‘NDRANGHETA:
ARRESTI POLIZIA DI STATO
OPERAZIONE
“APEGREEN DRUG”
Alle prime ore della
mattinata odierna, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla
Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio
Calabria, gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di
Stato e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno eseguito 14 ordinanze di
custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emesse dal G.I.P. presso
il locale Tribunale, a carico dei seguenti soggetti - appartenenti in massima
parte alla cosca COMMISSO di Siderno (RC), ma anche a quella dei PESCE di
Rosarno (RC) e dei DE MASI di Gioiosa Ionica (RC) - ritenuti responsabili, a vario
titolo, dei delitti di associazione finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti, detenzione e cessione di cocaina,
hashish e marijuana, nonché di detenzione e messa in circolazione di monete
contraffatte:
1.
COMMISSO Giuseppe, alias “U mastro”, nato a Siderno (RC) il 02.02.1947;
2.
PEZZANO Cosimo, nato a
Siderno (RC) l’08.10.1972;
3.
SPATARO Claudio, nato a
Messina il 19.6.1980;
4.
FAZARI Luigi, nato
a Taurianova (RC) il 3.8.1976;
5.
CORREALE Michele, alias
“U Zorro”, nato a Siderno (RC) il
2 novembre 1959;
6.
GALLUZZO Giovanni, nato
a San Giovanni di Gerace (RC) il 29.11.1957;
7.
ARENA Domenico, nato a Rosarno il 15.04.1954;
8.
GENISE Vincenzo, nato
a Siderno (RC) il 05.08.1987;
9.
DEMASI Rocco, nato
a Gioiosa Jonica (RC) il 15.03.1954;
10.
DEMASI Giuseppe, nato
a Locri (RC) il 09.10.1986;
11.
MACRI’ Marco, nato a Locri (RC) il 03.05.1972;
12.BUTTIGLIERI Salvatore, nato a Gioiosa Jonica (RC)
il 16.03.1948;
13.FUTIA Antonio, alias “u Ngilla” nato a Siderno (RC) il 21.09.1958;
14.CASTAGNA Gian Luca, nato a Locri (RC) il
13.4.1975.
I primi otto soggetti sono stati attinti dalla misura cautelare della
custodia in carcere, gli altri da quella degli arresti domiciliari.
Le indagini
concluse dai poliziotti della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del Servizio
Centrale Operativo hanno portato alla luce l’esistenza di un vasto traffico di
cocaina, con proiezioni internazionali, promosso, organizzato e diretto da
affiliati alla potente cosca di ‘ndrangheta
dei COMMISSO, sotto la direzione ed il controllo del
boss COMMISSO Giuseppe, alias “u
mastro” classe 1947, attualmente detenuto, in regime di carcere duro, a seguito dell’arresto
operato dalla Polizia di Stato nel 2010, nell’ambito dell’operazione antindrangheta denominata “Crimine”, per cui ha riportato una
condanna in secondo grado a 14 anni di reclusione per associazione mafiosa. Il
predetto è stato altresì condannato il 20 gennaio scorso a 20 anni di
reclusione per le attività di infiltrazione in alcuni pubblici appalti, con
sentenza pronunciata ad esito del processo con rito abbreviato, scaturito
dall’operazione “La morsa sugli appalti
pubblici” eseguita dalla Polizia di Stato nell’estate del 2014.
L’inchiesta si basa principalmente
sugli elementi di prova acquisiti dalle intercettazioni ambientali eseguite
all’interno della lavanderia Apegreen
di Siderno (RC) all’interno della quale erano state captate numerose
conversazioni di COMMISSO Giuseppe “U
Mastru”, con altri influenti esponenti della ‘ndrangheta calabrese. Un inarrestabile flusso di notizie fuoriuscito
da quel che era considerato un riparo segreto della cosca, la lavanderia Apegreen, un versamento continuo di informazioni
che, in molti casi, hanno ridisegnato la
storia della ‘ndrangheta portando
alla luce le sue innovazioni criminali determinate soprattutto dall’avvento del
traffico di sostanze stupefacenti con l’America, un’attività che, in breve,
avrebbe cambiato integralmente la fisionomia e l’essenza delle cosche calabresi
ed in particolare di quella dei COMMISSO.
COMMISSO Giuseppe, forte della sua rilevante posizione criminale in seno
alla ‘ndrangheta, controllava e
gestiva, dalla suddetta base operativa, un remunerativo traffico di sostanze
stupefacenti.
