Non vogliamo correre il
rischio di una nuova Otranto
di Pierfranco Bruni
Leggo
da Oriana Fallaci: “Non è grazie a certe scappatoie che tanti figli di Allah
entrano nel nostro paese e vi si stabiliscono e vi si comportano da padroni.
(…) Diventeranno sempre di più, pretenderanno sempre di più, otterranno sempre
di più, spadroneggeranno sempre di più. Fino a soggiogarci completamente. Fino
a spegnere la nostra civiltà. Ergo, trattare con loro è impossibile.
Ragionarci, impensabile. Cullarci nell’indulgenza o nella tolleranza o nella
speranza, un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso”.
Siamo
stanchi ma non arrendevoli. Siamo stufi ma vigili. Siamo Occidentali e
Cristiani e figli di una cultura vissuta tra i Martiri. Ma siamo anche stanchi
di subire. La mia tradizione mi impone un dovere che è quello civile, etico,
morale.
Se
io non posso costruire una Chiesa cristiana in territorio islamico non voglio
le Moschee nel mio territorio.
Se
non posso camminare con il Crocefisso visibile e il Rosario al dito nelle città
islamiche, come mi è capitato più volte in Paesi musulmani, non voglio tra le
strade della mia città donne completamente coperte, persone completamente
velate.
Questa
è intolleranza o senso civico di una civiltà che vuole difendere onore e
tradizione?
Io
sto con Oriana Fallaci. Sto con Magdi Cristiano Allam, al quale va tutta la mia
solidarietà, la nostra di appartenenti ad una civiltà Cristiana e Occidentale,
la nostra di quando abbiamo voluto premiarlo al Premio alla Cultura del
Mediterraneo in quel di Campomarino a Maruggio di Taranto, che vi giunse
ammantato da una scorta e protetto per le costanti minacce dell’Islam. Anche allora
noi, la comunità dei Cavalieri di Malta, Tonino, i Templari vollero la
presenza di Magdi.
Come
è possibile processare un’Idea? Processate una cultura, una civiltà una fede…
Ebbene,
Magdi Cristiano Allam viene processato e accusato di “islamofobia”.
Noi
siamo Cristiani e Occidentale e non può essere permesso a nessuno di giudicare
la nostra storia come non giudichiamo la storia altrui, ma c’è una storia che
si giudica da sé.
Basta
sfogliare i quotidiani di oggi per renderci conto della islamizzazione che sta
invadendo l’Occidente. Sfogliate uno due tre quotidiani di oggi.
Invito
a creare una rete, intorno a Magdi, di uomini donne che abbiano la
consapevolezza di una appartenenza di una identità e di una fede in quella
cristianità che ci ha reso liberi nel nome di San Paolo.
Noi
Occidentali dovremmo avere più coraggio e urlare con la “rabbia” e “l’orgoglio”
che la nostra cultura non va ferita. Faremo in modo che non sia scalfita a
costo di rimetterci, come dice il mio amico Magdi, la vita, perché la nostra
vita è cristianità, e resta in Cristo.
Attenzione.
Qui sembra che si stia facendo un discorso a rovescio. Sono loro, i musulmani,
che “occupano” le nostre terre e noi accogliamo, proteggiamo, tuteliamo le loro
emergenze. Non se ne può più.
Sono
libero di dire e affermare la tradizione dalla quale provengo? O sono costretto
a sottostare alla prepotenza Giacobina dei musulmani che mi impongono di
togliere il Cristo dalle aule scolastiche?
Bisogna
difendere Magdi perché, in questo momento, difendendolo e solidarizzando si
difende una civiltà che è quella dell’Occidente, della tolleranza, si difende
la centralità della Persona, e non delle
minacce costanti ad una Guerra Santa? Ma Santa per che cosa?
La
rabbia è che questo Occidente sembra aver già rimosso, non solo dimenticato, i
morti delle Torri, ma resta sempre l’Orgoglio di essere Cristiani nelle nostre
terre, nei nostri Paesi, nelle nostre civiltà, nelle comunità.
Lo
stesso rispetto lo pretendiamo dall’Islam.
Ed
ora tagliate pure la mia lingua, minacciatemi, mettetemi sotto scorta…
Fate
voi, ma io sto con Magdi, con Oriana, con la Libertà di dire di affermare di sottoscrivere la
mia Cristianità e di non smettere mai di ascoltare vivere attraversare oltre i
Vangeli Sinottici anche quelli Apocrifi, Eretici e Paolo con le sue Lettere e
la sua Parola e il suo esempio.
Le
Lettere di Paolo sono un invito all’Amore. Non credo che ci sia lo stesso amore
nel Corano.
Dobbiamo
difendere con l’esempio la testimonianza e il coraggio di questa Civiltà nostra.
Oriana
Fallaci citando il Sinodo del Vaticano di Smirne del 1999, in un incontro sui
rapporti tra cristiani e musulmani, ebbe a scrivere: “…un eminente musulmano si
rivolse ai partecipanti cattolici dicendo: ‘Attraverso la vostra democrazia vi
invaderemo. Attraverso la nostra religione vi domineremo’. (L’informazione è
fornita da Sua Eminenza Giuseppe Bernardini, arcivescovo della locale diocesi)”,
(da “La rabbia e l’orgoglio”, Rizzoli).
La
nostra democrazia… Fermate i “meridiani” di quel Mediterraneo con le frontiere
della Civiltà, altrimenti sarà troppo tardi.
Uccideteci,
processateci, tagliateci le parole, noi resteremo Cristiani e Occidentali tra i
mari e deserti con Magdi Cristiano
Allam. Difendiamolo se abbiamo dentro di noi l’orgoglio di vivere la Cristianità.
Non
vogliamo correre il rischio di una nuova Otranto!
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