MORTO DON PIERINO GELMINI, FONDATORE COMUNITÀ INCONTRO Era da tempo malato, si è spento a Molino Silla di Amelia
PERUGIA, 12 agosto 2014 - È morto questa sera don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro di Amelia. L'ha appreso l'ANSA da fonti della stessa comunità
Don Gelmini era da tempo malato. È morto nelle sue stanze di Molino Silla di Amelia. Accanto a lui i suoi più stretti collaboratori.
Pierino Gelmini (Pozzuolo Martesana, 20 gennaio 1925 – Amelia, 12 agosto 2014) è un ex presbitero italiano, fondatore della Comunità incontro. Già presbitero cattolico, è stato dimesso dallo stato clericale dalla Chiesa cattolica nel 2008.
MORTO DON GELMINI: COLLABORATORE, VICINO I SUOI RAGAZZI - AMELIA (TERNI), 12 agosto 2014- «Don Pierino Gelmini è stato assistito fino in ultimo dai ragazzi che lui ha assistito per una vita»: a dirlo all'ANSA è Gianpaolo Nicolasi, uno dei suoi più stretti collaboratori. Don Gelmini è stato da sempre impegnato nel recupero dei tossicodipendenti. La comunità ha sedi in tutto il mondo.
Biografia
Pierino (al secolo Pietro) appartenente alla famiglia dei Gelmini, fratello di un altro celebre ecclesiastico, il francescano Padre Eligio Gelmini, figura implicata insieme a Pierino in vicende giudiziarie, fondatore dell'istituto "Mondo X" che si occupa del recupero di emarginati ed in particolare di tossicodipendenti. Fu ordinato prete nel 1949. Nel 1956 divenne parroco della chiesa di San Giuseppe a Bagno di Gavorrano (GR).
Nel 1963 iniziò un'attività rivolta all'accoglienza di ragazzi indigenti, secondo sue dichiarazioni dopo aver incontrato a Roma un ragazzo di strada, Alfredo Nunzi, che gli chiese di prendersi cura di lui[1]. Da viale Vaticano, nel 1969, si trasferì in una casa più ampia, all'Infernetto, vicino a Casal Palocco (RM). Mise quindi progressivamente a punto uno stile di vita e delle regole che costituirono l'ossatura e un'iniziale struttura organizzativa della Comunità Incontro. Si passava, così, dalla semplice attenzione al singolo all'elaborazione di un programma comunitario. Con l'apertura del Centro di Mulino Silla, il 27 settembre 1979, nasceva la prima realtà che darà l'impronta a tutti i Centri successivi. Attualmente, sono circa 200 le comunità presenti in tutte le regioni d'Italia e all'estero (Spagna, Thailandia, Canada, Bolivia, Costa Rica, Francia, Svizzera, Slovenia, Brasile, Stati Uniti).
Da circa vent'anni Gelmini è esarca mitrato della Chiesa cattolica greco-melchita. Nel 1992 venne denunciato dal Comune di Amelia retto dal sindaco Luciano Lama per abuso edilizio[2][3]. Anche per questo nel 1994 Gelmini si candidò vanamente sindaco di Amelia contro Lama[4]. Nel 1997 subì una beffa da parte del fantomatico autore Luther Blissett con la diffusione della falsa notizia del suo arresto[5], che però anticipò di dieci anni i guai giudiziari che effettivamente egli sta incontrando ancora oggi.
Politicamente vicino al centrodestra, il 4 marzo 2000 partecipò alla presentazione del "manifesto" di Alleanza Nazionale Valori e idee senza compromessi[6] come testimonial della lotta alla droga, ma imbarazzò il leader Gianfranco Fini quando dichiarò che «...i musulmani tra poco in Italia saranno il 10-15% della popolazione e metteranno a rischio la purezza dei nostri valori. Un tempo venivano per predare le nostre città, oggi hanno una parola d'ordine: sposare le donne cattoliche per convertirle all'Islam. Bisogna bloccare questo germe»[7].
