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Il Mosorrofa di Mariangela La Rocca e mister Nino Libri sbanca il rettangolo del Real Altopiano e sente profumo di primato

La formazione del presidente Giuseppe Paviglianiti non meritava questa sconfitta, ma la legge del calcio è cinica e spietata. Quando sprechi le occasioni d’oro, vieni punito senza remissione di peccato. Un bel primo tempo autorizzava previsioni rosee. Anche perché mister Giovanni Cuzzocrea, aveva indovinato la tattica giusta, per arginare l’offensiva mosorrofina
MA IL MOSORROFA (GREFFA), NON È UNA METEORA, SBANCA MELITO, CAMPO DI CASA DEL REAL ALTOPIANO E PUNTA AL TITOLO
Il dream team di Mariangela La Rocca, ha vinto di fortuna e d’astuzia. Ha lasciato ‘sfogare’ l’esuberanza atletica dei padroni di casa ed ha colpito in contropiede. Sebbene la bellissima rete, sia venuta con il tiro della domenica, che si è infilato sotto la traversa, come se fosse telecomandato a distanza- Una …’Cuzzola’indigesta, che ha mandato K.O. i padroni di casa
Domenico Salvatore

MELITO PORTO SALVO (RC Un vero piacere, veder giocare il Real Altopiano. Non è tanto un …’palla avanti e pedalare’, quanto vederlo battagliare palla su palla ed in ogni angolo del campo. Heriberto Herrera alias “Accadue” lo definirebbe ‘Movimientooooo’. Antesignano della bachata, liscio, menehito, macarena, salsa ecc. Un canto delle sirene affascinante, a cui, nemmeno Ulisse  avrebbe resistito.  Tuttavia quella carrettata di carbone sotto l’albero di Natale, non se l’aspettava e soprattutto non se la meritava il Real Altopiano. Sebbene, l’omino con la giubba rossa e la barba bianca, trainato dalla renna su una slitta, non abbia fatto sconti di sorta agli sconfitti. A nostro avviso i padroni di casa, non possono certamente gridare allo scandalo. Il Mosorrofa non ha rubato nulla. Anzi per dirla tutta, ha pure avuto la palla giusta per incrementare ulteriormente il vantaggio. In occasione delle scorribande locali. Quando cioè i realisti, abbandonando ogni prudenza, si sono ‘buttati’ in avanti lancia in resta, alla ricerca del pareggio. Mister Nino Libri, ha schierato una formazione prudente ed abbottonata. Primum vivere deinde philosophari. Come dire, prima non prenderle; secondo, darle. Possibilmente. Non si fanno mai le boccucce o spallucce, sui pareggi; specialmente in campo esterno. Il pari, come abbiamo più volte ribadito, possono avere tutti i torti del mondo, ma hanno una ragione molto importante. Quella, di muovere la classifica generale. Per un punto si vincono i campionati; per un punto si pèrdono. Per un punto si retrocede; per un punto si permane in categoria. In casi di penalizzazione, comunque diventano vitali. Due grosse occasioni per pareggiare ed andare addirittura al ribaltamento, sono capitate sui piedi di Giovanni Cuzzocrea.

In entrambe le occasioni, ha centrato la porta. Benchè i tiri, siano stati poco meno di un…”passaggio al portiere”. Il calciatore locale, in seguito a due incursioni, è arrivato trafelato sul pallone; pressato anche dai difensori. Gli è mancata così, la lucidità necessaria per battere a rete con possibilità di successo. Altre palle-goal sui piedi di Siclari, Crea e Romeo. Frutto di azioni manovrate. Il modulo di gioco, è il classico 4-4-2, che può diventare 4-3-3; se non 3-5-2. Il modulo che adottano molti trainers. In base, all’andazzo della partita. Paviglianiti, Giuseppe Siclari, Innocenzo Siclari, Crea Giuseppe, Crea Bruno, non hanno fatto le barricate. Anzi hanno giocato secondo uno standard oramai consolidato. Una doppia funzione:interdittiva della manovra avversaria e propositiva della propria. Cerniera di centrocampo quel “Wladimir Putin”, capace di correre per novanta minuti e di distribuire bei palloni giocabili. Tripodi, Siclari Domenico, Nocera , Familiari , Romeo , da parte loro, hanno tentato la via del goal in diverse circostanze; sebbene, senza fortuna, non si vada da nessuna parte. Per farla breve il Real Altopiano non recitava certamente la parte di don Abbondio. Ma non c’era don Rodrigo coi suoi ‘Bravi’ ad ordinare…”Questo  pareggio non s’ha fare, né domani, né mai!”. Anzi. L’equipe di Paviglianiti e Cuzzocrea, non ha nulla da rimproverarsi sul piano dell’impegno, della tattica e perfino sul piano atletico. Nel finale. quando si giocano gli ultimi scampoli di partita, il Real ha avuto la necessaria lucidità, per mettere sotto assedio la retroguardia mosorrofiana.

