Calcetto femminile Figc, serie C, nell’impianto del Liceo, in Coppa Italia, il Futsal Melito, agguanta la semifinale superando il difficilissimo ostacolo del Catanzaro W.S per 6-5. La classe operaia va in paradiso, ma è stata un’impresa ardua. La formazione ospite, si è presentata sul parquet del Liceo, ben decisa a vendere la pelle a caro prezzo. Ben sapendo di essere sotto la spada di Damocle di due risultati negativi a suo svantaggio. Lo shamano catanzarese, perciò Marco Leto, ha agitato bene amuleti e talismani e presentato una panzer division, votata all’attacco frontale
LA DIVINA ELENA AGOSTINO, UN NOME, UN SIMBOLO, UNA GARANZIA, TRASCINA LA FORMAZIONE JONICA IN SEMIFINALE
Esordio casalingo del fuoco per mister Davide Oliveri, il “Brighenti” (Sergio) del calcetto di serie A e B che ha centrato due obiettivi in un solo colpo. Superare il turno e fare bella figura, davanti ad una squadra di rango. Già a Catanzaro, contro l’altra squadra della città Capoluogo, aveva compiuto l’impresa di Giasone, portando a casa il ‘Vello d’oro’. Una squadra tutto cuore e passione. Nella ripresa un pieno di emozioni da sconsigliare ai coronaropatici
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO (RC) Il miracolo delle noci. Lo sta facendo il Futsal Melito, una società, ben diretta da Gianluca Borruto. Senza nulla togliere al factotum Mimmo Franco, che ha allenato in serie A di Calcio a 5 e conosce l’ambiente, come pochi. Anche perché cominciando dall’ultimo gradino, dove c’è una Geenna rovente di pianto e stridore di denti (ecco l’umiltà dei campioni veri) sta salendo vertiginosamente verso l’Olimpo del calcetto. In attesa di sapere, se i dottori Dulcamara, che da decenni hanno promesso un impianto degno di questo nome; ed in sub-ordine gli attuali amministratori, riescano a cavare un ragno dal buco. La città di Melito Porto Salvo il più grosso centro fra Reggio Calabria e Locri tiene un premio ch’era follia sperar. La serie B di calcetto….Meraviglioso /ma come non ti accorgi/ di quanto il mondo sia /meraviglioso/ Meraviglioso/ perfino il tuo dolore/ potrà apparire poi/ meraviglioso/ Ma guarda intorno a te/ che doni ti hanno fatto:/ ti hanno inventato/ il mare eh!/ Tu dici non ho niente/ Ti sembra niente il sole!/ La vita/ l'amore/ ...”. La materia prima è di serie A, ma per i grandi traguardi, occorre una struttura a Melito. La società comunque, ringrazia tutti quegli enti locali, che mettono a disposizione del Futsal le loro strutture. A pagamento. “Franco”, non c’è più, pace all’anima sua. Per gli allenamenti e per le gare ufficiali. Il Palazzetto dello sport è un giallo. Un disagio ecnomico-morale e fisico, tira l’altro. E, con questi chiari di luna, la società va in bianco. Non ci sono soldi; per non dire, che sia al verde; con l’astina del bilancio perennemente in rosso. Per cui, l’umore è nero. Insomma, per farla breve, tutti i colori dell’arcobaleno, vanno a formare un pioggia d’argento, ma piove, piove, sul nostro amor verso lo sport ed il calcio in particolare. Dice Marinella…
”Mi piacerebbe far guerra alla guerra/(ma lascia stare ma chi te lo fa fare)/volare in cielo coi piedi per terra/mi piacerebbe parlare col vento/fargli suonare le trombe in convento/e mi piacerebbe capire più di niente/quando un ministro parla alla gente/ah ah/(ma lascia stare ma chi te lo fa fare) …./. Ma il palazzetto dello sport è un sogno od una chimera?... /(ma lascia stare ma chi te lo fa fare). Ma il leggendario Mimmo Franco non discute sul sesso degli angeli; tenta la quadratura del cerchio; fa le nozze coi fichi secchi…Come la formica argentina, porta granello dopo granello il cibo per l’inverno. Le cicale canterine invece, continuano a frinire. Difficoltà enormi e voglia di affermarsi, di emergere, di conquistare, da sempre hanno fatto il paio. Finchè la barca va, lasciala andare…Quando “l’amore” viene, il campanello suonerà!Ma non sarà facile stanare ‘a milogna’ (il tasso), rintanata nel suo buco. Bastano le promesse (da marinaro). Così, tante squadre di diversa disciplina agonistica di Melito, che avevano faticosamente conquistato il mondo professionistico, sono state costrette a gettare la spugna. …“I miei sorrisi e i tuoi /si sono spenti /noi camminiamo insieme/ e siamo soli/ ci restano soltanto lunghi silenzi /che vogliono dire.../ addio... addio.../ il nostro amore/ acqua di mare/ e' diventata sale/ le nostre labbra/ inaridite/ non hanno piu' parole/…” Da anni ed anni i presidenti, gli allenatori, i giocatori, le famiglie, la società civile, bussano alla porta dei potenti. Un buco nell’acqua. Non hanno il cor gentile.
