenza (sia comune che organizzata) se solo si tiene conto che una buona percentuale dei processi che si svolgono in campo nazionale e i particolare nel distretto di Reggio Calabria trovano il loro unico fondamento proprio nel contenuto di intercettazioni telefoniche o ambientali».

ANNO GIUDIZIARIO: CATANZARO, LOTTA A ZONA GRIGIA 'NDRANGHETA PROCURATORE GENERALE, DISSENSO PROPOSTA MINISTERO SU ORGANICI.

CATANZARO, 26 GEN - «Nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro c'è un elevato numero di procedimenti per il delitto di associazione mafiosa. Ci sono legami fra gli apparati criminali veri e propri e la cosiddetta zona grigia della 'ndrangheta». Lo ha detto il Presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. «E per zona grigia - ha aggiunto Migliaccio - mi riferisco ai ceti produttivi e agli apparati professionali, tra i quali, in primo luogo, quelli operanti nel settore della giustizia e della finanza, quali avvocati, periti e medico-legali e commercialisti, che sono in collegamento con i sodalizi criminali. Si è in presenza, quindi, di un fenomeno profondamente radicato che, nonostante l'impegno delle Procure della Repubblica e delle forze dell'ordine, continua a seminare lacrime e lutto». Il Procuratore generale, Santi Consolo, ha espresso, da parte sua, «profondo dissenso per la proposta ministeriale della riforma delle piante organiche. La 'ndrangheta non è un problema locale ma nazionale ma è sempre in Calabria che trova i suoi collegamenti perchè è qui che ci sono i legami di sangue. È per questo motivo che è necessario garantire un adeguato numero di magistrati». I vari interventi che si sono susseguiti nel corso della cerimonia sono stati tradotti nel linguaggio dei segni.


ANNO GIUDIZIARIO, CIAMPOLI: PREOCCUPAZIONE PER MAFIA IN TANTI SETTORI 

 Roma, 26 GEN - «Pressante preoccupazione per l'amministrazione della Giustizia è quella costituita dalla mafia, di cui persiste il tentativo di penetrazione verso la capitale, la cui configurazione, sede del potere politico ed economico, suggerisce la possibilità di ampi, solidi insediamenti e più lauti guadagni». Così il procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma Luigi Ciampoli nel corso dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Sul punto «va condivisa la sensibilità e l'avvedutezza del legislatore che, proprio in considerazione della pericolosità dell'infiltrazione criminosa, ha ritenuto di non modificare la comprovata strategia di contrasto non abolendo il Tribunale di Cassino, fondamentale avamposto di lotta insieme con gli omologhi uffici di Latina e di Frosinone». Quanto all'efficacia della confisca dei beni alle organizzazione criminali «sulla base del fermo convincimento - ha detto - secondo il quale la privazione dell'utile conseguito, oltre ad essere la sanzione più temuta dai gruppi criminali, anche rispetto alla pena detentiva, finisce per rendere inutilmente onerosa la stessa consumazione del crimine». «La delinquenza mafiosa, a dimostrazione della sua estrema pericolosità, non trascura nella realizzazione dei suoi fini di impegnarsi nei settori più disparati - ha evidenziato - La raccolta dei rifiuti, ad esempio è uno dei campi sui quali si è concentrata l'attenzione e gli appetiti dei gruppi criminali in oggetto. La possibilità di lauti guadagni e la ufficiale gestione di un'apparente meritoria attività di interesse pubblico rispondono, infatti, pienamente a quel modus operandi che subdolamente cerca, in un infondato consenso popolare, l'opportunità di una sua legittimazione». Ciampoli ha inoltre lanciato l'allarme sul fenomeno mafioso del riciclaggio del denaro. «I numerosissimi rivoli che confluiscono nell'attività di lavaggio e di reimpiego dei danaro sporco o di altre illecite attività - ha detto - non soltanto sono allarmanti ma evidenziano soprattutto la concreta minaccia all'interno del sistema istituzionale del nostro Paese».

ANNO GIUDIZIARIO:ROMA; IN AUMENTO I REATI AMBIENTALI.


