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RADIO3: PASSIONI, LE SIGNORE DELLA MIA SCENA


Passioni”, il programma di Radio3 in onda alle 10.50, dedica quattro appuntamenti intitolati “Le signore della mia scena”: sabato 17 e domenica 18 novembre e sabato 24 e domenica 25 novembre. Gianfranco Capitta ripercorre le maggiori passioni che lo hanno legato al teatro. E poiché questo vive soprattutto di memoria, “quando a uno spettacolo si assiste, e dopo, quando è finito ma continua a rimanere nella testa”, indirizza questi incontri a persone, personaggi e rappresentazioni, tutte al femminile, che non ci sono più, anche se continuano a permanere titaniche nella memoria degli affetti. Nella prima puntata, una grande scuola di formazione,  quando, da bambino, ebbe occasione di assistere all’intero repertorio della mitica compagnia D’Origlia-Palmi, l’ultimo vero esempio di teatro capocomicale con un repertorio coinvolgente e appassionante di vita e di morte, di fede e di laicità, di speranza e di fantasia. Anche perché tutto avveniva in un teatrino parrocchiale della periferia romana, e ancora i D’Origlia-Palmi non erano arrivati al Borgo Santo Spirito dove molti attori importanti sarebbero andati ad acclamarli (da Carmelo Bene a Paolo Poli a Laura Betti) e qualcuno spesso a deriderli. La seconda passione è per altre due signore della scena, grandissime e umane, a dispetto della forza apparente: Laura Betti e Marisa Fabbri. Due storie diverse, ma con molti punti in comune (dalla cultura all’impegno allo humour) che hanno lasciato un grande vuoto. Originalità del repertorio e legame simbiotico con un autore (scrittore o regista che fosse) per affermare la propria grandiosa e originale personalità sulla scena. Due “comiche”, avrebbe detto Goldoni, che però calpestavano già i palcoscenici del futuro.
Nella terza puntata è protagonista uno spettacolo, tutto femminile sulla scena, che resta tra i più coinvolgenti ed esplosivi tra quelli visti in una vita: “Le troiane” di Thierry Salmon. Esaltante e commovente fino alle lacrime, recitato da 35 attrici di tutta Europa nel testo di Euripide in greco antico, sulle melodie ancestrali composte ed elaborate da un’altra donna, Giovanna Marini. Spazio strabiliante (disegnato da Nunzio), melodie indimenticabili, magia di una classicità capace di parlare ai dolori e alle esistenze di oggi. Del resto, Salmon ha cercato in ogni spettacolo la chiave del sentire femminile, lavorando a lungo ogni volta con le “sue” attrici che saranno chiamate a darne testimonianza. L’ultimo appuntamento è con una donna la cui passione negli ultimi decenni del secolo passato ha trasformato in profondità il senso, la forma e la percezione stessa dello spettacolo: Pina Bausch. L’artista ha intrecciato i linguaggi del teatro e della danza, costruendo visioni che non appartenevano più né all’uno né all’altro campo, ma parlavano in profondità alle pulsioni, alla memoria e al cuore di ogni spettatore. Decine di titoli per altrettante meravigliose esperienze, di cui si ascolteranno i suoni, le canzoni, i ritmi e i racconti, per un viaggio sempre pronto a ricominciare dentro l’umanità di ognuno.

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