Eppure…Amor ch’a nullo amato amar perdona….Una massa d’ignavi. Il Sommo Poeta li manderebbe nel girone infernale a correre dietro un’insegna, inseguiti da mosconi che gli punzecchiano le chiappe.. E noi a scrivere migliaia di articoli per sensibilizzare e coscientizzare. Il divino Giosuè direbbe…”Sette paia di scarpe ho consumate/Di tutto ferro per te ritrovare:/Sette verghe di ferro ho logorate/Per appoggiarmi nel fatale andare:/Sette fiasche di lacrime ho colmate,/Sette lunghi anni, di lacrime amare:/Tu dormi a le mie grida disperate,/E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare./…”. Hanno fatto bene i malati di cuore a disertare il Liceo. La girandola di emozioni, più forti di quelle di Lucio Battisti, gli avrebbe fatto saltare il tappo della valvola mitralica. Undici palpiti fatali, che hanno fatto vibrare come una corda di violino, gl’intirizziti skin-heads, che avevano osato sfidare i soffioni siberiani di Barbabianca. Le spit-fires ospiti, con la tattica del mordi e fuggi, avevano infiammato il parquet locale. Una gara tutta sturm und drang, aperta e leale; se non a viso aperto. Senza tatticismi, né infingimenti o sofismi. Poteva vincere chiunque. Le scariche di adrenalina, s’impennavano come il Machu Picchu. Vampate di calore, che surrogavano i riscaldamenti. Il maestro d‘orchestra Davide Oliveri, campione della serie A ( e B), all’esordio ufficiale sulla panchina del calcetto femminile, dirigeva meglio di Riccardo Muti e Claudio Abbado a “Alla Scala” di Milano. Ma non è la fortuna dei pivelli.
“Sergio Brighenti” per vincere questa partita, non ha fatto la danza del Voodoo o della Macumba. Shamano in costume paglierino, ha indossato l’elmetto cornuto, ma senza agitare gli ossicini e la cenere, né bere filtri magici. Melito Porto Salvo con questa società (Futsal Melito), sta diventando l’ombelico del mondo grecanico; e non solo. C’è pure la Pizia, che emette le sentenze nell’oracolo di Delfi. Già due ‘verdetti’, entrambi favorevoli alla formazione della Riviera della Zagara. Ma non chiamatela Elena Agostino, la divina. Quindici reti in due partite. Scusate se è poco. Osannata dagli hooligans e dai wariors. Ma lei si schermisce:” Il merito è del mister e delle mie compagne, ma soprattutto della società che ha avuto fiducia in me”. A bordo pista il papà, il sèguito ed il”personal trainer”, che le insegna attraverso il training autogeno a gestire lo stress, le emozioni, l’ansia:”Non sono la mamma, come avete indicato erroneamente”. Una ragazzina acqua e sapone, che sta facendo impazzire le donne ragno; che sta diventando l’incubo notturno dei ‘portieri’ di… giorno. Una granatiera d’assalto, che risolverà i problemi offensivi del quintetto ‘melitoto’; su cui punta il Futsal Melito; che caverà le castagne dal fuoco con la zampa di gatto. A bordo campo per le interviste il presidente Antonio Ruggero, il vice Domenico Soluri ed il coach Marco Leto, ringraziano la società ospitante per l’accoglienza e fanno gli auguri alla squadra di casa.
