Reggio Calabria 23 novembre 2012. ''Per la
Dia, oggi, Reggio Calabria è una delle primissime priorità a livello
nazionale''. Lo ha affermato il neodirettore della Direzione
investigativa antimafia, Arturo De Felice, che ha avviato proprio dalla
città dello Stretto una serie di contatti istituzionali e di verifica
delle attività in corso nei vari centri d'Italia. ''E' iniziato da
Reggio questo mio avvio di attività - ha aggiunto - non solo perchè è la
mia città ma perchè, per valutazione unanime riconosciuta, vive una
condizione particolare rispetto ad altre città italiane ed è anche la
prima città capoluogo di provincia con il Comune sciolto per
infiltrazioni mafiose. In questi due giorni ho incontrato i vertici
dell'amministrazione giudiziaria che ringrazio
per la loro accoglienza. Ho incontrato anche il commissario prefettizio
Panico ed il prefetto Piscitelli con i quali ho avuto un proficuo
scambio di idee sulla situazione che vivono Reggio e la provincia in
questo dato momento storico.
La Dia - ha detto ancora De Felice - è un
punto costante di riferimento nel contrasto alla criminalità organizzata
soprattutto in provincia di Reggio Calabria da dove la forza della
'ndrangheta si irradia per tutto il Paese. Ecco perchè tutti i centri
della Dia lavoreranno in strettissima sintonia e con la speranza, molto
presto, di concludere indagini importanti. Voglio ancora ricordare che
grazie all'impegno del centro operativo Dia di Reggio Calabria solo in
questo anno sono stati confiscati beni alla 'ndrangheta e trasferiti
nella disponibilità dello Stato per oltre 146 milioni di euro. E' una
guerra continua, come si usa dire in questi casi - ha concluso De Felice
- ma noi siamo attrezzati e motivati a condurla fino in fondo''.
All’incontro con la stampa, oltre al direttore nazionale, dirigente
generale di ps Arturo De Felice, hanno partecipato il direttore del
Centro operativo colonnello Gianfranco Ardizzone, il vice direttore
dottor Leonardo Papaleo, la dottoressa Francesca Mallea capo ufficio
stampa e il maggiore Rocco Pesce, questi ultimi due della struttura
centrale della Dia di Roma.'NDRANGHETA: DE FELICE, MAGGIORI CONTROLLI SU OPERE PUBBLICHE - ''Saranno ulteriormente disposti efficaci controlli in particolare sui cantieri delle grandi opere pubbliche. Abbiamo compiti che richiedono pazienza e applicazione costante, ma sappiamo pure che la partita si gioca sul medio-lungo termine''. A dirlo e' stato il neo-direttore della Dia Arturo De Felice incontrando i giornalisti a Reggio Calabria, prima tappa di un tour nelle citta' sedi di centri della Dia. De Felice ha anche accennato ad alcune ipotesi di ristrutturazione, in corso di valutazione, per allargare la Dia anche al personale del Corpo forestale dello Stato e della Polizia penitenziaria e per riattivare in servizio quelli che ha definito ''antichi amori: voglio dire personale strutturato e di indubbia esperienza per dare ancora piu' forza alla nostra azione di contrasto alla criminalita' organizzata''. Sulle voci di una chiusura della Dia, recentemente ipotizzata anche dal procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, De Felice ha detto: ''il dott. Gratteri lo stimo e lo conosco da molto tempo ed e' uno dei magistrati piu' conosciuti ed apprezzati in Italia e fuori dal Paese. Mi auguro che prossimamente possa magari modificare questo giudizio. Siamo abituati a lavorare nell'umilta' del silenzio ed a commentare dopo i risultati''.
Così La Stampa.it
novara
17.10.2012 - assumerà l'incarico a partire dall'1 novembre
Arturo De Felice a capo della Direzione investigativa antimafia
A Novara fu dirigente della Digos e della Mobile, poi Capo di gabinetto della Questura
marcello giordani
Nuovo incarico per Arturo De Felice, 60 anni, capo
di gabinetto della Questura di Novara negli Anni Ottanta. E' stato
nominato capo della Direzione investigativa Antimafia, incarico che
assumerà a partire dall'1 novembre.
Per De Felice, reggino, si tratta dell'ennesimo incarico prestigioso, che arriva dopo una carriera più che trentennale in Polizia.
Per De Felice, reggino, si tratta dell'ennesimo incarico prestigioso, che arriva dopo una carriera più che trentennale in Polizia.
Il neocapo della Dia entra in Polizia nel 1979. Assegnato alla Questura di Novara nel 1980, ricopre gli incarichi di dirigente della Digos, della squadra mobile e di capo di gabinetto. Trasferito a Catanzaro nel 1987, gli viene affidata la direzione del commissariato di Lamezia Terme. Nel 1992 viene trasferito a Roma, dove presta servizio alla Digos e successivamente dirige il commissariato di Esquilino Monti. Nel 1993 ricopre l'incarico di dirigente al Centro interprovinciale Criminalpol di Reggio Calabria.
Dal
1997 al 2000 dirige (dopo averla costituita) la divisione Sirene,
struttura interforze creata in Italia a seguito dell'applicazione degli
accordi di Shengen. Nel 2000 arriva la nomina a funzionario di
collegamento tra il ministero dell'Interno e la commissione parlamentare
Antimafia. Dal 2001, promosso dirigente superiore, è stato questore di
Alessandria (sue le indagini su Erka e Omar) e, dal 29 luglio 2003, di
Perugia, dove, tra l'altro, ha diretto le indagini sull'assassinio della
studentessa inglese Meredith Kercher.
Il
25 agosto 2008, De Felice torna in Calabria, dove dirige la Questura di
Catanzaro fino al trasferimento a quella di Ancona (nel 2010). E' stato
insignito delle onorificenze di grande ufficiale dell'Ordine al merito
della Repubblica italiana e commendatore dell'Ordine di San Gregorio
Magno.


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