ROMA, 26 GEN - “In materia ambientale va segnalato il forte aumento di reati che si riferiscono al settore dei rifiuti e dello smaltimento di liquami (da 506 si Š saliti a 832)”. Lo afferma il presidente dalla Corte d'Appello di Roma, Giorgio Santacroce in un passaggio della sua relazione. «Risultano in aumento – aggiunge – le denunce per maltrattamenti e uccisioni di animali, per mancato versamento dei contributi previdenziali, per violazione della normativa sulla tutela dei lavoratori e sull’utilizzo di manodopera straniera e clandestina”. Nessuna variazione invece quanto ai reati in materia di edilizia, in lieve diminuzione gli infortuni mortali. In aumento i casi di doping di cavalli destinati a competizioni sportive , cos come i reati in materia di incolumit… che sono saliti da 632 a 1.017 compresi molti casi di incendio di autovetture in sosta. Per quanto riguarda le rapine consumate o tentate si registra una »sopravvenienza di 1.400 episodi; pi— 641 per quanto riguarda l’estorsione tentata o consumata«.

ANNO GIUDIZIARIO: MILANO; MINALE, NON SI PUÒ DIRE MENO CARCERE PG MILANO REPLICA A CANZIO E BRUTI LIBERATI.

MILANO, 26 GEN - «Se le carceri non reggono, non devono essere le procure a chiedere meno misure detentive». Così il procuratore generale Manlio Minale, ha replicato nel suo intervento all'Anno giudiziario milanese alla relazione del presidente della Corte d'appello, Giovanni Canzio, nella quale si sottolineava l'apprezzamento per la circolare del procuratore capo Edmondo Bruti Liberati su un «minore uso della carcerazione».  Nella sua relazione, infatti, Canzio scrive che merita «condivisione e convinto apprezzamento la circolare del 15 gennaio con la quale il procuratore della Repubblica ha invitato i sostituti a fare minore uso della carcerazione e a ricorrere invece con larghezza alle misure alternative». Minale, invece, nel suo intervento, facendo riferimento proprio alle parole di Canzio, ha replicato 'a distanzà che «i pm devono chiedere le misure detentive» quando in base alla legge queste misure «devono essere date». Secondo Minale, «sarebbe un compito improprio» affidare alle procure la responsabilità di ridurre le richieste di carcerazione perchè gli istituti di pena «non reggono».


 ANNO GIUDIZIARIO: VENEZIA; CALOGERO, FINE LEGGI AD PERSONAM.


VENEZIA, 26 GEN - «Dopo la paralizzante stagione delle leggi ad personam si è tornati al rispetto reciproco degli elementi dello stato». Lo ha detto il Pg di Venezia Pietro Calogero nell'inaugurazione dell'Anno giudiziario. «Oggi - ha aggiunto - si ha una nuova credibilità e fiducia nel nostro Paese». «Una situazione - ha aggiunto - che ora può portare alla riforma del nostro sistema giudiziario». Il tutto «nel rispetto della Costituzione - ha detto Calogero - del giusto processo e del diritto della tutela della persona».

ANNO GIUDIZIARIO: PERUGIA; È 'ALLUVIONÈ PER LEGGE PINTO PER COMPETENZA RICORSI DURATA PROCEDIMENTI DISTRETTO ROMA.


PERUGIA, 26 GEN - È un «alluvionale carico di lavoro» quello che ha investito la sezione civile della Corte d'appello di Perugia con i ricorsi relativi alla cosiddetta legge Pinto sulla ragionevole durata del processo per i quali i giudici del capoluogo umbro sono competenti sul distretto di Roma. Lo ha detto il presidente della Corte perugina Wladimiro De Nunzio in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Nel suo intervento ha ricordato la competenza per la legge Pinto «in ordine ai ricorsi relativi a tutte le cause promosse dinanzi alle magistrature: ordinaria, amministrativa e della corte dei conti del Lazio». De Nunzio ha quindi sostenuto che l'alluvionale carico di lavoro è «spesso alimentato da studi professionali specializzati in tali procedimenti». Il «solo arretrato» - è emerso dalla relazione - è «cresciuto vertiginosamente» fino a 15 mila 622 ricorsi al 12 settembre scorso, nonostante una produzione annuale «altissima e superiore al migliaio di decreti». Più in generale, riguardo alla competenza sui procedimenti penali riguardanti le toghe romane, il presidente della Corte d'appello di Perugia ha spiegato che questa «comporta un pesante, seppur qualificante impegno della magistratura penale di Perugia, chiamata a far fronte a tali incombenti con un organico che risulta tuttora non adeguato».

