"Convocherò al più presto una riunione con i genitori interessati per
decidere insieme a loro il da farsi, ed affrontare una situazione che
ritengo assolutamente inconcepibile". Si esprime così il consigliere
provinciale Alessandra Polimeno, del Gruppo Popolari e Liberali nel
Pdl, alla notizia della chiusura, dallo scorso primo novembre, del
Centro AFA-REUL di Bianco, istituto di riabilitazione cure mediche &
Psycology e di riabilitazione estensiva.
"E' una decisione che cancella il diritto alla salute, e che, ancora
peggio, colpisce bambini disabili che hanno grande necessità di avere
cure ed assistenza costante. Peraltro in un'area, la locride –
prosegue la Polimeno – dove il Centro Afa Reul rappresentava l'unico
punto di riferimento certo per questo tipo di cure. Ho già interessato
della vicenda l'on. Giovanni Nucera, Segretario Questore del Consiglio
regionale che ha già fatto sentire la propria voce sull'argomento, che
ha definito "assurdo ed inaccettabile". Per questo ho deciso di
mettermi a fianco dei genitori di questi ragazzi, per condurre assieme
a loro una battaglia su un diritto sacrosanto, non solo sul piano
giuridico, ma anche su quello medico. Perché in assenza di cure ed
assistenza questi bambini perderebbero tutto il percorso di recupero
fatto finora".
"Ancora più grave il fatto – prosegue la Polimeno – che il centro dove
sono attentamente seguiti un centinaio di bambini, ha una lunga lista
d'attesa. E', insomma, un servizio necessario ed irrinunciabile per la
quantità e la qualità delle prestazioni che effettua annualmente. Un
servizio si elimina quando non serve, o non riesce a coprire i costi
di gestione. Non mi sembra – evidenzia il consigliere provinciale dei
Popolari e Liberali - che questa sia la situazione del Centra Afa
Reul di Bianco. E allora qualsiasi altra motivazione va assolutamente
respinta. Per questo, come ha già fatto l'on. Giovanni Nucera – chiedo
che i vertici amministrativi dell'ASP5 di Reggio Calabria facciano una
rivalutazione oggettiva sulla chiusura del Centro di riabilitazione di
Bianco, ascoltando le ragioni di tante famiglie che già affrontano le
mille difficoltà della disabilità".
"Non meno importante, inoltre – conclude la Polimeno – i risvolti
occupazionali negativi di questa vicenda che mortifica e penalizza
bravi professionisti che nel tempo si sono dedicati alle cure ed alle
terapie per questo tipo di patologie, che se interrotte possono
determinare conseguenze irreversibili sulla vita di questi bambini.
Una prospettiva inaccettabile".
Reggio Calabria 7 novembre 2012
gn
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