I dialoghi
intercettati hanno messo in luce, in modo inequivoco, singole trattazioni di
sostanze stupefacenti poste in essere con la costante intermediazione dello
stesso COMMISSO Giuseppe, che ha praticamente monopolizzato questa specifica
attività illecita nel territorio controllato dalla cosca, con l’apertura di
canali internazionali per l’approvvigionamento della cocaina dal Sud America,
segnatamente dal Venezuela, in sinergia con esponenti di spicco della potente
cosca PESCE di Rosarno (RC) influente sul Porto di Gioia Tauro.
Il boss Giuseppe
COMMISSO era attivamente collaborato nelle attività di narcotraffico da alcuni
sodali dell’organizzazione, tra i quali spiccano, per importanza criminale ed
il ruolo svolto, PEZZANO Cosimo e SPATARO Claudio, nonché GALLUZZO Giovanni e
MACRI’ Marco, figlio del defunto Vincenzo detto “U baruni”.
PEZZANO Cosimo e SPATARO
Claudio erano i principali luogotenenti di COMMISSO Giuseppe u mastru,
per conto del quale trasportavano e consegnavano agli acquirenti le partite di
droga; curavano i rapporti con importanti esponenti di altre organizzazioni
criminali, finalizzati all’acquisito di sostanza stupefacente, fra cui il camorrista
FATTORUSO Francesco; indirizzavano l’attività di altri sodali, fra i quali
SURACE Pietro e CASTAGNA Gian Luca.
CASTAGNA Gian Luca è un Sovrintendente
della Polizia di Stato di origini sidernesi, in servizio presso la Frontiera Marittima
del porto di Gioia Tauro, il quale è stato sottoposto alla misura cautelare
degli arresti domiciliari con l’accusa di
aver preso parte al sodalizio criminale finalizzato al traffico di sostanze
stupefacenti, diretto da Giuseppe COMMISSO; di aver fornito ai
componenti dell’organizzazione criminale informazioni riservate sui container che sarebbero giunti al porto
di Gioia Tauro e sulla uscita degli stessi dall’area portuale, in sostanza informazioni sulle modalità di elusione dei
controlli presso l’area portuale di Gioia Tauro, nel caso di importazioni di
sostanza stupefacente via mare; di aver compiuto attività materiali connesse al traffico di sostanze
stupefacenti, recando messaggi per conto dei componenti del sodalizio
criminale, accompagnando alcuni di loro dagli acquirenti, tra i quali FATTORUSO
Francesco[1],
noto esponente del clan camorristico
AQUINO-ANNUNZIATA di Boscoreale (NA) - trovato cadavere, il 26 marzo 2014, all’interno
della sua autovettura completamente distrutta dalle fiamme - che acquistava dai
COMMISSO ingenti quantitativi di sostanza stupefacente pagandola con denaro
contante consegnato, di volta in volta, a PEZZANO Cosimo, SPATARO Claudio, SURACE
Pietro, nonché allo stesso CASTAGNA Gian Luca.
In alcune intercettazioni ambientali, durante un
viaggio di ritorno dalla Campania con PEZZANO, il poliziotto infedele riferiva
che alcune banconote - evidentemente ricevute a Scafati da FATTORUSO Francesco
da cui si erano recati poco prima - puzzavano di muffa.
Nel corso delle indagini sono stati documentati la
cessione di un chilogrammo circa di cocaina (al prezzo di 41.000,00 euro) da
COMMISSO Giuseppe - tramite PEZZANO Cosimo e SPATARO Claudio - a FAZARI Luigi
di San Giorgio Morgeto (RC); il coinvolgimento di un esponente di spicco del clan
dei PESCE di Rosarno, ARENA Domenico (cognato di PESCE Vincenzo) che veniva
interpellato dal Mastro per organizzare l’importazione, in un container,
di un carico di sostanza stupefacente dal Venezuela, con scalo al porto di
Genova; le modalità per far arrivare partite di droga al porto di Gioia Tauro.
Il ruolo di broker
della droga svolto dall’ARENA per conto della potente cosca PESCE di Rosarno
(RC) è suffragato da alcune formidabili intercettazioni ambientali captate
all’interno della lavanderia Apegreen,
laddove egli riferiva a COMMISSO Giuseppe di avere avuto la disponibilità di un
grosso quantitativo di sostanza stupefacente, circa cento chilogrammi, che
aveva venduto a 39.000 euro al chilogrammo e di avere ricevuto, complessivamente,
per tale vendita, somme di denaro che si aggiravano tra i 500 ed i 700 mila
euro.
