Focus ndrangheta. Contrasto senza tregua al
caporalato e lavoro nero. Riacquistare alla legalità e alla dignità le
condizioni di lavoro dei migranti.
Il
Prefetto, Claudio Sammartino, ieri 12 novembre 2015 alle ore 11.00 ha incontrato presso questo
Palazzo del Governo i giornalisti unitamente al Questore di Reggio Calabria, ai
Comandanti Provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo
Forestale dello Stato e della Polizia Provinciale, per riaffermare l’attenzione
dello Stato in tutti i settori della vita sociale, economica e produttiva a
difesa della economia sana, della libera concorrenza e della dignità dei
lavoratori, anche stranieri.
E’
stata comunicata la forte attività di prevenzione e controllo avviata nella
giornata di ieri, 11 novembre, per fronteggiare il fenomeno del c.d. caporalato in ambito provinciale, iniziativa
partita proprio dalla Piana di Gioia Tauro, dove ancora vivo è il ricordo della
rivolta degli immigrati del 2010 e in cui si registrano concentrazioni di
immigrati che vengono impiegati nella raccolta di agrumi, nelle coltivazioni e
in altri settori.
Il
Prefetto ha illustrato le risultanze dell’operazione interforze, che si
inserisce nell’ambito della Direttiva del Ministro dell’Interno del 23 aprile
2014 denominata “Focus ‘ndrangheta -
Piano d’azione nazionale e transnazionale”, nella quale sono stati
impegnati oltre 50 uomini della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della
Guardia di Finanza, del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia Provinciale
e dell’Ispettorato del Lavoro.
E’
stato evidenziato che si tratta della prima operazione alla quale seguiranno
altre azioni di prevenzione e controllo che andranno ad incidere in altri
contesti territoriali della provincia, a tutela della dignità del lavoro e a
garanzia della legalità. Il Prefetto ha quindi rivolto un invito agli operatori
economici e della produzione affinché “ciascuno
faccia la sua parte”, sottolineando
come l’attività di prevenzione nel settore sia stata avviata mentre è in corso
la raccolta delle olive e dei kiwi e con anticipo rispetto all’inizio della
raccolta agrumicola per rimarcare il significato deterrente e dissuasivo
dell’intervento.
Nell’operazione
sono stati identificati i conducenti di quattro veicoli con a bordo cittadini
extracomunitari diretti in località della Piana di Gioia Tauro e del vibonese
ed effettuato un accesso in situ
presso cinque aziende, di cui tre operanti nel settore agrumicolo e due nel
settore della lavorazione dei materiali inerti.
In
particolare, sono state controllate 48 persone, di cui 34 stranieri e 14
italiani, ed elevate 10 sanzioni amministrative per un totale di € 11.000 ai
titolari di quattro azienda.
Le
iniziative di controllo avviate, al fine di porre in essere concreti interventi
preventivi e di chiara deterrenza per coloro che sfruttano la manodopera, anche
straniera, mirano ad incidere sul territorio per il riacquisto alla legalità dei settori economici e produttivi, in un
contesto caratterizzato da endemici fenomeni di illegalità, auspicando la
collaborazione di tutto il tessuto sociale, economico e produttivo, oltre che
degli operatori.
13 novembre 2015
LE REAZIONI
NOTA CGIL
LE REAZIONI
NOTA CGIL
BENE
L’INIZIATIVA DI CONTRASTO AL CAPORALATO IN AGRICOLTURA NELLA PIANA DI GIOIA
TAURO MA NON CI SI FERMI ALLA
SALTUARIETA’ E ALLA STRAORDINARIETA’.
La Cgil e Flai della Calabria e della Piana di Gioia Tauro
apprezzano l’iniziativa di contrasto al caporalato che la Prefettura di Reggio
Calabria ha coordinato utilizzando le Forze dell’Ordine per controllare decine
di aziende verificandone appunto l’irregolarità e lo sfruttamento dei
lavoratori, in particolare immigrati.
Questo giro di vite non resti però un’azione, pur
importantissima, isolata ma sia al contrario l’inizio del controllo
generalizzato del territorio, delle aziende che sfruttano i lavoratori, delle
rotonde dove alle prime ore dell’alba c’è un vero e proprio mercato di esseri
umani.
Il lavoro deve
garantire dignità, deve servire per vivere onestamente, deve essere in grado di
elevare la sociètà. Bisogna anche stabilire immediatamente nelle norme a
livello nazionale per la confisca e la responsabilità in solido per le aziende
che sfruttano i lavoratori nei campi. Bisogna cioè rendere concreta la
responsabilità penale non solo verso il caporale ma anche verso le aziende che
ne traggono vantaggio.
La Cgil e la Flai della Calabria e della Piana di gioia
Tauro in questi anni hanno costantemente
posto il problema del caporalato delle condizioni di lavoro e di vita disumane
che trovano l’esempio più emblematico nella tendopoli e nei rifugi lager della
piana. Abbiamo portato alla luce in questi anni queste condizioni di
sfruttamento, abbiamo avanzato proposte come la legge regionale contro il
caporalato approvata alla commissione e da portare in consiglio. Adesso si
tratta di andare ancora più avanti affinché il contrasto al caporalato diventi
una battaglia da vincere subito e a tutti i costi.
CGIL CALABRIA
FLAI CGIL CALABRIA
CGIL PIANA DI GIOIA TAURO
FLAI CGIL PIANA
DI GIOIA TAURO
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