Il 28 gennaio 2001 Gelmini celebrò la messa di commemorazione nel primo anniversario dalla scomparsa di Bettino Craxi[8]. Nel 2005 il compleanno per gli 80 anni del sacerdote fu l'occasione per una grande festa che coinvolse non solo personalità dello spettacolo come Gigi D'Alessio, Amedeo Minghi e Mogol, ma anche del mondo della politica, come il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che gli donò un assegno di 5 milioni di euro. Il ministro Maurizio Gasparri era il presidente del comitato organizzatore dei festeggiamenti[9], lo stesso che pochi mesi dopo propose di realizzare una miniserie in due puntate da 100 minuti sul sacerdote di Amelia, suscitando qualche polemica[10].
Gelmini ricambiò l'affetto del premier inaugurando alla fine del 2005 l'Istituto scolastico e professionale "Silvio Berlusconi" vicino a Bangkok[11]. Nel febbraio 2006 fu tra i 120 firmatari del manifesto di Marcello Pera «a difesa dell'Occidente»[12].
Il 3 agosto 2007 venne travolto dalle accuse di presunte violenze sessuali[13]. Il 29 febbraio 2008 il papa ha accolto la richiesta del dicembre precedente dello stesso Gelmini di essere dimesso dallo stato clericale per meglio difendersi dall'accusa di violenza sessuale ai danni di giovani ospiti della sua comunità.[14] Il 6 gennaio 2011 è stato ricoverato al reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Terni in "condizioni molto serie"[15]. In seguito alla malattia, muore il 12 Agosto 2014 ad Amelia.
Provvedimenti giudiziari
La condanna per truffa
Nel 1971 Gelmini subì una condanna penale per emissione di assegni a vuoto, truffa e bancarotta fraudolenta: venne condannato a 4 anni di reclusione, pena interamente scontata.[16] Malgrado ciò la Chiesa non prese alcuna decisione restrittiva a carico della sua condizione sacerdotale.
Le accuse di abusi sessuali e le indagini
Nell'agosto 2007 si apprese che Pierino Gelmini era indagato dalla procura di Terni per presunti abusi sessuali avvenuti tra il 1999 ed il 2004, periodo in cui due delle vittime erano minorenni[17] e già alla fine del mese di dicembre dello stesso anno la Procura di Terni comunicava a don Gelmini la conclusione delle indagini[18].
La Procura inoltre indagò per favoreggiamento altre tre persone, tra le quali il giudice che nel 2002 archiviò le prime denunce sui presunti abusi[19]. A gennaio 2008 Gelmini si recò all'estero, a detta dei suoi portavoce per sottoporsi a cure mediche[20]; a marzo 2008 rientrò in Italia e, in occasione di un'intervista relativa alla sua richiesta di dimissione dallo stato clericale, criticò il Vaticano e le sue gerarchie ecclesiastiche[21].
Sempre nel marzo 2008 la Procura di Terni sollecitò il processo contro Gelmini per violenza sessuale. I magistrati ritennero attendibili i racconti di quegli ospiti della struttura di Amelia, in Umbria, che avevano affermato di essere stati «molestati, palpeggiati, costretti ad atti sessuali»[22]. Il 18 giugno 2010 venne rinviato a giudizio su decisione del gup di Terni, Pierluigi Panariello[23]. Il processo è stato rinviato a causa delle condizioni di salute dell'imputato.
Opere
Proposta di vita. La Comunità Incontro. Genesi, storia, sviluppo, Cinisello Balsamo, Paoline, 1992. ISBN 88-215-2529-5
Don Gelmini incontra la musica italiana a Rock Cafè, Cinisello Balsamo, Paoline, 1993. ISBN 88-215-2663-1
Fiori di mare. Pensieri, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1999. ISBN 88-215-3954-7
Cristoterapia. Dialogo di vita. Fonte di speranza, con Alessandro Meluzzi, Roma, Edizioni ODC, 2008. ISBN 9788872293836
Onorificenze[modifica | modifica sorgente]
Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 1996
Cavaliere di Collare dell'Apostolo Paolo dell'Ordine Patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Collare dell'Apostolo Paolo dell'Ordine Patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme
— 22 giugno 1999
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 19 novembre 2003
PERUGIA, 12 agosto 2014 - È morto questa sera don Pierino Gelmini, fondatore della Comunità Incontro di Amelia. L'ha appreso l'ANSA da fonti della stessa comunità
Don Gelmini era da tempo malato. È morto nelle sue stanze di Molino Silla di Amelia. Accanto a lui i suoi più stretti collaboratori.