Nell’ottobre del 2013, gli investigatori della
Polizia di Stato reggina, nel prosieguo delle attività di indagine coordinate
dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno arrestato GENISE Vincenzo, colto in
flagranza mentre trasportava un chilogrammo circa di cocaina (978 grammi), rinvenuta
dai poliziotti, ben occultata, all’interno della sua autovettura Suzuki Vitara.
Le intercettazioni video consentivano di accertare
che il fornitore della droga sequestrata al GENISE era SPATARO Claudio.
COMMISSO Giuseppe è altresì indagato, in
concorso con un correo, di detenzione e di
banconote contraffatte di taglio imprecisato.
Fra i soggetti colpiti dal provvedimento
restrittivo figurano anche DE MASI Rocco e Giuseppe di Gioiosa Jonica (RC), con
l’accusa di aver venduto ed acquistato, per conto del sodalizio criminale
diretto da COMMISSO Giuseppe, ingenti quantitativi di sostanza stupefacente Si
tenga conto che i suddetti DE MASI sono rispettivamente fratello e nipote di DEMASI
Giorgio[2],
alias “u Mungianisi”, arrestato, dopo
un periodo di latitanza a Torino, in quanto ritenuto il capo locale di Gioiosa
Jonica, secondo quanto emerso nell’ambito dell’operazione “Il Crimine”.
In forza delle risultanze acquisite nel corso delle
indagini condotte dalla Polizia di Stato è stato possibile stabilire la
continuità e l’assiduità dei rapporti tra i sodali, evidenziati dai numerosi
contatti tra di loro, la materiale partecipazione alla fase esecutiva dei
numerosi reati scopo portati a termine, l’elaborazione e l’adozione di un
linguaggio convenzionale comune e, infine, un luogo unico di incontro tra i
partecipi, ovvero la lavanderia Apegreen
di COMMISSO Giuseppe, elementi questi dotati della gravità indiziaria che è
stata ritenuta idonea a suffragare la contestazione associativa agli indagati,
con i seguenti ruoli:
·
COMMISSO Giuseppe, alias “U mastro”, promotore ed organizzatore
·
PEZZANO Cosimo, partecipe
·
SPATARO Claudio, partecipe
·
FAZARI Luigi, partecipe
·
CORREALE Michele, alias
“U Zorro”, organizzatori
·
GALLUZZO Giovanni, organizzatore
·
ARENA Domenico, organizzatore
·
GENISE Vincenzo, partecipe
·
DEMASI Rocco, partecipe
·
DEMASI Giuseppe, partecipe
·
MACRI’ Marco, partecipe
·
BUTTIGLIERI Salvatore,
partecipe
·
FUTIA Antonio, alias “u Ngilla”, partecipe
·
CASTAGNA Gian Luca, partecipe
Quanto ai reati fine concernenti il traffico di
cocaina, va rilevato che è stato contestato a:
·
COMMISSO
Giuseppe, PEZZANO Cosimo e SPATARO Claudio, di aver detenuto 5 kg di cocaina in
data 15.02.2010;
·
FAZARI Luigi, di aver detenuto 23
kg di tipo cocaina, nell’estate del
2009;
·
COMMISSO
Giuseppe, PEZZANO Cosimo, SPATARO Claudio e FAZARI Luigi di aver detenuto 1 kg circa di cocaina in
data 24.02.2010;
·
COMMISSO
Giuseppe, PEZZANO Cosimo, SPATARO Claudio e FAZARI Luigi di aver detenuto 1 kg di cocaina, in data 28.02.2010;
·
COMMISSO
Giuseppe, PEZZANO Cosimo, SPATARO Claudio, FAZARI Luigi, COMANDE’ Antonino e CAMILLO’ Rocco, di aver detenuto a fini di
spaccio 1 kg circa di cocaina, in data 02.05.2010
·
PEZZANO
Cosimo di aver detenuto a fini di spaccio 5 kg circa di cocaina, in data
11.05.2010;
·
COMMISSO
Giuseppe, CORREALE Michele, GALLUZZO Giovanni di aver detenuto a fini di spaccio 3 kg circa di cocaina, in data
30.12.2009
·
ARENA Domenico, di aver detenuto a fini di spaccio 100 kg circa
di cocaina, nel mese di marzo 2010
·
VARACALLI Giuseppe, di aver detenuto
a fini di spaccio circa 50 kg di marijuana, nel mese di gennaio 2010
·
PEZZANO
Cosimo, SPATARO Claudio e GENISE
Vincenzo, di aver detenuto a fini di spaccio, una ingente quantità
di cocaina, in data 31.07.2015 e in data 28.09.2015
·
SPATARO
Claudio (in concorso con GENISE Vincenzo arrestato in flagranza
di reato), di aver detenuto a fini di spaccio, un kg circa di cocaina (978 grammi) in Siderno (RC) in data 12.10.2015
L’odierna operazione di polizia s’inserisce nel
quadro dell’azione di contrasto alla ‘ndrangheta
operante nel mandamento jonico della
provincia di Reggio Calabria ed è, in particolare, finalizzata alla
disarticolazione della potente cosca COMMISSO di Siderno, attiva in Italia,
Europa ed in Canada.