Ricambiati, a stretto giro di posta, dal presidente ad honorem Franco:”Era una partita aperta a qualunque pronostico; il campo lo ha confermato. Ma le ragazze, sospinte da una fede che sposta le montagne, hanno disputato un grosso ed intenso match, impedendo costantemente l’abbassamento della tensione. Davvero una bella partita, aperta, leale e sincera”. Piano piano si spengono le luci, sebbene non sia mezzanotte…”E' giunta mezzanotte si spengono i rumori /si spegne anche l'insegna/ di quel'ultimo caffè/ le strade son deserte/ desterte e silenziose,/ un'ultima carrozza/ cigolando se ne va/. Il fiume scorre lento/ frusciando sotto i ponti la luna splende in cielo/ dorme tutta la città/ solo va, un uomo in frack./….Una sensazione bellissima. Sembra di volare…Ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perché,/ quando tramonta, la luna li porta con sé./ Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli,/ che sono blu come un cielo trapunto di stelle./ Volare oh, oh!/ Cantare oh, oh, oh, oh!/ . Buona notte e buona sera; se non Buon Natale e Buon Anno! Ma a gennaio 2013, comincerà il campionato. Atro giro, altra corsa. Al Luna Park della serie C, tra Ottovolante, Montagne Russe, Vascello del Pirata, Tunnel dell’Horror…
Domenico Salvatore
IL TABELLINO DI DOSA
Futsal Melito-Catanzaro W.J. 6-5
Futsal Melito:Ceravolo 8, Giordano 8, Sorrento 8, Agostino 10, Meduri 8, Nucera 8, Candito 8, Serena Pulitanò 9, Zirilli 8, Crea 8, Lucia Pulitanò 8. Allenatore Davide Oliveri,10
Catanzaro: Modestia 7, Mallamace 7, Pennestrì 7, Puleo 8, Caiazza 7, Anania 7,Scalzo 7, Marino 8, Bagnato 7. Borelli 7,5 , Riccello 7
Allenatore , Marco Leto
Marcatori: Agostino (4)Marino (2), Puleo (2)Borelli, Serena Pulitanò, Meduri 7
Arbitro, Domenico Vitrò di Vibo Valentia 8,5
Pomeriggio di sole ma anche di freddo, spettatori un centinaio
LA DIVINA ELENA AGOSTINO, UN NOME, UN SIMBOLO, UNA GARANZIA, TRASCINA LA FORMAZIONE JONICA IN SEMIFINALE
Esordio casalingo del fuoco per mister Davide Oliveri, il “Brighenti” (Sergio) del calcetto di serie A e B che ha centrato due obiettivi in un solo colpo. Superare il turno e fare bella figura, davanti ad una squadra di rango. Già a Catanzaro, contro l’altra squadra della città Capoluogo, aveva compiuto l’impresa di Giasone, portando a casa il ‘Vello d’oro’. Una squadra tutto cuore e passione. Nella ripresa un pieno di emozioni da sconsigliare ai coronaropatici
Domenico Salvatore
MELITO PORTO SALVO (RC) Il miracolo delle noci. Lo sta facendo il Futsal Melito, una società, ben diretta da Gianluca Borruto. Senza nulla togliere al factotum Mimmo Franco, che ha allenato in serie A di Calcio a 5 e conosce l’ambiente, come pochi. Anche perché cominciando dall’ultimo gradino, dove c’è una Geenna rovente di pianto e stridore di denti (ecco l’umiltà dei campioni veri) sta salendo vertiginosamente verso l’Olimpo del calcetto. In attesa di sapere, se i dottori Dulcamara, che da decenni hanno promesso un impianto degno di questo nome; ed in sub-ordine gli attuali amministratori, riescano a cavare un ragno dal buco. La città di Melito Porto Salvo il più grosso centro fra Reggio Calabria e Locri tiene un premio ch’era follia sperar. La serie B di calcetto….Meraviglioso /ma come non ti accorgi/ di quanto il mondo sia /meraviglioso/ Meraviglioso/ perfino il tuo dolore/ potrà apparire poi/ meraviglioso/ Ma guarda intorno a te/ che doni ti hanno fatto:/ ti hanno inventato/ il mare eh!/ Tu dici non ho niente/ Ti sembra niente il sole!/ La vita/ l'amore/ ...”