Reggio Calabria 17 novembre 2012 - "E' stato di vitale importanza
portare in scena questo spettacolo che parla soprattutto di un viaggio
fisico e morale, che mette in discussione la nostra esistenza e ci
invita ad abbandonare il relativismo in cui viviamo per affacciarci al
mondo con gli occhi degli altri". Così Mohamed Ba, attore protagonista
insieme ad Enzo del Liguoro, dopo la prima dello spettacolo "Odissea
Cabaret" che venerdì sera, davanti ad un pubblico di più di duecento
abbonati, ha aperto la stagione al Teatro Zanotti Bianco di Reggio
Calabria.
"Stiamo cercando di realizzare per il secondo anno consecutivo - ha
spiegato la direttrice artistica di Scena Nuda Teresa Timpano- un
percorso culturale che apra al confronto nazionale ed internazionale
in cui la Residenza teatrale sia un luogo d'incontro e di scambio
d'opinioni".
Prodotta dalla Compagnia Teatrale Scena Nuda e dal Centro Studi
Quasimodo per la regia di Nicoletta Robello e il testo di Laura Tassi,
la rappresentazione liberamente tratta da L'Odissea di Omero prende
voce con due personaggi: un barbone/Atena (de Liguoro) che rimpiange i
vecchi tempi in cui la sua saggezza era utile a qualcuno e un
cameriere Nessuno (Ba) disilluso e afflitto dai problemi con la
moglie, il figlio, la madre, l'azienda per cui lavora e l'acqua per
cui manifesta un terrore atavico. "Uno spettacolo eterogeneo – ha
commentato il talentuoso de Liguoro nel post - che riprende la nostra
quotidianità, le incertezze che ognuno di noi vive nel proprio
presente, facendoci riflettere su ciò che veramente è essenziale ma,
anche sulle nostre radici". E gli attori per non dimenticare, in scena
si servono dei loro dialetti, rimpastano parole, conducono
strepitosamente dibattiti in lingue differenti non dimenticando mai
l'animus che li lega: il viaggio.
"Ognuno di noi – ha continuato de Liguoro- può essere rappresentato da
Ulisse che cerca di tornare alla propria Itaca, da Atena abbandonata
dal padre o da quella mancanza di coraggio che ci porta a scappare
per tutta la vita". " Partire – ha detto Ba- significa fare una vita
sacrificata per riuscire a garantire a chi rimane quello che fino ad
allora si poteva solo sognare. Spesso si affrontano mare e deserto
solo per il lusso di poter invecchiare". E nel bar, in un giorno di
pioggia, finalmente il barbone/Atene riprende il mito di Ulisse e lo
fa rivivere in scena per dimostrare al cameriere Nessuno ciò che forse
a lui manca. I personaggi di Omero vengono così rievocati, alcuni sono
portati in scena fisicamente come Nausicaa, proprio come uno
spettacolo di cabaret in cui il monologante si serve di tutti gli
elementi presenti, pubblico compreso, per trasformarli in personaggi
utili al racconto. E il pubblico attento e partecipe resta con il
fiato sospeso per poi applaudire quando l'antieroe Nessuno riesce a
reagire e ad intraprendere un viaggio di "virtute e conoscenza" pur
rimanendo fermo al tavolino del bar.
Dominella Trunfio

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