Reggio Calabria 19 gennaio 2013 - Che cos’è e come si può spezzare l’illegalità
politica? E a queste domande che l’Assessore alle Politiche e Pianificazioni
Culturali della Provincia di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo, ha
voluto dar risposta con il suo intervento nel corso del seminario di studi “Un
Viaggio nei meandri dell’illegalità”, promosso dal Lions Club Reggio Calabria
Host, nel cui ambito si è svolta la lectio
magistralis di Pasquale Adorno, Presidente Aggiunto della Corte di
Cassazione.
“Spesso si pensa all’illegalità, come a tutto
quell’agire che ti porta a entrare, in qualità di reo, nei meandri della legge,
compiendo quelle azioni sanzionate a livello penale o civile dai codici”, ha
iniziato l’assessore, “ ma essa attiene, in realtà, anche ad un altro mondo, le
cui leggi non fanno parte del diritto positivo, ma di quello naturale, di
competenza dell’etica e della morale; etica e morale infatti,non sono la stessa
cosa, perché se l’una, la morale, impone determinati comportamenti, l’altra,
l’etica li consiglia”.
“L’illegalità politica si mostra, quindi, quando una
persona si fa eleggere non per amministrare la comunità per il bene di tutti,
ma per difendere i propri interessi personali, arrecando un vantaggio a sé a
danno degli altri. Quali sono le cause che ne determinano il nascere?
Essenzialmente due: da un alto lo stato di necessità contingente, il bisogno
che la gente ha o ritiene di avere del politico di turno e dall’aiuto che ne
può ricevere, dall’altro il ‘comparaggio’, quella pratica che in campo
sanitario vede alcuni medici prescrivere ai propri pazienti farmaci non sempre
necessari per riceverne in cambio delle ricompense”.
“Nasce da qui il dramma del clientelismo: credo che
il mio voto non valga nulla e allora lo svendo a quel tal politico, perché
magari ho bisogno di sistemare mio figlio e penso, a torto o a ragione, che gli
possa trovare un lavoro. E da parte sua il tal politico, lo stesso giorno dopo
all’elezione, anziché operare per il bene della società civile, inizia la sua
campagna elettorale, una vera e propria campagna acquisti, laddove ad essere
acquistati sono proprio i voti”. “Ma una speranza che questa situazione possa
cambiare c’è”, ha proseguito l’assessore, “sono i giovani, i nostri giovani
calabresi che non sono, come spesso dicono, il nostro futuro, ma il nostro
stesso presente”, capaci di farsi onore in innumerevoli occasioni, sulla base
delle proprie capacità e dei propri sforzi. “Il senso della legalità”, ha
concluso l’assessore, “nasce con l’educazione e la formazione, in famiglia come
a scuola, ed è per questo che è importante che quest’ultima non sia penalizzata
da scelte parlamentari come il continuo taglio di fondi o un radicamento
scolastico che fa sparire da tanti nostri paesi gli istituti scolastici, perché
il numero di bambini che vi vive non raggiunge gli standard richiesti, per cui
talvolta l’unico modo che un sindaco ha per restituire alla comunità la sua
scuola, é darvi vita rinunziando alla sua indennità, come è stato fatto da
alcuni sindaci della Provincia reggina”. Ma questi sforzi, ha quindi concluso
l’assessore, sono necessari, perché “se non spezziamo questa ‘catena di
Sant’Antonio’” dell’illegalità, “noi continueremo sempre a parlarne, senza che
mai cambi nulla”.
Annamaria Mazzacuva
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