Pierino Gelmini (Pozzuolo Martesana, 20 gennaio 1925 – Amelia, 12 agosto 2014) è un ex presbitero italiano, fondatore della Comunità incontro. Già presbitero cattolico, è stato dimesso dallo stato clericale dalla Chiesa cattolica nel 2008.
MORTO DON GELMINI: COLLABORATORE, VICINO I SUOI RAGAZZI - AMELIA (TERNI), 12 agosto 2014- «Don Pierino Gelmini è stato assistito fino in ultimo dai ragazzi che lui ha assistito per una vita»: a dirlo all'ANSA è Gianpaolo Nicolasi, uno dei suoi più stretti collaboratori. Don Gelmini è stato da sempre impegnato nel recupero dei tossicodipendenti. La comunità ha sedi in tutto il mondo.
Biografia
Pierino (al secolo Pietro) appartenente alla famiglia dei Gelmini, fratello di un altro celebre ecclesiastico, il francescano Padre Eligio Gelmini, figura implicata insieme a Pierino in vicende giudiziarie, fondatore dell'istituto "Mondo X" che si occupa del recupero di emarginati ed in particolare di tossicodipendenti. Fu ordinato prete nel 1949. Nel 1956 divenne parroco della chiesa di San Giuseppe a Bagno di Gavorrano (GR).
Nel 1963 iniziò un'attività rivolta all'accoglienza di ragazzi indigenti, secondo sue dichiarazioni dopo aver incontrato a Roma un ragazzo di strada, Alfredo Nunzi, che gli chiese di prendersi cura di lui[1]. Da viale Vaticano, nel 1969, si trasferì in una casa più ampia, all'Infernetto, vicino a Casal Palocco (RM). Mise quindi progressivamente a punto uno stile di vita e delle regole che costituirono l'ossatura e un'iniziale struttura organizzativa della Comunità Incontro. Si passava, così, dalla semplice attenzione al singolo all'elaborazione di un programma comunitario. Con l'apertura del Centro di Mulino Silla, il 27 settembre 1979, nasceva la prima realtà che darà l'impronta a tutti i Centri successivi. Attualmente, sono circa 200 le comunità presenti in tutte le regioni d'Italia e all'estero (Spagna, Thailandia, Canada, Bolivia, Costa Rica, Francia, Svizzera, Slovenia, Brasile, Stati Uniti).
Da circa vent'anni Gelmini è esarca mitrato della Chiesa cattolica greco-melchita. Nel 1992 venne denunciato dal Comune di Amelia retto dal sindaco Luciano Lama per abuso edilizio[2][3]. Anche per questo nel 1994 Gelmini si candidò vanamente sindaco di Amelia contro Lama[4]. Nel 1997 subì una beffa da parte del fantomatico autore Luther Blissett con la diffusione della falsa notizia del suo arresto[5], che però anticipò di dieci anni i guai giudiziari che effettivamente egli sta incontrando ancora oggi.
Politicamente vicino al centrodestra, il 4 marzo 2000 partecipò alla presentazione del "manifesto" di Alleanza Nazionale Valori e idee senza compromessi[6] come testimonial della lotta alla droga, ma imbarazzò il leader Gianfranco Fini quando dichiarò che «...i musulmani tra poco in Italia saranno il 10-15% della popolazione e metteranno a rischio la purezza dei nostri valori. Un tempo venivano per predare le nostre città, oggi hanno una parola d'ordine: sposare le donne cattoliche per convertirle all'Islam. Bisogna bloccare questo germe»[7].