ANNO GIUDIZIARIO: L'AQUILA; PG, NON DENIGRARE SENTENZE.

L'AQUILA, 26 GEN - «Le sentenze possono essere criticate, ma non è consentito che vengano denigrate». È quanto detto dal presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Stefano Schirò nella relazione sull'amministrazione della giustizia nel distretto abruzzese, presentata nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2013. «Mi limito ad osservare - ha spiegato il magistrato nella sua relazione - che le critiche, anche aspre, alle sentenze sono ovviamente lecite ma devono rispettare la dignità e il rilievo costituzionale della funzione giurisdizionale senza trasformarsi in una consentita denigrazione». Nello scorso anno all'Aquila ci sono state alcune sentenze che hanno riguardato il sisma del 2009, tra le quali quella di condanna a sei anni di reclusione dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi, per avere fornito false rassicurazioni agli aquilani al termine della riunione del 31 marzo 2009.

ANNO GIUDIZIARIO: ANCONA; MACRÌ, ATTENTI A 'COSA GRIGIÀ PG, PRESENZA MAFIOSA NON ASSENTE, MENO ARMI E PIÙ CORRUZIONE .


ANCONA, 26 GEN - È «bassa ma non assente» la presenza mafiosa nelle Marche e occorre la «massima vigilanza di investigatori e procure» alla cosiddetta «Cosa Grigia», una mafia mutata nel tempo che usa meno armi e più corruzione e coinvolgimento in affari, con intorno «meno vittime e sempre più complici e soci». Il richiamo è del procuratore generale della Repubblica Vincenzo Macrì durante il suo intervento ad Ancona all'apertura dell'anno giudiziario 2013 nelle Marche. I fenomeni criminali più rilevanti nella regione, ha affermato Macrì nella sua relazione, sono legati a traffici di droga, immigrazione clandestina e tratta di esseri umani. Ci sono anche casi di organizzazioni a composizione mista (calabrese, siciliana, campana, supportata da elementi locali) dedite a estorsioni ai danni di locali notturni, strutture balneari ed esercizi commerciali. «Destano particolare allarme - ha commentato il Pg - in quanto costituiscono il preludio di veri e propri insediamenti paramafiosi in attività economiche e commerciali del nostro territorio».
In forte aumento sono le truffe informatiche, i reati economici e fiscali. La procura di Ancona, in questo campo, ha operato sequestri per equivalente per circa 4 milioni di euro. Le poche denunce per mafia confermano che la situazione della regione è migliore rispetto ad altre ma, ha rimarcato Macrì, «si sa bene che fuori dai propri territori le mafie non hanno interesse a sollecitare l'attenzione di investigatori» e «intimidazioni, condizionamenti e pressioni estorsive, se pur esistenti, non superano mai il livello di compatibilità territoriale». Nella mafia il posto dei vecchi boss, ha spiegato, è stato occupato da «uomini d'affari entrati in giri di relazioni economiche, politiche e massoniche» dentro i quali perseguono enormi interessi« con riciclaggio, autoriciclaggio, appalti, erogazioni comunitarie. »Pur mancando insediamenti mafiosi stabili e strutturati, nelle Marche si ravvisano teste di ponte, utili per operazioni di riciclaggio, di infiltrazioni in settori economici di interesse. Serve attenzione per non fare la fine della palma con il coleottero 'punteruolo rossò: fino a quando la pianta non è distrutta, il parassita non si vede«.

ANNO GIUDIZIARIO: FIRENZE; CAMORRA DEDITA TRAFFICO RIFIUTI DDA, MAFIA NON CONTROLLA TERRITORIO MA PENETRA ECONOMIA.