Essa rappresenta la prosecuzione delle precedenti
operazioni eseguite dalla Polizia di Stato sotto la direzione della Direzione
Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria passate alla cronaca con il nome
convenzionale di “Crimine” (2010), “Recupero- Bene Comune” (2010), “La Falsa politica” (2012), “La Morsa
sugli Appalti” (2014) “Acero-Crupi”
(2015) che hanno colpito la cosca COMMISSO nelle sue diverse articolazioni
territoriali ed internazionali.
Reggio Calabria, 22
gennaio 2016.
[1] nato a Scafati (SA) il
07.08.1969, già ivi residente in via Lo Porto, traversa Marino n. 1.
[2] nato a Gioiosa Ionica (RC)
il 6 maggio 1952.
Dalle prime ore dell’alba, è in corso un’operazione della Polizia di Stato in Calabria. Diversi arresti e perquisizioni, disposti dall’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria, si stanno eseguendo nei confronti di soggetti ritenuti legati a cosche della ‘ndrangheta.
14 sono
gli arresti e decine le perquisizioni nell’entroterra reggino, fra Gioiosa
Ionica, Rosarno, Siderno.
8 persone sono
destinatarie di misura cautelare in carcere, 6 della misura degli arresti domiciliari. Per tutti l’accusa è di
associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di
stupefacenti.
Le
indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria,
sono state svolte da investigatori del Servizio Centrale Operativo e della
Squadra Mobile calabrese.
‘NDRANGHETA:
OPERAZIONE Apegreen Drug
L’operazione,
denominata Apegreen Drug, è
frutto dell’analisi e dalla ricostruzione delle conversazioni ambientali
intercettate all’interno della lavanderia Apegreen di Siderno(RC), gestita dal boss
COMMISSO Giuseppe, detto u’mastru, di anni 69, detenuto per una condanna
a quattordici anni di reclusione per
associazione mafiosa.
Era
l’estate del 2010, quando, gli investigatori del Servizio Centrale Operativo e
della Squadra Mobile di Reggio Calabria, grazie alle microspie piazzate
all’interno della lavanderia Apegreen di Siderno, intercettarono
ore di conversazioni fra esponenti della ‘ndrangheta
ionico-reggina che consentirono di ricostruire le
attività criminali della cosca COMMISSO e scoprire l’esistenza di locali operative in Italia e all’estero. Quelle indagini portarono
all’operazione Crimine
che, con oltre 300 arresti, disarticolò le proiezioni nel Nord Italia, specie
in Lombardia, e all’estero (Australia e Canada) della ‘ndrangheta.
Le
odierne evidenze investigative, scaturite dalle attività tecniche effettuate
all’interno della lavanderia Apegreen di Siderno - base operativa del sodalizio - hanno
consentito con l’operazione di oggi, di qualificare il ruolo della cosca COMMISSO nel settore del
narco-traffico internazionale.
L’attuale segmento investigativo rappresenta
l’epilogo delle principali inchieste condotte sulla cosca COMMISSO, dal 2009 ad
oggi, e conferma, anche con recenti sequestri di stupefacenti, l’operatività
del sodalizio in Africa (Costa d’Avorio)
e Nord Europa (Belgio) e Venezuela.
Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi
figurano, oltre al boss detenuto COMMISSO Giuseppe, di anni 69, i suoi
attuali broker di riferimento ed
altri personaggi legati alla potente cosca
PESCE di Rosarno (RC), alla cosca
URSINO di Gioiosa Ionica (RC).
I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel
corso di una conferenza stampa, che si terrà oggi, alle ore 11, presso la Procura
di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia ROBERTI,
il Procuratore Capo CAFIERO de RAHO, il Procuratore Aggiunto GRATTERI, del
Questore e i dirigenti degli organismi investigativi (Andrea GRASSI-SCO e
Francesco RATTA’- Squadra Mobile).

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