Il 28 gennaio 2001 Gelmini celebrò la messa di commemorazione nel primo anniversario dalla scomparsa di Bettino Craxi[8]. Nel 2005 il compleanno per gli 80 anni del sacerdote fu l'occasione per una grande festa che coinvolse non solo personalità dello spettacolo come Gigi D'Alessio, Amedeo Minghi e Mogol, ma anche del mondo della politica, come il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che gli donò un assegno di 5 milioni di euro. Il ministro Maurizio Gasparri era il presidente del comitato organizzatore dei festeggiamenti[9], lo stesso che pochi mesi dopo propose di realizzare una miniserie in due puntate da 100 minuti sul sacerdote di Amelia, suscitando qualche polemica[10].
Gelmini ricambiò l'affetto del premier inaugurando alla fine del 2005 l'Istituto scolastico e professionale "Silvio Berlusconi" vicino a Bangkok[11]. Nel febbraio 2006 fu tra i 120 firmatari del manifesto di Marcello Pera «a difesa dell'Occidente»[12].
Il 3 agosto 2007 venne travolto dalle accuse di presunte violenze sessuali[13]. Il 29 febbraio 2008 il papa ha accolto la richiesta del dicembre precedente dello stesso Gelmini di essere dimesso dallo stato clericale per meglio difendersi dall'accusa di violenza sessuale ai danni di giovani ospiti della sua comunità.[14] Il 6 gennaio 2011 è stato ricoverato al reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Terni in "condizioni molto serie"[15]. In seguito alla malattia, muore il 12 Agosto 2014 ad Amelia.
Provvedimenti giudiziari
La condanna per truffa
Nel 1971 Gelmini subì una condanna penale per emissione di assegni a vuoto, truffa e bancarotta fraudolenta: venne condannato a 4 anni di reclusione, pena interamente scontata.[16] Malgrado ciò la Chiesa non prese alcuna decisione restrittiva a carico della sua condizione sacerdotale.
Le accuse di abusi sessuali e le indagini
Nell'agosto 2007 si apprese che Pierino Gelmini era indagato dalla procura di Terni per presunti abusi sessuali avvenuti tra il 1999 ed il 2004, periodo in cui due delle vittime erano minorenni[17] e già alla fine del mese di dicembre dello stesso anno la Procura di Terni comunicava a don Gelmini la conclusione delle indagini[18].
La Procura inoltre indagò per favoreggiamento altre tre persone, tra le quali il giudice che nel 2002 archiviò le prime denunce sui presunti abusi[19]. A gennaio 2008 Gelmini si recò all'estero, a detta dei suoi portavoce per sottoporsi a cure mediche[20]; a marzo 2008 rientrò in Italia e, in occasione di un'intervista relativa alla sua richiesta di dimissione dallo stato clericale, criticò il Vaticano e le sue gerarchie ecclesiastiche[21].
Sempre nel marzo 2008 la Procura di Terni sollecitò il processo contro Gelmini per violenza sessuale. I magistrati ritennero attendibili i racconti di quegli ospiti della struttura di Amelia, in Umbria, che avevano affermato di essere stati «molestati, palpeggiati, costretti ad atti sessuali»[22]. Il 18 giugno 2010 venne rinviato a giudizio su decisione del gup di Terni, Pierluigi Panariello[23]. Il processo è stato rinviato a causa delle condizioni di salute dell'imputato.
Opere
Proposta di vita. La Comunità Incontro. Genesi, storia, sviluppo, Cinisello Balsamo, Paoline, 1992. ISBN 88-215-2529-5
Don Gelmini incontra la musica italiana a Rock Cafè, Cinisello Balsamo, Paoline, 1993. ISBN 88-215-2663-1
Fiori di mare. Pensieri, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1999. ISBN 88-215-3954-7
Cristoterapia. Dialogo di vita. Fonte di speranza, con Alessandro Meluzzi, Roma, Edizioni ODC, 2008. ISBN 9788872293836
Onorificenze[modifica | modifica sorgente]
Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 2 giugno 1996
Cavaliere di Collare dell'Apostolo Paolo dell'Ordine Patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Collare dell'Apostolo Paolo dell'Ordine Patriarcale della Santa Croce di Gerusalemme
— 22 giugno 1999
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 19 novembre 2003

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