FIRENZE, 26 GEN - La Dda di Firenze ha registrato una crescente criminalità «dedita al traffico di rifiuti, spesso gestito da esponenti camorristici». È quanto scrive il procuratore di Firenze, Giuseppe Quattrocchi, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013. Secondo il procuratore «l'incapacità fin qui verificata di inserimenti sul territorio di strutture capaci di assicurarne il controllo, a imitazione delle aree di genesi dei contesti criminali organizzati di stampo tradizionale o storico, produce per converso diversificate capacità di penetrazione e utilizzo della rete economico-produttiva dei territori del distretto per mezzo di fatti prevalentemente orientati in direzione del reimpiego di non indifferenti disponibilità economiche». «Sono inoltre operanti nella zona costiera della Versilia - prosegue la relazione - soggetti di nazionalità russa le cui operazioni economiche, per cospicui investimenti immobiliari, potrebbero riferirsi ad attività di riciclaggio o di reimpiego di somme di provenienza illecita ma, allo stato, ancora di difficile esplorazione in assenza di strumentazioni normative adeguate». In base ai dati dell'antimafia, è «sempre crescente il gettito criminale di cittadini cinesi», una comunità che «occupa una posizione di rilievo per le elevate capacità di inserimento nel contesto economico e imprenditoriale, specie nelle province di Firenze e Prato». In particolare è stato organizzato un vero e proprio racket per la protezione degli esercizi economici impiantati dagli stessi cinesi«. Inoltre »già da tempo si è evidenziata la tendenza ad associarsi in forme analoghe a quelle a carattere mafioso di soggetti provenienti dalla massiccia immigrazione extracomunitaria«. »Particolare rilievo - continua la relazione - e dovuta attenzione meritano altresì le stabilizzate e composite formazioni di taglio antagonista e di ispirazione anarchica che muovono in particolare da istanze ambientalistiche«.

ANNO GIUDIZIARIO: FIRENZE; +16% DURATA PROCESSI PENALI.

 FIRENZE, 26 GEN - In Appello, la durata dei processi civili è aumentata del 6,01% e quella dei processi penali è aumentata del 16,74%. È uno dei dati emersi durante la relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013, a Firenze. Nei processi civili «la durata è passata dalla media dell'anno precedente di 898,58 giorni a quella di 952,62 giorni, +6,01%, evidenziando un lieve miglioramento rispetto all'aumento del +9,88% registrato l'anno passato rispetto al 2010». Nel settore penale, «la durata media ha subito un aumento passando dalla media di 410,37 giorni a quella di 479,07 giorni con una variazione pari a +16,74%». «La spiegazione più immediata dei dati di cui sopra - ha detto il presidente della corte d'Appello, Fabio Massimo Drago - può già rinvenirsi nel fatto che al 30 giugno 2012 la corte di Appello ha presentato una vacanza nell'organico di magistratura del 32,73%, pari a una diminuzione di 18 magistrati sui 55 previsti».

ANNO GIUDIZIARIO: PERUGIA; È 'ALLUVIONÈ PER LEGGE PINTO PER COMPETENZA RICORSI DURATA PROCEDIMENTI DISTRETTO ROMA.

 PERUGIA, 26 GEN - È un «alluvionale carico di lavoro» quello che ha investito la sezione civile della Corte d'appello di Perugia con i ricorsi relativi alla cosiddetta legge Pinto sulla ragionevole durata del processo per i quali i giudici del capoluogo umbro sono competenti sul distretto di Roma. Lo ha detto il presidente della Corte perugina Wladimiro De Nunzio in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Nel suo intervento ha ricordato la competenza per la legge Pinto «in ordine ai ricorsi relativi a tutte le cause promosse dinanzi alle magistrature: ordinaria, amministrativa e della corte dei conti del Lazio». De Nunzio ha quindi sostenuto che l'alluvionale carico di lavoro è «spesso alimentato da studi professionali specializzati in tali procedimenti». Il «solo arretrato» - è emerso dalla relazione - è «cresciuto vertiginosamente» fino a 15 mila 622 ricorsi al 12 settembre scorso, nonostante una produzione annuale «altissima e superiore al migliaio di decreti». Più in generale, riguardo alla competenza sui procedimenti penali riguardanti le toghe romane, il presidente della Corte d'appello di Perugia ha spiegato che questa «comporta un pesante, seppur qualificante impegno della magistratura penale di Perugia, chiamata a far fronte a tali incombenti con un organico che risulta tuttora non adeguato».

ANNO GIUDIZIARIO: ANCONA; MAGISTRATI IMPEGNATI PER CRISI PINELLI, MAI SCOSTARSI DA LEGALITÀ, ACCELERARE PROCEDIMENTI.