. La materia prima è di serie A, ma per i grandi traguardi, occorre una struttura a Melito. La società comunque, ringrazia tutti quegli enti locali, che mettono a disposizione del Futsal le loro strutture. A pagamento. “Franco”, non c’è più, pace all’anima sua. Per gli allenamenti e per le gare ufficiali. Il Palazzetto dello sport è un giallo. Un disagio ecnomico-morale e fisico, tira l’altro. E, con questi chiari di luna, la società va in bianco. Non ci sono soldi; per non dire, che sia al verde; con l’astina del bilancio perennemente in rosso. Per cui, l’umore è nero. Insomma, per farla breve, tutti i colori dell’arcobaleno, vanno a formare un pioggia d’argento, ma piove, piove, sul nostro amor verso lo sport ed il calcio in particolare. Dice Marinella…
”Mi piacerebbe far guerra alla guerra/(ma lascia stare ma chi te lo fa fare)/volare in cielo coi piedi per terra/mi piacerebbe parlare col vento/fargli suonare le trombe in convento/e mi piacerebbe capire più di niente/quando un ministro parla alla gente/ah ah/(ma lascia stare ma chi te lo fa fare) …./. Ma il palazzetto dello sport è un sogno od una chimera?... /(ma lascia stare ma chi te lo fa fare). Ma il leggendario Mimmo Franco non discute sul sesso degli angeli; tenta la quadratura del cerchio; fa le nozze coi fichi secchi…Come la formica argentina, porta granello dopo granello il cibo per l’inverno. Le cicale canterine invece, continuano a frinire. Difficoltà enormi e voglia di affermarsi, di emergere, di conquistare, da sempre hanno fatto il paio. Finchè la barca va, lasciala andare…Quando “l’amore” viene, il campanello suonerà!Ma non sarà facile stanare ‘a milogna’ (il tasso), rintanata nel suo buco. Bastano le promesse (da marinaro). Così, tante squadre di diversa disciplina agonistica di Melito, che avevano faticosamente conquistato il mondo professionistico, sono state costrette a gettare la spugna. …“I miei sorrisi e i tuoi /si sono spenti /noi camminiamo insieme/ e siamo soli/ ci restano soltanto lunghi silenzi /che vogliono dire.../ addio... addio.../ il nostro amore/ acqua di mare/ e' diventata sale/ le nostre labbra/ inaridite/ non hanno piu' parole/…” Da anni ed anni i presidenti, gli allenatori, i giocatori, le famiglie, la società civile, bussano alla porta dei potenti. Un buco nell’acqua. Non hanno il cor gentile.
Eppure…Amor ch’a nullo amato amar perdona….Una massa d’ignavi. Il Sommo Poeta li manderebbe nel girone infernale a correre dietro un’insegna, inseguiti da mosconi che gli punzecchiano le chiappe.. E noi a scrivere migliaia di articoli per sensibilizzare e coscientizzare. Il divino Giosuè direbbe…”Sette paia di scarpe ho consumate/Di tutto ferro per te ritrovare:/Sette verghe di ferro ho logorate/Per appoggiarmi nel fatale andare:/Sette fiasche di lacrime ho colmate,/Sette lunghi anni, di lacrime amare:/Tu dormi a le mie grida disperate,/E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare./…”. Hanno fatto bene i malati di cuore a disertare il Liceo. La girandola di emozioni, più forti di quelle di Lucio Battisti, gli avrebbe fatto saltare il tappo della valvola mitralica. Undici palpiti fatali, che hanno fatto vibrare come una corda di violino, gl’intirizziti skin-heads, che avevano osato sfidare i soffioni siberiani di Barbabianca. Le spit-fires ospiti, con la tattica del mordi e fuggi, avevano infiammato il parquet locale. Una gara tutta sturm und drang, aperta e leale; se non a viso aperto. Senza tatticismi, né infingimenti o sofismi. Poteva vincere chiunque. Le scariche di adrenalina, s’impennavano come il Machu Picchu. Vampate di calore, che surrogavano i riscaldamenti. Il maestro d‘orchestra Davide Oliveri, campione della serie A ( e B), all’esordio ufficiale sulla panchina del calcetto femminile, dirigeva meglio di Riccardo Muti e Claudio Abbado a “Alla Scala” di Milano. Ma non è la fortuna dei pivelli.