Benchè oramai, il batman Aneri, avesse calato la saracinesca e se ne fosse andato a pesca sui monti. Tutto questo, non vuole parare a niente di sottinteso. Nel senso che il Mosorrofa, c.d.non abbia rinunziato a fare la sua gara esterna, secondo uno standard consolidato. Difesa a quattro quando bisogna difendersi. A tre e modulo spregiudicato 3-3-4, quando bisogna attaccare. Sorgonà, Caridi, Russo e Sartiano, hanno azionato la contraerea e spostato le rampe semoventi per il lancio di missili terra-aria, in posizione di sbarramento. Fotia, Plutino, Barillà, Monorchio e Russo invece, armati di fucili d’assalto, bazooka e bombe a mano, hanno aperto un fuoco d’inferno a ridosso dell’area di rigore dei padroni di casa. Forte Alamo ha resistito fin quanto ha potuto. Davy Crockett si è battuto eroicamente, ma alla fine si è dovuto arrendere, come Long John Silver, ai pirati dell’Isola del tesoro. In panchina, Nino Libri granitico come Yanez de Gomera con l’inseparabile sigaro posizionato nell’angolo della bocca, spronava i suoi all’assalto. Come faceva la ‘Tigre di Mompracem’, alias Sandokhan, ben sorretto da Tremal Naik, con i filibustieri della Malesia’. In zona cesarini, quando Peppe Scevola, aveva tirato i remi in barca, il Real, ha schiacciato l’acceleratore a tavoletta, come Michael Schumacher sul rettilineo del Gran Prix di Monza. Perfino Tarzan Paviglianiti, volando sulle liane, si è riversato a ridosso della lunetta. Ma il sospirato pareggio, non è arrivato. Non c’è nemmeno tempo per leccarsi le ferite; il prossimo turno, già bussa alle porte. Di questa gara, ci ha colpito la performance straordinaria di Cuzzola.

Non tanto e solo per il bellissimo goal, parabolica calibratura, ciliegina sopra la torta, quanto per le rimesse laterali. ‘Goldrake Ufo Robot’-Cuzzola riesce col suo braccio rotante e pugno atomico a mandare il pallone sino a quaranta metri. Assolutamente rivoluzionario. Straordinario. Fantastico. Solo Ninetto Franco (Melitese), inteso ‘L’Inglese’, riusciva a far meglio.
Domenico Salvatore


IL TABELLINO DI DOSA
Real Altopiano-Greffa Mosorrofa 1-2
Real Altopiano:Paviglianiti 6 , Giuseppe Siclari6, Innocenzo Siclari 6, Crea Giuseppe 6, Crea Bruno 6, Sapone 6,Tripodi 7, Siclari Domenico, Nocera 6, Familiari 6,
In panchina,  Romeo 6
Sostituzioni, Cuzzocrea, Russo, Rosaci
Allenatore, Giovanni Cuzzocrea, 6
Presidente Giuseppe Paviglianiti, 7
Mosorrofa Greffa:Aneri 7, Sorgonà 8, Caridi 8, Russo An 8, Sartiano (40 s.t. Bruno) 8, Cuzzola 9, Fotia (30 s.t.Sottilotta) 8, Plutino 8, Barillà 8, Monorchio  8(40 p.t.Libri), Russo Al 9.
Allenatore, Antonino Libri, 10
Presidente, Mariangela La Rocca s.v.
Sostituzioni, Libri, Russo, Sottilotta
Arbitro, Antonino Morabito di Reggio Calabria, 9
Note:terreno in ottime condizioni di gioco, cielo coperto e pomeriggio freddo. Angoli 7-5 rimesse laterali 21-18, punizioni 18-16
Marcatori: 20 p.t. Al. Russo 25 p.t. Nocera ( R)  30 s.t.Cuzzola







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