Ogni anno, a far data da quel triste agosto del 1945 i rintocchi delle campane ed un minuto di silenzio per ricordare ciò che avvenne settant'anni addietro ad Hiroshima e Nagasaki che causarono, secondo i dati ufficiali, oltre 200.000 vittime di tale immane tragedia del 6 e del 9 agosto del 1945. Da quella data, ogni anno nella città giapponesi alle 8.15 il Giappone si ferma per un minuto in silenzio, per ricordarne le vittime, insieme a molti rappresentanti istituzionali, tra i quali, per la prima volta da quest'anno anche quelli statunitensi.
Ciò che accadde settant'anni fa (6-9 agosto 1945) nella terra del Sol levante rappresenta la crudeltà della guerra, soprattutto nei confronti della gente inerme, che ha inferto al genere umano ed i cui segnali sono presenti nella memoria collettiva di tutto l'emisfero terracqueo e non per ordine d'importanza anche nei hibakusha, i sopravvissuti che portarono e portano con sè i devastanti segni sui loro corpi delle conseguenze delle radiazioni emesse dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. A tal proposito il premio Nobel giapponese della letteratura ebbe a dire nei loro confronti: « Coloro che non si suicidarono nonostante avessero tutte le ragioni per farlo; che hanno salvato la dignità umana in mezzo alle più orrende condizioni mai sofferte dall'umanità ». Da tali premesse e dalla consapevolezza degli avvenimenti storici, il Circolo Culturale "L'Agorà" organizza un'apposita giornata di studi dal titolo "1945-2015: i 70 anni di Hiroshima e Nagasaki". I contenuti della manifestazione poggeranno le basi sul ricordo della seconda guerra mondiale, e con particolare riguardo a temi poco conosciuti in Europa, atteso che il teatro di guerra era quello dell'estremo Oriente. Identificazione degli effetti del "mostro" nucleare sugli esseri viventi. E la memoria di ciò che è stato, esattamente settanta anni fa, a Hiroshima e a Nagasaki può e deve essere una chiave universale di pace e di sicurezza. La conversazione culturale si terrà venerdì 2 ottobre a partire dalle ore 17,30 presso la saletta conferenza della Chiesa di San Giorgio (entrata via Giudecca, inizio tapis roulant) di Reggio Calabria. Le intenzioni del sodalizio culturale reggino sono quelle, attraverso la consapevolezza degli avvenimenti storici, anche dei più dolorosi, fornire conoscenza di quanto capitato con l'obiettivo di lanciare un messaggio indirizzato a pacificare le "vecchie ferite". All'incontro, coordinato da Antonino Megali (Circolo Culturale "L'Agorà") presenzieranno in qualità di relatori l'onorevole Fortunato Aloi su "Conclusioni catastrofiche della guerra e riflessioni storico-morali; Gianni Aiello (presidente del sodalizio organizzatore) su "La tragedia giapponese attraverso i mass media del tempo";Antonino Ficara "L'uomo è un animale non ancora stabilizzato (Nietzsche) – stragi di civili durante i conflitti";Antonino De Pace (Circolo del Cinema "Zavattini") sul tema "La guerra e la catastrofe nucleare sul cinema giapponese"ed il prof. Alberto Cafarelli su "La guerra del Pacifico e la conclusione con il nucleare".
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