“Sergio Brighenti” per vincere questa partita, non ha fatto la danza del Voodoo o della Macumba. Shamano in costume paglierino, ha indossato l’elmetto cornuto, ma senza agitare gli ossicini e la cenere, né bere filtri magici. Melito Porto Salvo con questa società (Futsal Melito), sta diventando l’ombelico del mondo grecanico; e non solo. C’è pure la Pizia, che emette le sentenze nell’oracolo di Delfi. Già due ‘verdetti’, entrambi favorevoli alla formazione della Riviera della Zagara. Ma non chiamatela Elena Agostino, la divina. Quindici reti in due partite. Scusate se è poco. Osannata dagli hooligans e dai wariors. Ma lei si schermisce:” Il merito è del mister e delle mie compagne, ma soprattutto della società che ha avuto fiducia in me”. A bordo pista il papà, il sèguito ed il”personal trainer”, che le insegna attraverso il training autogeno a gestire lo stress, le emozioni, l’ansia:”Non sono la mamma, come avete indicato erroneamente”. Una ragazzina acqua e sapone, che sta facendo impazzire le donne ragno; che sta diventando l’incubo notturno dei ‘portieri’ di… giorno. Una granatiera d’assalto, che risolverà i problemi offensivi del quintetto ‘melitoto’; su cui punta il Futsal Melito; che caverà le castagne dal fuoco con la zampa di gatto. A bordo campo per le interviste il presidente Antonio Ruggero, il vice Domenico Soluri ed il coach Marco Leto, ringraziano la società ospitante per l’accoglienza e fanno gli auguri alla squadra di casa.
Ricambiati, a stretto giro di posta, dal presidente ad honorem Franco:”Era una partita aperta a qualunque pronostico; il campo lo ha confermato. Ma le ragazze, sospinte da una fede che sposta le montagne, hanno disputato un grosso ed intenso match, impedendo costantemente l’abbassamento della tensione. Davvero una bella partita, aperta, leale e sincera”. Piano piano si spengono le luci, sebbene non sia mezzanotte…”E' giunta mezzanotte si spengono i rumori /si spegne anche l'insegna/ di quel'ultimo caffè/ le strade son deserte/ desterte e silenziose,/ un'ultima carrozza/ cigolando se ne va/. Il fiume scorre lento/ frusciando sotto i ponti la luna splende in cielo/ dorme tutta la città/ solo va, un uomo in frack./….Una sensazione bellissima. Sembra di volare…Ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perché,/ quando tramonta, la luna li porta con sé./ Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli,/ che sono blu come un cielo trapunto di stelle./ Volare oh, oh!/ Cantare oh, oh, oh, oh!/ . Buona notte e buona sera; se non Buon Natale e Buon Anno! Ma a gennaio 2013, comincerà il campionato. Atro giro, altra corsa. Al Luna Park della serie C, tra Ottovolante, Montagne Russe, Vascello del Pirata, Tunnel dell’Horror…
Domenico Salvatore
IL TABELLINO DI DOSA
Futsal Melito-Catanzaro W.J. 6-5
Futsal Melito:Ceravolo 8, Giordano 8, Sorrento 8, Agostino 10, Meduri 8, Nucera 8, Candito 8, Serena Pulitanò 9, Zirilli 8, Crea 8, Lucia Pulitanò 8. Allenatore Davide Oliveri,10
Catanzaro: Modestia 7, Mallamace 7, Pennestrì 7, Puleo 8, Caiazza 7, Anania 7,Scalzo 7, Marino 8, Bagnato 7. Borelli 7,5 , Riccello 7
Allenatore , Marco Leto
Marcatori: Agostino (4)Marino (2), Puleo (2)Borelli, Serena Pulitanò, Meduri 7
Arbitro, Domenico Vitrò di Vibo Valentia 8,5
Pomeriggio di sole ma anche di freddo, spettatori un centinaio
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