 ANCONA, 26 GEN - Di fronte ad una crisi «drammatica» con «una soglia di povertà che non lambisce, ma aggredisce anche strati del ceto medio», i magistrati debbono fare la loro parte. Lo ha detto il presidente reggente della Corte di Appello di Ancona Carmine Pinelli nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013. «Bisogna accelerare i procedimenti - ha spiegato - e questo va da sè, ma soprattutto bisogna modulare la tipologia della risposta alla tipologia dei procedimenti, ad esempio lavoro, previdenza, fallimenti, procedure esecutive e concorsuali» con la consapevolezza che l'azione dei giudici ha riflessi economici immediati. In nessun caso però «ci si può scostare dalla legalità» secondo Pinelli che ha citato la frase di un commentatore che nel caso Ilva invitava la magistratura a «fare la mossa del cavallo». «Gli interessi in gioco - ha rilevato il presidente reggente della Corte di Appello di Ancona - sono più numerosi dei colori della scacchiera». Insomma «tutti dobbiamo 'congiurarè - ha concluso - per avere una società non dico più giusta, ma meno iniqua».

ANNO GIUDIZIARIO:PALERMO; CASSANO,OMBRA SU CANDIDATURA TOGHE.

 PALERMO, 26 GEN - «La candidatura politica del magistrato getta a ritroso un'ombra per il possibile condizionamento dell'attività giurisdizionale e dà all' opinione pubblica il dubbio sull'attività precedentemente svolta». Lo ha detto, intervenendo all'apertura dell'anno giudiziario a Palermo, il consigliere del Csm Franco Cassano. Il magistrato è vicino a Md, la stessa corrente dell'ex aggiunto Antonio Ingroia che è sceso in politica candidandosi a premier con Rivoluzione Civile alle prossime elezioni. «Occorre anche avere l'apparenza di imparzialità», ha aggiunto.

ANNO GIUDIZIARIO: ROMA; BOOM CRIMINALITÀ MINORILE NEL LAZIO.


 ROMA, 26 GEN - Boom del fenomeno della criminalità minorile femminile nel Lazio. Il dato emerge dalla relazione del presidente della Corte di Appello, Giorgio Santacroce, all' inaugurazione dell'Anno giudiziario. Secondo i dati forniti in questo ambito, è fortissimo l' aumento del numero degli indagati stranieri (+28%) con un incremento delle femmine del 42%, rispetto ai maschi (+21%). «Dai prospetti statistici forniti dalla Procura della Repubblica per i minorenni - è detto nel documento - emerge un significativo aumento dei procedimenti penali contro minori noti (+7,8%) mentre risulta stabile il numero di quelli contro ignoti. Aumenta anche il numero dei minori iscritti nel registro delle notizie di reato (da 4.730 saliti a 4.912 con una differenza di 182 minori, pari a un +3,8%).

ANNO GIUDIZIARIO:BARI; PENALISTI, ESASPERATA ESPOSIZIONE PM 'PRODROMICA AL LORO INGRESSO IN POLITICÀ.


 BARI, 26 GEN - «Ancora una volta dobbiamo constatare come una serie di problemi che da anni segnaliamo, anche con particolare insistenza, come l'abuso della custodia cautelare in carcere, ovvero la più generale indegna condizione dei detenuti nel nostro Paese, o ancora la parossistica esposizione di molti pubblici ministeri prodromica a un loro ingresso in politica, non saranno argomento di discussione, o verranno citati con lamentele proprio da parte di chi è causa del problema». Lo affermano in una nota congiunta le Camere penali di Bari, Foggia, Lucera e Trani dopo la decisione dei penalisti italiani di disertare tutte le cerimonie di inaugurazione dell'Anno giudiziario. L'impostazione «ottocentesca» della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario - è detto nel comunicato - sembra offrire «un volto deformato rispetto alla effettiva realtà della Giustizia, rappresentato dalla proiezione di numeri spesso ideologicamente interpretati e/o piegati alla dimostrazione di teoremi più o meno lontani dalla realtà».

ANNO GIUDIZIARIO, CIAMPOLI: DELITTI CONTRO DONNE RICHIEDONO RISPOSTE 


Roma, 26 GEN - «I delitti contro le donne, come gli omicidi e anche il reato di stalking, rappresentano un fenomeno che richiede una sollecita risposta». Così il procuratore generale presso la Corte d'Appello di Roma, Luigi Ciampoli, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario. «Il quadro criminoso è ancora più allarmante - aggiunge - se si considerano ulteriormente delitti come lo stalking e l'impressionante sequela di violenze ed omicidi nei confronti delle donne. Delitti che denunciano attraverso la loro violenta espressione, l'intollerabile imbarbarimento della nostra società e la predilezione verso comportamenti che hanno, come solo contenuto, la ferocia. È evidente che una tale configurazione ed estensione del crimine richiede e sollecita risposte decise da parte della Magistratura che non trovino, nella lentezza dei processi, nella lacunosità e farraginosità delle procedure, nella limitatezza delle riforme, dirette occasioni e motivazioni di ostacolo».

ANNO GIUDIZIARIO, CIAMPOLI: SITUAZIONE CARCERI VERGOGNA PER ITALIA 


Roma, 26 GEN - «Il drammatico problema della situazione carceraria costituisce una intollerabile vergogna per l'Italia». Dopo il presidente della Corte d'Appello Giorgio Santacroce è anche il pg Luigi Ciampoli a lanciare l'allarme carceri in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. «Le prospettate e pur lodevoli riforme - ha detto il pg - rimaste talvolta nella sola fase del tentativo, anche se realizzate non sarebbero di per sè sufficienti». Per il pg il problema del sovraffollamento carcerario «non può risolversi con la concessione di provvedimenti di clemenza» o con «la costruzione di spazi più vivibili e decorosi per i detenuti. Occorrerà affrontare globalmente il problema, rivisitando a monte tutta la configurazione degli illeciti penali adeguandone le figure all'interesse sociale oggi espresso, rimeditare il concetto di pena, correlandolo con misure alternative che contribuiscano e realizzino il reinserimento sociale del condannato con una sua fattiva partecipazione. In buona sostanza la pena non dovrebbe essere più concepita come evento subito ma invece quale periodo utile ed operoso».


ANNO GIUDIZIARIO:BARI; CAFERRA,CRITICITÀMAGISTRATI-POLITICI 'NELLA PROSSIMA LEGISLATURA SI AFFRONTI LA QUESTIONÈ.

BARI, 26 GEN - Il «passaggio del magistrato in politica» costituisce un «punto critico dell'Ordinamento giudiziario». Il presidente della Corte d'Appello di Bari, Vito Marino Caferra, si sofferma su questo tema durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario di Bari e definisce la questione una «criticità grave e preoccupante sotto l'aspetto della confusione dei ruoli». «Non si discute della legittimità di certe scelte - dice Caferra - ma si pone soltanto un problema di opportunità politico-istituzionale». «Il caso del magistrato che nell' esercizio delle libertà fondamentali (riconosciute ad ogni cittadino) - continua Caferra - svolge attività politica attiva pone un serio problema di credibilità non solo per il singolo magistrato ma per l'intero Ordine giudiziario». «La libera stampa - ricorda il presidente Caferra - ha segnalato il grave fenomeno dei magistrati inquirenti che si candidano in piena concorrenza con i politici appena indagati; perchè così quei magistrati inquirenti, anche per le informazioni riservate di cui sono portatori, alterano il gioco democratico dando luogo ad una sorta do concorrenza sleale nell'agone politico». A questo proposito Caferra cita una sentenza della Corte costituzionale del luglio 2009 «che ha mandato un preciso messaggio (finora inascoltato) sia all'interprete che al legislatore», dando «netta prevalenza ai valori della indipendenza ed imparzialità dei magistrati». «Oggi - conclude il presidente nella relazione - ricorrono tutte le condizioni perchè nella prossima legislatura si affronti finalmente in modo organico la questione».


ANNO GIUDIZIARIO:GENOVA;TORTI,ANOMALO MAGISTRATI IN POLITICA PRESIDENTE CORTE APPELLO,SOPRATTUTTO DOPO ESPOSIZIONI MEDIATICHE.


 GENOVA, 26 GEN - Il comportamento di «quei magistrati che, dopo aver acquisito notorietà in campo professionale, magari con esposizioni mediatiche non proprio misurate, lasciano temporaneamente la toga per questo o quel partito politico» è «un'anomalia» e «per lo più non è valutato positivamente». Lo ha detto il presidente della Corte d'Appello di Genova, Mario Torti, nel suo discorso per l'apertura dell'anno giudiziario. «Vanno evitate condotte che creino indebita confusione di ruoli - ha detto Torti - e fomentino l'ormai intollerabile e sterile scontro tra politica e magistratura. Ciò accade quando il magistrato si propone per incarichi politici nella sede in cui svolge la sua attività, o quando esercita il diritto di critica pubblica senza tener conto che la sua posizione accentua i doveri di correttezza, compostezza e sobrietà».


ANNO GIUDIZIARIO: ANCONA; CRISI ECONOMICA ABBATTE DIVORZI DIFFICILE MANTENERE TENORE VITA, MEGLIO NON SEPARARSI.

ANCONA, 26 GEN - Nelle Marche la crisi economica rende più difficoltosi separazioni e divorzi. Lo ha sottolineato il presidente reggente della Corte d'appello di Ancona Carmine Pinelli, aprendo la cerimonia dell'Anno giudiziario 2013. «Questa tendenza - ha osservato il magistrato - è da mettere in relazione con la crisi economica e con la difficoltà di mantenere, a nuclei disgiunti, una volta naufragato il sodalizio coniugale, il pregresso potere di acquisto». Al trend che conferma anche nel 2012 la diminuzione di questo tipo di iscrizioni (da 2.220 a 2.120 per le separazioni; da 1.288 a 1.263 per i divorzi) si deve aggiungere che il 42% dei coniugi separati non è poi approdato al divorzio. «La differenza - ha spiegato Pinelli - può essere attribuita a una maggiore propensione ad un regime di convivenza di fatto, insorto dopo la cessazione di quella coniugale».


ANNO GIUDIZIARIO: PALERMO;INTERCETTAZIONI COSTATE 36 MILIONI OLIVERI, AUMENTATI BERSAGLI E PREZZI NOLEGGIO APPARECCHIATURE.

PALERMO, 25 GEN - Nell'ultimo anno le procure del distretto giudiziario di Palermo hanno effettuato 4.395 intercettazioni telefoniche e 739 ambientali, mentre la Dda ha disposto 3.114 intercettazioni telefoniche e 954 ambientali per una spesa complessiva di oltre 36 milioni di euro, circa 8 in più dell'anno scorso. Il dato emerge dalla relazione sull'amministrazione della giustizia fatta, durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, dal presidente della Corte d'appello di Palermo Vincenzo Oliveri. «L'aumento è dipeso - ha spiegato il magistrato - non soltanto dal maggior numero dei bersagli colpiti, ma anche dall'aumento vertiginoso dei prezzi di noleggio delle apparecchiature». Per Oliveri «le intercettazioni restano uno strumento investigativo indispensabile per garantire la legalità contro il crimine». «C'è il rischio, però, - ha concluso Oliveri - di un uso distorto: ciò che deve auspicarsi è una legge che vieti la divulgazione dei contenuti delle conversazioni intercettate tutelando i terzi e i fatti non rilevanti sotto il profilo penale e salvando il diritto a informare ed essere informati».


ANNO GIUDIZIARIO: ROMA; IN AUMENTO VIOLENZE SESSUALI.

ROMA, 26 GEN - «La Procura di Roma segnala un dato quantitativo complessivo decisamente in aumento (più 186 fascicoli)» per quanto riguarda i delitti di violenza sessuale e di violenza domestica. È quanto emerge dalla relazione del presidente della Corte d'appello di Roma, Giorgio Santacroce, all'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Il quadro, nonostante l'aumento, si mantiene comunque costante rispetto all'anno scorso: a Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo questa tipologia di reato è in aumento mentre a Civitavecchia, Tivoli e Velletri in diminuzione; stabile a Latina. A Roma tra il luglio del 2011 e il giugno 2012 sono stati iscritti un numero di 5.475 procedimenti rispetto ai precedenti 5.289.


ANNO GIUDIZIARIO: PG TORINO, SENZA NAPOLITANO NO AUTONOMIA.

TORINO, 26 GEN - Il procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena, ha ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento all' inaugurazione dell'anno giudiziario nel capoluogo piemontese. «Senza la sua presenza - ha detto - e i suoi continui interventi sui temi della giustizia, oggi la magistratura italiana non continuerebbe a godere di quello status di autonomia dell'ordine giudiziario e di indipendenza dei singoli magistrati assicurato dai nostri padri costituenti».

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